
Punta a decuplicare in pochi anni i ricavi Lynx, system integrator specializzato nella progettazione e realizzazione di soluzioni tecnologiche a supporto di grandi aziende nel settore utility, di banche, assicurazioni e pubblica amministrazione, passando dagli attuali 50 milioni a ben 500 milioni, grazie al supporto del fondo FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, che ha acquisito il 49,9% della società, investendo soprattutto in aumento di capitale, proprio per mettere l’azienda in condizioni di investire a sua volta sia in crescita organica sia per acquisizioni e creare un player di riferimento nel settore digitale in Italia (si veda qui il comunicato stampa).
Del progetto ha parlato a BeBeez Matteo Moretti, l’imprenditore-manager entrato in Lynx nel 2003, dopo aver lavorato in Spagna e a Londra sempre nel settore. Moretti, al momento del suo ingresso in Lynx, aveva acquisito il 50% del capitale dal fondatore Nicola Dalan, per poi salire via via e far entrare contestualmente nel capitale anche il fratello Federico, anche lui di rientro in Italia dopo esperienze di lavoro in Spagna. L’uscita di Dalan risale al 2015, con Matteo che a quel punto controllava la società all’85% e il restante 15% in capo al fratello. Al closing dell’operazione annunciata ieri, Matteo Moretti deterrà il 42,51%, Federico Moretti il 7,5% e il restante 49,99% sarà detenuto appunto da FSI.
Nell’ambito dell’operazione, FSI è stata assistita da Mediolanum Investment Banking, KPMG e dallo studio legale Giliberti Triscornia e Associati, mentre Lynx è stata assistita in qualità di advisor finanziario da IntesaSanpaolo – Divisione IMI Corporate & Investment Banking e da Corus Corporate Finance, mentre per gli aspetti legali dallo studio legale DLA Piper.
La società ha chiuso il 2020 con 40 milioni di euro di ricavi consolidati un ebitda di 6,9 milioni e un debito finanziario netto di 10,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente), L’obiettivo di 500 milioni di fatturato sembra quindi davvero importante, ma Matteo Moretti, presidente e amministratore delegato di Lynx, è molto fiducioso: “A fine anno chiuderemo con 50 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 10 milioni, ma l’anno prossimo conto già di moltiplicare i numeri per due, considerando una crescita organica del 20% e almeno un’acquisizione. Partiremo con il rafforzarci in Italia per poi andare a investire anche all’estero, iniziando dai paesi dove siamo già più presenti, cioé Spagna e Brasile. L’idea è comprare sia aziende che abbiano clienti che noi ancora non abbiamo sia aziende che hanno risorse umane con grandi competenze tecnologiche”.
Quanto al tipo di soluzioni IT che Lynux propone, si tratta di qualcosa di molto particolare per il mercato italiano ed è evidentemente proprio questa la caratteristica che ha convinto gli uomini di FSI a investire e a scommettere sulle possibilità di crescita esponenziale.
Ha spiegato ancora Moretti: “Il nostro lavoro è fare scouting di tecnologia laddove ci sono le nuove frontiere, in particolare negli Stati Uniti, in California. Facciamo una lavoro di indagine capillare per identificare le startup che hanno sviluppato le tecnologie più innovative e le portiamo in Italia ai nostri clienti. Per esempio, siamo il primo partner al mondo e unico distributore in Italia di WSO2, scaleup con sede a Santa Clara in California, specializzata nello sviluppo di APIs, che proprio pochi giorni fa ha annunciato la chiusura di un round di investimento da 90 milioni di dollari, guidato da Goldman Sachs Asset Management Private Credit (si veda qui il comunicato stampa, ndr)”. Si è trattato dell’ultimo round di una serie iniziata nel 2013, quando Toba Capital aveva guidato un round da 10 milioni di dollari, affiancato da Cisco e Intel Capital (si veda qui il comunicato stampa).
Maurizio Tamagnini, amministratore delegato di FSI, ha commentato: “L’investimento di FSI, a supporto degli imprenditori Matteo e Federico Moretti, ha l’obiettivo di creare un leader italiano nel settore dei servizi digitali, promuovendo il consolidamento di altre aziende con forti competenze tecniche, software e soluzioni all’avanguardia. Il progetto, aperto ad altre realtà che vorranno partecipare, è guidato da due imprenditori giovani, che interpretano al meglio la trasformazione tecnologica che stiamo vivendo per competenza e dinamismo. Tramite l’investimento FSI continua nel suo ruolo di motore per la crescita digitale delle aziende italiane, testimoniato dai vari investimenti di successo nel settore, fra cui recentemente la partnership in Cedacri con il gruppo ION (si veda altro articolo di BeBeez, ndr)”.
Barnaba Ravanne, Chief Investment Officer di FSI, ha aggiunto: “Consideriamo Lynx una realtà di eccellenza tecnologica, con imprenditori moderni e con forte propensione alla crescita. Al momento dell’investimento non verrà immesso alcun indebitamento nella società, che potrà, grazie all’apporto di nuove risorse di capitale da parte di FSI e con una solida struttura patrimoniale, accelerare la strategia di crescita esterna in modo sinergico con altre realtà a forte valore aggiunto tecnologico e radicamento settoriale”.