E’ stato stipulato nei giorni scorsi l’atto di fusione relativo all’incorporazione di Linkem Retail srl in Tiscali, che sarà efficace a partire dal prossimo 1° agosto (si veda qui il comunicato stampa), così come deliberato dalle assemblee dei due gruppi tlc lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione era stata annunciata a fine dicembre 2021, quando Linkem e Tiscali avevano appunto siglato un accordo per fondere Linkem Retail in Tiscali, con Linkem che otterrà in cambio azioni Tiscali, divenendone azionista di controllo con una quota di circa il 61% (si veda altro articolo di BeBeez), che è stata valutata 103,86 milioni di euro. A servizio della fusione, quindi, Tiscali emetterà in favore di Linkem spa, socio unico di Linkem Retail, 104.025.497 azioni ordinarie.
Grazie a questa operazione Tiscali supera così definitivamente il piano di risanamento attestato ex art. 67 Legge Fallimentare e inizia la nuova fase di sviluppo, collocandosi come il quinto operatore del mercato fisso e primo nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA (fixed wireless access) e FTTH (Fiber to the Home), con una quota di mercato complessiva pari al 19,4% (fonte dati: AGCOM), posizionata strategicamente per sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie FTTH e 5G FWA.
Ricordiamo che Linkem Retail è la newco alla quale è stato conferito il ramo d’azienda relativo alle attività commerciali di Linkem, provider italiano di servizi tlc di banda larga fixed wireless access, controllato dalla holding di investimento Usa Leucadia National Corporation, attraverso Jefferies Financial Group (con il veicolo BEI Italia Wireless), da BlackRock, dal fondo RCG Special Opportunities Fund gestito dall’asset manager newyorkese Ramius Capital (parte di Cowen Group), dal fondo Vintage Capital e dalla 2G Investimenti di Guglielmo Tabacchi. BlackRock era entrato nel capitale di Linkem nel gennaio 2017 sottoscrivendo 50 milioni di euro dell’aumento di capitale da 100 milioni al quale avevano partecipato anche i precedenti azionisti (si veda altro articolo di BeBeez). Quell’investimento aveva portato a un totale di 500 milioni di euro i capitali raccolti dagli investitori da parte di Linkem dall’avvio dell’attività.
Al termine dell’operazione con Tiscali, Amsicora srl, società di investimento fondata da Claudio Costamagna, Alberto Trondoli, Manilo Marocco e partecipata anche da altri investitori privati, che nel maggio 2019 aveva acquisito il 22,059% del capitale della società (si veda qui il comunicato stampa), deterrà una partecipazione pari a circa il 3,7% del capitale sociale di Tiscali, mentre il fondatore e ceo di Tiscali, Renato Soru, deterrà una quota di circa il 2,09%.
La sigla dell’atto di fusione di Linkem Retail e Tiscali segue la positiva conclusione a inizio luglio delle trattative con i creditori senior di Tiscali, Intesa Sanpaolo e Banco BPM, con i quali è stata raggiunta un’intesa in merito alle richieste di modifica dei contratti di finanziamento in essere avanzate dalla società (si veda qui il comunicato stampa). Il nuovo Piano Industriale, infatti, prevede il prepagamento del senior loan per 2.6 milioni di euro nel mese di settembre 2022 e per 1,3 milioni ,suddiviso tra gennaio e febbraio 2023, oltre a unincremento del tasso d’interesse applicato dall’1,5% al 2%.
Ricordiamo che Tiscali aveva annunciato a inizio ottobre 2021 la sigla di un accordo di ristrutturazione del debito con le due banche relativo all’indebitamento senior del gruppo a medio e lungo termine e che prevede l’allungamento della scadenza del debito al 31 marzo 2026, con un grace period iniziale fino a marzo 2023 e conseguente miglioramento della struttura finanziaria (si veda qui il comunicato stampa). L’indebitamento finanziario netto complessivo del gruppo, intanto, a fine maggio era di 100,4 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Intanto lo scorso maggio è stato rinnovato e ampliato l’accordo di Tiscali con Nice&Green sa, investitore professionale con sede in Nyon, Svizzera, in relazione al programma di finanziamento di Tiscali già concordato a partire dal maggio 2021 attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile e convertendo (POC) in azioni ordinarie Tiscali (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, infatti, nel maggio 2021 era stata concordata l’emissione di un POC da massime 7 tranche da 3 milioni di euro ciascuna, per un importo complessivo massimo di 21 milioni (con opzione in capo a Tiscali di estensione per ulteriori massimi 21 milioni) riservato appunto a Nice&Green (si veda qui il comunicato stampa). Sinora Tiscali ha emesso 10 tranche del POC da 3 milioni ciascuna, di cui l’ultima a fine giugno (si veda qui il comunicato stampa). Le prime sette tranche sono già state convertite a capitale. L’accordo siglato lo scorso maggio prevede ora l’emissione di altre 18 tranche del POC da 5 milioni di euro ciascuna per un totale di 90 milioni di euro.