Il Consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato ieri la proposta di
costituzione di Patrimonio Rilancio, che sarà sottoposta alla delibera dell’Assemblea degli
azionisti convocata per il 26 e 27 maggio 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che la costituzione del fondo Patrimonio Rilancio, detto anche Patrimonio Destinato, che ha una dotazione di 40 miliardi di euro, è stata prevista dall’art. 27 del Decreto Rilancio coordinato con la legge di conversione dello scorso luglio 2020, che ha anche stabilito che il fondo sarà appunto gestito da Cdp con l’obiettivo di ricapitalizzare le medie e grandi imprese italiane, in difficoltà per colpa dell’emergenza Covid-19 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo strumento verrà gestito nell’ambito di un patrimonio destinato del tutto autonomo e separato da quello di Cdp.
Lo scorso 10 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relativo alle regole di funzionamento del fondo. Il decreto è in vigore dallo scorso 25 marzo. Il Decreto ministeriale ha definito i requisiti di accesso, le condizioni, i criteri e le modalità degli interventi e prevede un approccio a doppio binario per gli investimenti (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo schema di decreto era stato predisposto già a fine novembre 2020 (si veda qui l’Insight View di BeBeez del 3 dicembre 2020, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium) e già allora era previsto un doppio binario: da un lato un’attività nell’ambito del cosiddetto Temporary Framework dell’Unione europea per supportare le aziende italiane entrate in crisi per gli effetti della pandemia e dall’altro lato un’attività di mercato che abbia come target aziende in bonis oppure ancora una volta aziende in difficoltà, ma non necessariamente per colpa del Covid, e in ottica di ristrutturazione. L’approccio all’investimento da parte del Patrimonio Destinato nei due casi, come già previsto nello schema di decreto, sarà diverso (sul tema si veda anche il Commento di oggi dell’avvocato Marco Franzini dello Studio Grimaldi) e, in particolare, quando si tratta di investimenti di mercato, è previsto il coinvolgimento di investitori privati con il ruolo di coinvestitori.