Ontario Teachers’ Pension Plan (OTPP) ha ridotto al 3,2% la sua partecipazione nel gruppo di cosmetica Intercos spa, quotato a Piazza Affari, dopo aver collocato con una procedura di accelerated bookbuilding (ABB) azioni rappresentative del 6,8 % del capitale (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, l’operazione, annunciata nella serata di giovedì 20 giugno e conclusa venerdì 21, è stata condotta dal veicolo The Innovation Trust, che ha ceduto a investitori istituzionali 6,5 milioni di azioni a sconto sul prezzo di mercato, al prezzo di 15,2 euro per azione, per un controvalore complessivo di 98,8 milioni di euro. Sul mercato il titolo venerdì ha chiuso in calo del 3,61% a 16,02 euro dai 16,62 euro del giorno prima, per una capitalizzazione di 1,54 miliardi di euro.
BNP Paribas Jefferies International Limited e UBS Investment Bank hanno agito in qualità di Joint Global Coordinators e Bookrunners dell’Offerta, mentre The Innovation Trust p stato affiancato da Rothschild & Co in qualità di financial advisor e da BonelliErede in qualità di legal counsel italiano. Nel contesto dell’offerta, The Innovation Trust ha sottoscritto un impegno di lock-up per un periodo di 60 giorni dalla data di regolamento dell’operazione, che sarà domani 25 giugno.
Ricordiamo che il gruppo specializzato nella produzione di cosmetici per conto terzi era sbarcato a Piazza Affari nel novembre 2021, quando era controllato al 45,5% dall’imprenditore Dario Ferrari, attraverso varie holding, e partecipato al 33,7% da L-Catterton, Ontario Teachers Pension Plan e per il 20,5% dal fondo sovrano di Singapore GIC, dopo una ipo al prezzo di 12,50 euro (si veda qui il comunicato stampa di allora), nella parte bassa della forchetta proposta in collocamento di 12- 14,5 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez).
L’ipo era consistita in parte in aumento di capitale e in parte in vendita di azioni da parte di Ferrari e dei tre investitori. A valle dell’esercizio della greenshoe, in particolare, le holding Dafe 4000 e Dafe 5000 di Dario Ferrari erano scese al 40,5% (con il 57,65% dei diritti di voto), L Catterton al 16,3% e Ontario Teachers al 12,88%. Gli investitori da allora hanno tutti via via venduto azioni sul mercato. In particolare, nel marzo 2023, sempre attraverso una procedura di ABB, L-Catterton e OTPP avevano ceduto a istituzionali azioni rappresentative del 5,7% del capitale, metà ciascuno, a 13,25 euro per azione, per un totale di 73 milioni di euro, ed erano così scesi, rispettivamente, al 13,3% e al 10% del capitale,
A oggi, dal sito Consob risulta che le holding di Dario Ferrari oggi possiedono il 48,6% del gruppo, seguite da L-Catterton (attraverso CP7 Caledonia AIV GP) con l’11,6%, mentre GIC mantiene circa il 6,3% (attraverso Raffles Blueholdings Limited).
L Catterton era entrata nel capitale di Intecos alla fine del 2014 (quando ancora era Catterton Capital), acquisendo la quota di minoranza da Tamburi Investment Partners (si veda altro articolo di BeBeez), mentre Ontario Teachers è presente dal 2017, quando ha fatto il suo ingresso nel capitale rilevando parte delle quote di Ferrari e parte di quelle di L Catterton (si veda altro articolo di BeBeez). Infine GIC aveva comprato una quota del 9% da Ferrari nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Intercos ha chiuso il 2023 con 988,2 milioni di euro di ricavi, un ebitda rettificato di 137,5 milioni e 100,2 milioni di indebitamento finanziario netto (si veda qui la presentazione agli investitori), mentre il primo trimestre 2024 si è chiuso con 221,1 milioni di euro di ricavi, un ebitda rettificato di 20,8 milioni e 102,7 milioni di indebitamento finanziario netto (si veda qui la presentazione agli investitori). Le performance del primo trimestre dell’anno sono state impattate negativamente da un attacco cyber il 18 febbraio, che ha rallentato i processi di produzione e fatturazione soprattutto negli impianti di produzione di make-up in Italia e negli Stati Uniti, con un calo conseguente delle vendite e un aumento dei costi operativi.