Officine CST, società presieduta da Roberto Nicastro, specializzata nella gestione di crediti sia in bonis sia deteriorati verso la pubblica amministrazione, il mercato retail e corporate, il cui azionista di riferimento è il fondo Cerberus Capital Management festeggia i suoi vent’anni con un utile netto consolidato a fine 2023 di 13,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
L’assemblea dei soci di Officine CST ha infatti approvato il bilancio civilistico e consolidato del gruppo, che vede un totale attivo assestatosi a 128 milioni di euro, rispetto ai 146 milioni del
2022, grazie alle performance di incasso sui portafogli proprietari, che hanno raggiunto il livello record di 73 milioni, mentre il patrimonio netto ha raggiunto quota 66,5 milioni di euro, rispetto ai 62,6 milioni del 2022, comprensivo dell’utile d’esercizio e al netto della distribuzione di dividendi e di riacquisto azioni proprie per 9,5 milioni.
L’attività di investimento, principalmente in crediti nei confronti di pubbliche amministrazioni in stress finanziario, si è confermata a un livello elevato con un volume di acquisti di crediti in termini Net Book Value superiore a 30 milioni di euro. Avviato anche il programma di acquisti di crediti fiscali, sia IVA sia bonus edilizi, con l’obiettivo di sbloccare liquidità per le imprese in un momento particolarmente complesso per l’accesso al credito bancario.
Nell’ambito del servicing, l’attività è stata rifocalizzata sul core business del recupero crediti verso le pubbliche amministrazioni e le procedure concorsuali, completando l’exit dal mercato NPL con la
cessione di un ramo d’azienda completato a novembre 2023.
L’assemblea ha altresì confermato il consiglio di amministrazione per il prossimo triennio, con Roberto Nicastro (presidente), Paolo Gesa (amministratore delegato), i vice presidenti Geert Schipper e Gianpiero Oddone (fondatore della società) ed i consiglieri Chicco Testa, Gianfranco Mattei e Riccardo Banchetti.
Per Il ceo Paolo Gesa, “il rialzo dei tassi e il graduale phase-out dei sotengi governativi del periodo pandemico sta generando un credit crunch nel sistema bancario tradizionale, pertanto la cessione del credito è tornata centrale nelle strategie di finanziamento delle imprese, supportando le nostre prospettive di sviluppo. L’industria del distressed credit è in una fase di evoluzione, tra novità regolamentari e consolidamento, noi già da tempo abbiamo deciso di puntare sulla specializzazione e proseguiremo su questa direzione”.
Tra i clienti di Officine ci sono alcune delle maggiori utilities, telco e istituzioni finanziarie italiane, ma anche numerose pmi, specie tra i fornitori della PA dove è sempre più difficile trovare soluzioni nel sistema bancario tradizionale. Presente nel mercato del credit servicing e in particolare nel credito verso la Pubblica Amministrazione fin dal 2004, dal 2018 è attiva come investitore in crediti non performing con acquisti complessivi per circa 220 milioni di euro.
Ricordiamo poi che ai primi di dicembre 2023 A-Zeta srl, gruppo leader nel settore della data investigation e full credit servicer indipendente che opera nella gestione dei crediti deteriorati in tutti gli asset class (secured & unsecured, individual, corporate e pmi), ha annunciato l’acquisizione del ramo legale di Officine CST spa. Un accordo che ha visto coinvolti circa 50 avvocati del Master Legal di Officine CST, che sono andati a formare una nuova business unit legale in A-Zeta Info&Collection, permettendo così al gruppo di offrire al mercato l’intera filiera della collection, a partire dalle informazioni commerciali per passare alla fase investigativa e, di seguito, al recupero stragiudiziale e giudiziale (si veda altro articolo di BeBeez).
L’annuncio dell’acquisizione seguiva quello di un’operazione di acquisto di crediti annunciata a inizio gennaio 2023 da A-Zeta con controparte proprio Officine CST. Nel dettaglio, infatti, A-Zeta ha acquisito un portafoglio di 83 milioni di euro di crediti commerciali di natura problematica da 2R Plus SPV srl, società veicolo di cartolarizzazione di cui Officine CST è special servicer e junior noteholder (si veda qui il post Linkedin).
Con sede a Roma e 20 anni di esperienza, Cerberus possiede il 57,11% di Officine CST dal luglio 2018 con l’amministratore delegato Gianpiero Oddone che è rimasto nel capitale con il 28%, mentre Roberto Nicastro, senior advisor di Cerberus è divenuto allora presidente (si veda altro articolo di BeBeez). Un 11,37% fa capo a P Partners Investments, società londinese una volta controllata da Riccardo Banchetti (ex banker Lehman Brothers, oggi a capo della sua Eidos Partners) e oggi guidata da Massimiliano Veneziani (ex Goldman Sachs).
Ricordiamo che nel 2022 gli investimenti in NPL di Officine CST erano cresciuti del 116,6%, a 117 milioni di euro (erano 54 milioni nel 2021 e che il volume di crediti acquistati, in termini di prezzi, ha sfiorato i 90 milioni di euro, cioé tre volte i 30 milioni del 2021. Era stato significativo anche l’aumento del volume degli incassi sugli investimenti diretti, che aveva superato i 45 milioni (+30% dal 2021) (si veda altro articolo di BeBeez).
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