Primo investimento per il fondo di private equity di Finint Investments sgr, Finint Equity for Growth (Finint E4G), che ha perfezionato l’acquisizione della quota di maggioranza di Tecno Cover di Carrè (VI), società che commercializza stufe con il marchio Stoveitaly. L’operazione, di cui il closing è previsto per il prossimo ottobre, prevede il reinvestimento per una minoranza da parte degli attuali soci con quote paritetiche, i fratelli Comero e l’ad Lorenzo Verlato, i quali continueranno a guidare l’azienda (si veda qui il comunicato stampa). Ricordiamo che Finint Investments sgr è la società di gestione del risparmio del gruppo Banca Finint dal 2004.
Nell’operazione Finint Investments è stata assistita da Adacta (financial & tax due diligence), Goetzpartners (commercial due diligence) e Gianni & Origoni (legal advisory). Tecno Cover è assistita da Consimp (m&a advisory) e dallo studio legale Grimaldi (legal advisory).
Tecno Cover, costituita nel 2004 dalla famiglia Comero, produce stufe e inserti a pellet. Nel 2021 ha fatturato 7,4 milioni di euro con un ebitda pari a 2,6 milioni di euro, a fronte di una liquidità netta di 3 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
L’azienda opera in un mercato in forte crescita, quello della produzione di calore da fonti rinnovabili con alto potenziale energetico, più economiche dei combustibili liquidi e gassosi tradizionali e basse emissioni di monossido di carbonio. Il riscaldamento a pellet, in un contesto geopolitico che vede i costi delle fonti di calore come il gas crescere esponenzialmente. Un quadro in cui, pur avendo subito a sua volta un rincaro significativo, il pellet conserva e anzi rafforza la propria convenienza economica.
L’ingresso nel capitale di Tecno Cover da parte di Finint Equity for Growth, guidato dall’ad Mauro Sbroggiò, si legge in una nota, “intende sostenere la prevista crescita della capacità produttiva, l’ampliamento della gamma prodotto, il consolidamento sul mercato francese e la penetrazione in altre geografie europee, nonché l’implementazione di una struttura aziendale in grado di sostenere gli ambiziosi obiettivi di crescita”.
A proposito del fondo, Sbroggiò ha spiegato: “Stiamo procedendo nella raccolta, come pure nel processo di investimento e di crescita del team perché crediamo molto nel ruolo dei capitali privati a sostegno di progetti imprenditoriali di medie dimensioni che possono fare il salto di qualità grazie a investimenti in sviluppo e innovazione. Trovare realtà con queste caratteristiche richiede competenze molto specifiche e stiamo allargando il nostro team di investimento proprio con questo obiettivo”.
Finint E4G è nato nell’estate del 2021 come fondo mobiliare chiuso dedicato al private equity il cui scopo è sostenere le pmi italiane in percorsi di crescita di lungo periodo e di adeguata patrimonializzazione post pandemia. Entro il 2022 Finint punta a raggiungere una raccolta di 120 milioni di euro (si veda altro articolo BeBeez). Si vedranno comunque le condizioni dei mercati nei mesi a venire.
Ricordiamo che la prima dotazione di capitali è arrivata principalmente dagli investitori che avevano già aderito ad altri fondi della sgr, mentre per il futuro la società intende raccogliere risorse da fondazioni, assicurazioni e family office.
Il lancio di questo fondo ha rappresentato un ritorno al private equity per il gruppo Banca Finint. Infatti fino al 2019 il team guidato da Domenico Tonuss aveva gestito per Banca Finint il fondo NEIP III. Successivamente il team aveva effettuato uno spin off, completato nell’aprile 2019 dando vita alla nuova sgr Itago, e continuando a gestire lo stesso NEIP III (si veda altro articolo di BeBeez).
Che Finint intendesse rientrare nel settore, lo aveva anticipato nel marzo 2020 a BeBeez lo stesso Sbroggiò, precisando che il fondo sarebbe andato ad “affiancare lo strumento del private debt quando approcciamo gli imprenditori, in modo da avere tutti gli strumenti a disposizione per venire meglio incontro alle loro esigenze”. Allora Sbroggiò aveva indicato come target di raccolta 100 milioni e aveva detto che Banca Finint sarebbe stata anchor investor (si veda altro articolo di BeBeez).
Sin dall’inizio i responsabili di Finint E4G hanno descritto il fondo come uno strumento “che investe in aziende italiane, con focus nell’area del Nord-Est, privilegiando quelle appartenenti a nicchie di mercato con prodotti e servizi molto differenziati e con una forte attitudine alla digitalizzazione. Il fondo prevede di investire prevalentemente in acquisizioni di quote di maggioranza di aziende dei settori dei servizi, dell’healthcare, della tecnologia e dell’alimentare, con una propensione al B2B e una forte attenzione alle tematiche Esg”.
Nei piani del fondo c’è la finalizzazione di 8-10 operazioni, con un equity ticket compreso tra i 7 e i 15 milioni di euro e un periodo di investimento per ciascuna azienda in portafoglio di 4-5 anni. Principali indicatori finanziari delle target al momento dell’investimento: ricavi > euro 10 milioni ed ebitda > euro 2 mln.
Oltre a Sbroggiò, Finint E4G è guidato da Vania Antonio Panizza, managing partner, con esperienze significative nel settore con 3i, Hig e Muzinich, Cristiano Menegus nella veste di partner e Giovanni Bonaldo. Il team verrà rinforzato al crescere della raccolta.
Il fondo Finint E4G si aggiunge alla gamma dei prodotti mobiliari di Finint dedicati al private capital assieme a quelli dedicati agli Npl e crediti illiquidi (Finint Principal Finance 1, Finint Principal Finance 1 e Fondo Efesto) e al private debt (PMI Italia I, PMI Italia II e Fondo Strategico Trentino-Alto Adige).