![Il titolo Nexi a Piazza Affari](https://bebeez.it/files/2019/11/Schermata-2019-11-22-alle-07.33.03.png)
Continua il recupero del titolo Nexi a Piazza Affari, che ieri a chiuso a 9,923 euro (+0,95%) dopo l’exploit di mercoledì 20 novembre (+4,9%), quando è arrivata la conferma da parte di Nexi e Intesa Sanpaolo delle indiscrezioni riportate quella mattina da Il Messaggero a proposito di un rafforzamento della partnership commerciale tra le due parti, che potrebbe essere sancita dall’ingresso della banca nel capitale della società paytech controllata dai fondi Advent International, Bain Capital e Clessidra. Nexi e Intesa hanno però chiarito che la quota di capitale di Nexi eventuale oggetto dell’operazione sarà inferiore al 25%, cioé alla soglia oltre la quale scatta l’obbligo di opa.
In una nota diffusa da Nexi mercoledì, si legge infatti: “Con riferimento a talune notizie stampa apparse oggi su alcuni organi di informazione, Nexi conferma “che sono stati avviati negli scorsi giorni contatti preliminari per valutare eventuali operazioni volte a estendere la partnership già esistente tra Nexi e Intesa San Paolo. Nexi precisa che si tratta di contatti del tutto preliminari e non è stato definito alcun progetto né di natura industriale né tantomeno di natura finanziaria che contempli valori. In ogni caso qualsiasi ipotetica operazione non potrà che essere coerente con la missione di Nexi di essere la Paytech, partner indipendente, di tutto il sistema bancario italiano. In questo contesto è del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui l’ipotetica operazione possa contemplare una partecipazione azionaria nel capitale di Nexi pari al 30-40%”.
E anche Intesa Sanpaolo ha precisato: “In relazione a odierne notizie di stampa, Intesa Sanpaolo precisa che sono stati avviati contatti preliminari tra la Banca e Nexi volti ad esaminare eventuali operazioni finalizzate al rafforzamento della partnership commerciale già in essere tra le parti. Tali eventuali operazioni non configurerebbero per Intesa Sanpaolo obblighi di promozione di un’offerta pubblica di acquisto” (si veda qui il comunicato stampa).
Intesa Sanpaolo nel 2016 aveva già venduto a Nexi (allora Icbpi) Setefi (i pos) e Isp card per 1 miliardo di euro, stipulando un accordo commerciale della durata di dieci anni (si veda altro articolo di BeBeez). Le attività di acquiring, ossia il business che collega l’esercente con i network di pagamenti, eranno invece rimaste in capo alla banca e ora appunto l’idea sarebbe quella che Intesa Sanpaolo ceda a Nexi la sua divisione acquiring in cambio di un mix di cash e azioni Nexi. Intermonte ipotizza che il business possa valere 1,9 miliardi, mentre Akros valuta le attività in un range tra 1,8 e 2,4 miliardi (si veda milanofinanza.it). Nelle trattative, Intesa è assistita da Ubs mentre advisor di Nexi è Mediobanca.
Nexi è quotata a Piazza Affari dal 16 aprile scorso con un flottante del 35,6%, dopo aver collocato presso investitori istituzionali 256,9 milioni di azioni (si veda altro articolo di BeBeez). Post-ipo, i fondi Advent International, Bain Capital e Clessidra, tramite Mercury, hanno ridotto la loro partecipazione nel capitale di Nexi al 61,8% (si veda altro articolo di BeBeez). I nuovi azionisti entrati nel capitale a seguito della quotazione di Nexi comprendono il fondo sovrano di Singapore GIC (più del 3% del capitale); l’asset manager francese Amundi (oltre il 2%), Marshall Wallace, Moneta Asset management e Dws (con quote poco sotto il 2%), ma anche Unipol, Azimut, Amina Sgr, Davide Leoni & Partners e General Investments (si veda altro articolo di BeBeez).