Scadono oggi i termini per Attestor Capital per trovare un accordo per acquisire il controllo di Banca Intermobiliare (Bim), che fa capo per il 71,4% a Veneto Banca, dopo che a fine settembre si è aggiudicato l’esclusiva a trattare (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, però, il riassicuratore panamense Barents Re non ci sta e affila le armi per opporsi alla decisione degli advisor.
Barents Re sarebbe infatti pronto a impugnare l’operazione davanti al Tar del Lazio, pur di aggiudicarsi la private bank quotat a Piazza Affari e finita tra gli attivi della liquidazione coatta amministrativa dopo l’acquisto da parte di Intesa Sanpaolo della maggior parte delle attività in bonis di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Secondo quanto riferito nei giorni scorsi da MF Dow Jones, il riassicuratore avrebbe già presentato a Tesoro, Bankitalia, Consob, liquidatori, Corte dei Conti e Bce un’istanza in cui chiede l’accesso agli atti, primo passo per la mossa successiva, appunto il ricorso. Il consulente di Barents, secondo quanto riportato da Il Messaggero, ritiene che il procedimento di cessione, seppure partito prima del default di Veneto Banca, si sarebbe dovuto concretizzare con una procedura “aperta concorrenziale, non discriminatoria dell’offerta d’acquisto” perché nel frattempo la banca è stata salvata grazie all’intervento di soldi pubblici.
Barents metterebbe l’accento su presunti “vizi di legittimita’”; la fase del negoziato avrebbe infatti seguito un iter privatistico nonostante sia intervenuta “un’ingerenza pubblica” sotto forma dell’aiuto di Stato a imprimere una diversa connotazione. Una tesi che, secondo quanto riferito a MF-DowJones, non preoccupa chi sta gestendo e trattando il processo di vendita visto che, grazie all’intervento privato da parte di Intesa Sanpaolo nel salvataggio delle banca venete, non sarebbe stato pensabile procedere con una gara di stampo pubblico.
Intanto ieri il titolo Bim a Piazza Affari ha recuperato il 2,14% chiudendo a quota 0,9585 euro per azione.