Mekong Capital, private equity focalizzato sul Vietnam , ha investito nella catena farmaceutica Pharmacity con il suo Mekong Enterprise Fund III (si veda qui tinnhanhchungkhoan). Sitratta dell’ottavo investimento del fondo che ha iniziato l’attività investendo nel produttore di materassi Vua Nem nel giugno 2018. Fondata nel 2011 da Chris Blank, Pharmacity è diventata la più grande rete di farmacie in Vietnam con 186 punti vendita nelle principali città del paese e un milione di clienti che hanno sottoscritto il programma di fidelizzazione. L’azienda prevede di espandere la sua catena di vendita fino a mille a livello nazionale entro il 2021. La società commercializza medicine tradizionali vietnamite e occidentali, oltre a prodotti di bellezza e vitamine. Il settore farmaceutico in Vietnam è stato stimato in 5,2 miliardi di dollari nel 2017, secondo uno studio BMI Research. Di questo, il segmento retail rimane frammentato. Le catene di farmacie moderne rappresentano solo circa l’1,5% del numero totale di farmacie autorizzate, secondo la società di servizi aziendali DKSH. Tuttavia, le catene moderne hanno già assorbito il 5,5% del valore totale delle vendite. Il Mekong Capital è noto per la sua strategia di sostegno alle imprese private in mercati frammentati. Il rivenditore di elettronica MobileWorld è un esempio notevole. La Mekong Capital ha investito per la prima volta in MobileWorld quando era una piccola società ed è uscita dall’azienda per un ritorno di ben 57 volte nel 2018.
Il produttore di veicoli elettrici cinese Byton punta a raccogliere almeno 500 milioni di dollari per finanziare la crescita, fatto questo che porterebbe la valutazione della società a oltre 4 miliardi di dollari (si veda qui Reuters). Byton è il brand di Future Mobility Corp (FMC), la joint venture cinese fondata da ex dirigenti BMW e Nissan Motor.
Questo round avviene in un momento favorevole per il settore, visto che il governo cinese sta incentivando l’acquisto di auto ibride alimentate a batteria e batteria-benzina, per contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico e supportare lo sviluppo di tecnologie avanzate. I nuovi capitali saranno utilizzati da Byton per finanziare la produzione in serie del suo primo veicolo SUV elettrico premium – Byton M-Byte e per investimenti in ricerca e sviluppo. L’amministratore delegato e co-fondatore di Byton, Carsten Breitfeld, aveva dichiarato alla testata giornalistica tedesca Automobilwoche nell’ottobre dello scorso anno che l’azienda avrebbe potuto lanciare un’ipo per finanziare l’espansione e che avrebbe cercato di ottenere un altro round di raccolta fondi da investitori privati prima dell’ipo. Già sostenuta dal gigante cinese della vendita al dettaglio Suning e dal fornitore di servizi sanitari oltre che sviluppatore immobiliare di Hong Kong, Fullshare Holdings, Byton lo scorso anno ha incassato un round di Serie B da 500 milioni di dollari da nuovi investitori tra cui il produttore di automobili statale FAW Group e il produttore di batterie Contemporary Amperex Technology. La società che gestisce uffici in Cina, negli Stati Uniti e in Germania, è una delle numerose startup cinesi che scommettono sui vantaggi della produzione locale per competere con Tesla e altri colossi dell’auto. I suoi rivali locali includono NIO Inc quotata al Nasdaq e Xpeng Motors, sostenuta da Alibaba Group.