NB Renaissance Partners ha siglato un accordo vincolante per comprare l’81% di Uteco Converting, leader nella produzione di macchine da stampa per il packaging flessibile. Il top management del gruppo Uteco, guidato dal ceo Aldo Peretti e dal cfo Simone Quinto, e la famiglia Chivilò manterranno rispettivamente il 9% e il 10% del capitale (scarica qui il comunicato stampa). Sinora la società veronese era controllata dalla famiglia Chivilò all’88,5% ed era partecipata per il restante 11,5% dal management.
Uteco, fondata nel 1985 a Colognola ai Colli (Verona), si era trovata a fine anni ’90 in grave crisi finanziaria a seguito di un’aggressiva politica di acquisizioni non accompagnate da un adeguato consolidamento finanziario. A soccorrere nel 2000 la società è stato l’imprenditore friulano Renato Chivilò, creatore insieme a Vittorio Lodi del polo industriale del vetro e dell’illuminoteca che raggruppa aziende come Vetrerie Riunite, Borromini, Novaref, Performance in Lighting. Chivilò da allora è stato artefice di una profonda ristrutturazione aziendale e, grazie anche all’inserimento di nuove figure manageriali, ha portato la società alla leadership mondiale nel suo settore.
In particolare, la società è cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, passando da circa 58 milioni di euro di valore della produzione nel 2008 a circa 127 milioni nel 2017, dopo aver chiuso il 2016 con un fatturato di 121,4 milioni e un ebitda di 11,8 milioni. Sulla base di questi numeri, il controvalore dell’operazione si dice sia sui 150-200 milioni.
NB Renaissance Partners è stata assistita da Lazard in qualità di m&a advisor e da Legance come advisor legale, PwC in qualità di advisor finanziario e fiscale e Bain come consulente di business. Il top management e gli attuali azioisti di maggioranza di Uteco sono stati assistiti da NewInvest Corporation e LCA Studio Legale.
Secondo quanto riferito nei giorni scorsi da MF Milano Finanza, alla società erano interessati anche i fondi Capvis e Trilantic, ma anche l’imprenditrice Isabella Seragnoli, proprietaria del colosso Coesia, numero uno al mondo nel settore del packaging (1,6 miliardi di ricavi) e competitor della Ima della famiglia Vacchi. Seragnoli stava lavorando al deal con la sua società d’investimento personale Mais ed era affiancata dal fondo Peninsula.
Uteco è attivo nella progettazione e produzione di macchine da stampa per il packaging flessibile. Uteco offre una gamma completa di macchine per la stampa (flessografiche, rotocalco, digitali e altre configurazioni speciali) in aggiunta ad accoppiatrici e spalmatrici.
La presenza nei mercati internazionali si è sviluppata in modo importante e oggi rappresenta circa il 75% del fatturato con un ulteriore potenziale di sviluppo. Uteco conta oggi una base installata di oltre 3.000 macchine a livello globale, opera in 3 stabilimenti in Italia, e vende i suoi prodotti tramite un network di vendita diretto e una rete di oltre 40 agenti. Il gruppo è presente negli Stati Uniti dal 1991 con una propria filiale che fornisce servizi di vendita e assistenza post-vendita e a Singapore con un ufficio vendite dal 2016.