L’asta su Petrolvalves passa dallo stallo direttamente finisce in Tribunale. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, che spiega che la famiglia Lualdi, titolare del 40% del capitale del gruppo di Varese specializzato nella produzione di valvole per oleodotti e gasdotti, si è rivolta ai giudici di Milano per uscire dall’impasse nel quale si sono trovate le trattative per la cessione dell’altro 60% del capitale, che fa capo alle figlie eredi del fondatore Mario Candiani, affiancate dal fondo Sator di Matteo Arpe (si veda altro articolo di BeBeez).
Sator nell’estate 2012, appunto a seguito della morte del fondatore, aveva acquisito il 20% del veicolo con il quale le Candiani controllano la loro quota in attesa di trovare un assetto azionario definitivo per la società. Banca Profilo (sempre controllata da Sator) negli ultimi mesi, con il ruolo di advisor della società, ha ricevuto le manifestazioni di interesse di parecchi grandi soggetti industriali internazionali, tutti con l’obiettivo di rilevare il 100% di Petrolvalves.
Il punto è però che mentre la famiglia Candiani e Sator vogliono vendere, la famiglia Luald, che si fa supportare da Mediobanca, al contrario vorrebbe comprare e anzi prima dell’estate si era alleata con il private equity Permira per acquisire il restante 60% del gruppo. Un punto di incontro, però, non è stato trovato e Permira ha deciso di mollare il colpo proprio perché non pareva ci fosse possibilità di riuscire a concludere a breve un accordo. E questo nonostante il fatto che lo Statuto del gruppo assegni ai Lualdi la prelazione sulla quota dell’altro socio. E’ proprio su questo punto che pare vertere la causa.
La società ha chiuso il 2013 con ricavi consolidati per 223,7 milioni di euro (da 207,4 milioni del 2012), con un ebitda di 78 milioni (da circa 50 milioni) e con una posizione finanziaria netta positiva grazie alla cassa di 220 milioni.