È iniziato il 3 maggio a Londra il roadshow per l’atteso bond high yield di Sisal (si veda altro articolo di BeBeez). Gli incontri con gli investitori internazionali proseguiranno poi oggi a Francoforte e domani ad Amsterdam.
L’emissione obbligazionaria del gruppo specializzato in lotterie e scommesse, guidato da Emilio Petrone, sarà collocata da Deutsche Bank (lead), Banca Imi, Crédit Agricole, Mizuho, Rbs e Unicredit (bookrunner), che nell’operazione sono assistite dallo studio legale Latham & Watkins, mentre Sisal si avvale del supporto dei legali di Linklaters e Cravath, Awaine & Moore.
Il bond, che sarà emesso da Sisal Holding spa, la holding di Sisal spa, sarà senior secured a scadenza settembre 2017 con opzione call dopo 18 mesi e avrà una dimensione di 275 milioni di euro, quindi inferiore agli attesi 500 milioni. Moody’s ha assegnato rating preliminare B1 all’emissione e B2 a Gaming Invest sarl, la holding in cima alla catena di controllo di Sisal. Il ricavato dal collocamento del bond, dunque, andrà a rifinanziare soltanto parte delle linee bancarie senior che compongono il pacchetto di finanziamenti originato in occasione del secondary buyout del gruppo a opera dei fondi Apax e Permira, che nel 2006 si sono affiancati a Clessidra, già presente nel capitale. A metà 2008 l’intero pacchetto è stato modificato e le scadenze delle linee sono state portate tra il 2014 e il 2016.
Secondo quanto riferito il 3 maggio da MF-Milano Finanza, contemporaneamente all’emissione del bond, sono state riscadenzate le linee di credito residue al settembre 2017. Il bilancio consolidato 2011 indicava debiti lordi a lungo termine verso le banche per 678 milioni e debiti verso soci per 395 milioni. A essere rifinanziate saranno solo le linee senior concesse dalle banche, mentre il finanziamento della controllante Gaming Invest sarl resterà intatto. Quanto al bilancio 2012, Moody’s stima ricavi netti per 823 milioni (da 870 milioni nel 2011) e un ebitda di 174 milioni (da 189,5 milioni) con un rapporto tra debito lordo ed ebitda di 6,5 volte. Il rapporto tra debito finanziario netto ed ebitda, invece, è inferiore alle 4,9 volte. A impattare in maniera negativa sulla redditività del gruppo l’anno scorso sono stati, da un lato, il maggiore payout delle giocate pagato agli scommettitori e, dall’altro, le nuove norme fiscali sul settore giochi introdotte dal governo Monti. Queste ultime, in particolare, secondo quanto risulta a BeBeez, si sono tradotte in 20 milioni di ebitda in meno.