
Mentre si è in attesa del via libera alla pubblicazione da parte di Consob del Prospetto informativo dell’opa su Cerved da parte della cordata ION Investments-GIC-FSI (si veda altro articolo di BeBeez), ieri il gruppo specializzato in business information e gestione del credito ha comunicato che il Consiglio di amministrazione sta valutando l’offerta e che per questo si sta avvalendo del supporto di UBS e Mediobanca quali advisor finanziari e degli studi legali BonelliErede e Carbonetti quali advisor legali (si veda qui il comunicato stampa)
La comunicazione è stata data nella stessa nota nella quale Cerved ha riferito i risultati di bilancio del primo trimestre 2021, che hanno evidenziato ricavi in lieve rialzo a 124,1 milioni (dai 121,8 milioni del primo trimestre 2020), un ebitda rettificato invariato 52,3 milioni con un’incidenza sui ricavi del 42,2%; un utile netto rettificato in lieve calo a 26,9 milioni (da 27,4 milioni) e un importante aumento dell’operating cash flow a 44,3 milioni (+51,3% da 29,3 milioni), a fronte di un indebitamento finanziario netto consolidato di 544,5 milioni pari a 2,7 volte l’ebitda rettificato dei 12 mesi a fine marzo, in miglioramento dai 587,7 milioni al 31 dicembre 2020 (si veda qui la presentazione agli analisti).
I risultati del primo trimestre mostrano quindi un trend di miglioramento rispetto a quelli 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), che avevano evidenziato l’impatto negativo del lockdown da Covid-19 con il gruppo che aveva chiuso l’anno con 480 milioni di euro di ricavi consolidati (da 521 milioni nel 2019), un ebitda rettificato di 202 milioni (da 237 milioni) e un indebitamento finanziario netto appunto di 588 milioni (da 550 milioni).
Il ceo di Cerved Group, Andrea Mignanelli, ha commento: “Nonostante il perdurare delle misure di contenimento della pandemia, nel primo trimestre del 2021 Cerved è cresciuta, segnando un primo passo verso il ritorno a livelli pre-Covid. Le dinamiche delle diverse linee di business sono incoraggianti, perché la crescita è guidata da tendenze che si consolideranno, grazie al piano di vaccinazioni che auspicabilmente porterà alla fine della pandemia da Covid-19. In particolare siamo cresciuti con tassi a due cifre nella Risk Intelligence, con tassi di crescita elevati sia nel segmento istituzioni finanziarie, sia nel segmento imprese, grazie ad analytics, rating e ai servizi di supporto per l’erogazione di prestiti garantiti dal Fondo Centrale. Questa crescita ha più che compensato il leggero calo dei ricavi nella Marketing Intelligence, che ha tuttavia significativamente aumentato i margini, e quello nel Credit Management, ancora impattato dalla sospensione dell’attività delle aste giudiziarie durante l’emergenza pandemica”.
Nel dettaglio, infatti, il business del credit management, per il quale è come noto in corso un’asta di vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ha registrato nel trimestre ricavi per 35,8 milioni (-12,2% da 40,7 milioni nel primo trimestre 2020) e un ebitda di 9,1 milioni (-34,9% da 14 milioni), dopo aver chiuso il 2020 con 152 milioni di ricavi (da 185 milioni nel 2019) e un ebitda di 47 milioni (da 72 milioni).
Intanto il titolo Cerved continua a viaggiare attorno ai 9,7 euro, quindi oltre Il prezzo di 9,5 euro per azione offerto da ION, GIC e FSI (si veda altro articolo di BeBeez). Ieri il titolo ha chiuso a 9,725 euro, pari a una capitalizzazione di 1,899 miliardi di euro, contro l’equity value di 1,855 miliardi corrispondenti al prezzo di offerta. Il corrispettivo ha un multiplo implicito 2022 EV/ebitda di 10 volte e un rapporto prezzo/utile di 15,6 volte.
Ricordiamo che l’annuncio dell’opa finalizzata al delisting di Cerved è stato diffuso l’8 marzo da ION Investment Group (fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro), GIC Private Limited (fondo sovrano di Singapore) e FSI (guidato da Maurizio Tamagnini), mentre lo scorso 25 marzo il Documento di offerta è stato depositato in Consob (si veda qui il comunicato stampa) e l’Antitrust ha dato il suo nulla osta all’operazione (si veda qui il comunicato stampa). Resta ancora da capire che cosa deciderà il governo in tema di esercizio del golden power.