Banca Ifis il 10 aprile scorso (ultimo giorno utile) ha presentato un’offerta vincolante per rilevare il 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito italiano dedicato alle farmacie, che fa capo a Banca Popolare di Vicenza, tuttora in liquidazione coatta amministrativa. Il restante 29,23% della banca fa capo a 450 piccoli azionisti, prevalentemente farmacisti. L’offerta ha validità 90 giorni ed è subordinata al rilascio delle necessarie autorizzazioni (si veda qui il comunicato stampa).
Quello di Banca Ifis era uno dei nomi che circolava tra quelli dei potenziali interessati a rilevare il controllo dell’istituto, oltre a quelli del fondo Elliott e alla Spac Prima Lending (mai quotata e oggi in liquidazione, si veda altro articolo di BeBeez). Il consulente dell’operazione, ripartita a fine marzo 2020, è Mediobanca, per conto dei commissari di Banca Popolare di Vicenza.
Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis, ha commentato: “L’iniziativa si inquadra nell’ambito del percorso di crescita del nostro gruppo, caratterizzato dal costante rafforzamento della presenza nei mercati di riferimento. Da diversi anni Banca Ifis ha maturato una significativa presenza nel settore delle farmacie, sia in termini di mercato sia di credito. La possibile acquisizione di Farbanca rappresenta un’opportunità per Banca Ifis di consolidare la posizione di leadership nel settore, grazie anche alle potenziali sinergie a livello di Gruppo con Credifarma, operatore finanziario specialistico partecipato da Banca Ifis per il 70% e da Federfarma per il 30% (si veda altro articolo di BeBeez, ndr)”.
Alla fine del febbraio scorso, Banca Popolare di Sondrio avrebbe dovuto acquisire il 70,77% di Farbanca per 30 milioni di euro, ma era stata bloccata dalla Vigilanza di Banca d’Italia, che le aveva suggerito di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne (si veda altro articolo di BeBeez). Era stata la seconda acquisizione saltata per Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva infatti bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.
Farbanca è in vendita dal 2017, in quanto non faceva parte del portafoglio acquisito da Intesa Sanpaolo nel giugno dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia la cessione si è rivelata difficile. A fine 2017 era stata ceduta a New Seres Apennines, un veicolo controllato dalla cinese CEFC China Energy Company (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi transazione era saltata per difficoltà di Cefc e i commissari avevano dovuto rimettere sul mercato la società. Tra i soggetti interessati che avevano partecipato a quella gara c’era già Banca Ifis, oltre al Credito Valtellinese e ai fondi internazionali Blue Skye e Atlas (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, poi, Banca Ifis si era rafforzata nel settore con l’acquisto di Credifarma a gennaio 2018.
Farbanca ha chiuso il 2019 con: un utile netto di 4,1 milioni (-18,7%%), nuove erogazioni al settore della farmacia per 102,5 milioni di euro, un patrimonio netto a 65,5 milioni (+4,6% rispetto a fine 2018), un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio pari al 15,72%, raccolta diretta complessiva a 526,2 milioni (-3,3%) e impieghi a 597,8 milioni (+4,1%). Riguardo la situazione di emergenza innescata dall’epidemia da coronavirus, la banca ha scritto che “i tempi ed i modi in cui verrà risolta tale situazione hanno ancora margini di incertezza che si riflettono nell’operatività quotidiana della banca; tuttavia non si può sottacere la considerazione che il settore della farmacia su cui è concentrata l’attività della banca ha una natura sostanzialmente anticiclica”.