E’ iniziata oggi e durerà fino al 12 marzo 2021 l’opa del gruppo canadese quotato a Toronto ATS – Automation Tooling Systems Inc. sull’intero capitale di CFT spa (si veda qui il comunicato stampa), storica società fondata nel 1945 e con sede a Parma, leader tecnologico nelle nicchie di mercato dello smistamento, lavorazione e confezionamento di prodotti alimentari freschi, quotata all’Aim Italia dal luglio 2018, quando era sbarcata sul mercato a seguito della business combination con la Spac Glenalta (si veda altro articolo di BeBeez).
L’offerta è partita dopo l’approvazione di Consob, che l’aveva sospesa a fine gennaio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) al fine di riesaminarla alla luce della nuova normativa sul golden power, entrata in vigore lo scorso 14 gennaio (si veda altro articolo di BeBeez). Per contro, già nel gennaio scorso l’Autorità Foreign Investment spagnola aveva dato il via libera all’operazione, così come l’Autorità Antitrust tedesca (si veda qui il comunicato stampa).
L’opa era stata annunciata nel dicembre 2020, al prezzo di 4,60 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a circa 88 milioni di euro nel caso di completa adesione all’offerta e la successiva revoca delle azioni ordinarie di CFT dalla quotazione su Aim Italia (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è sostenuta dalla famiglia Catelli, rappresentata dal presidente Roberto Catelli e dall’amministratore delegato di CFT, Alessandro Merusi, che attualmente detengono il 38,5% del capitale sociale ordinario (e il 60,6% dei diritti di voto), che hanno assunto l’impegno irrevocabile di portare le loro azioni all’opa.
L’obiettivo del gruppo ATS a valle dell’operazione è promuovere, tramite il proprio know-how e presenza globale, la crescita di CFT, che diventerà un elemento fondamentale del gruppo ATS. Il gruppo ATS fornirà infatti a CFT una guida strategica focalizzata sulla crescita del valore del business nel medio-lungo termine, nonché l’opportunità di beneficiare delle sinergie derivanti dall’ingresso di CFT nel gruppo. Il gruppo ATS sfrutterà la propria impronta globale ben consolidata e il suo ruolo leadership nel settore dell’automazione per supportare CFT nel percorso di crescita in nuovi mercati. A esito dell’offerta, CFT manterrà le sedi principali a Parma e continuerà ad operare attraverso le sue strutture operative che il gruppo ATS intende mantenere in Italia, considerandole, insieme al know how dei dipendenti, il fulcro del valore offerto. Coerentemente con gli obiettivi e la logica industriale dell’operazione, obiettivo del gruppo ATS è ottenere, a esito dell’offerta, la revoca delle azioni ordinarie di CFT dalla quotazione su Aim Italia (delisting).
CFT è un gruppo leader nella produzione di impianti chiavi in mano per l’industria alimentare, quotato all’Aim Italia dal luglio 2018, quando era sbarcata sul mercato a seguito della business combination con la Spac Glenalta (si veda altro articolo di BeBeez). CFT vanta una base clienti globale, un portafoglio di marchi leader di mercato e otto impianti in Italia, Spagna, Germania e Ucraina. Con 140 brevetti, nel 2019, CFT ha generato ricavi per 254 milioni di euro con un ebitda di 17,5 milioni di euro. Circa il 40% del suo fatturato proviene dall’Europa, il 23% dal Nord America e il resto da altre regioni. CFT realizza il 30% del fatturato dalla vendita di singole macchine, il 50% da sistemi completi e il 20% dall’aftermarket.
Il gruppo ATS è leader nelle soluzioni di automazione e opera nella pianificazione, progettazione, costruzione, messa in opera e manutenzione di sistemi automatizzati di produzione e assemblaggio, ivi inclusi prodotti di automazione. Fondata nel 1978, la società capogruppo del gruppo ATS impiega circa 4.200 persone in 20 stabilimenti di produzione e oltre 50 uffici in Nord America, Europa, Sud-Est asiatico e Cina. Le azioni della società capogruppo del gruppo ATS sono quotate alla Borsa di Toronto. ATS nel dicembre 2018 aveva annunciato l’acquisizione di Comecer, leader nella progettazione e manifattura di apparecchiature e sistemi di isolamento destinati all’industria farmaceutica e alla medicina nucleare, sino a quel momento controllata dalla famiglia Zanelli e partecipata dal fondo Principia III Healthcare, gestito da Principia sgr (si veda altro articolo di BeBeez).