Scende a 182,8 miliardi di euro il valore degli investimenti di private equity in Europa nel primo trimestre 2023, con un calo dell’8,7% rispetto al trimestre precedente e del 6,8% dal pari periodo di un anno prima. Il numero delle operazioni, che si attesta a 1932, è invece in calo del 3,8% dal quarto trimestre 2022, ma in aumento del 6,1% dal primo trimestre 2022. Lo calcola Pitchbook nel suo ultimo report European PE Breakdown (si veda qui il report), sottolineando che la resilienza nel numero delle operazioni insieme a netto calo del valore complessivo è dovuto al fatto che si sono ridotti i mega-deal a tutto vantaggio delle più piccole operazioni di add-on. E anche l’attività di disinvestimento, che pure si è mantenuta stabile a 70,7 miliardi di euro rispetto al quarto trimestre 2022, è in calo del 12% dal primo trimestre 2022.
Una battuta d’arresto quella dei grandi buyout che è dovuta per lo più alle incertezze del contesto macroeconomico che ha risentito degli effetti, oltre che del continuo aumento dei tassi di interesse, anche del rincaro delle materie prime per la crisi energetica innescata lo scorso anno dalla guerra tra Russia e Ucraina. Il calo dell’attività si era peraltro già registrato nell’andamento dei multipli di valutazione EV/ebitda, che, così come registrato sempre da Pitchbook in un altro recente report, hanno raggiunto il massimo nel primo trimestre 2022 a 14,6 volte ma poi sono scesi sequenzialmente sino a 11,2 volte nel quarto trimestre (si veda altro articolo di BeBeez) e alla fine di marzo 2023 sono scesi ancora a 10,2 volte.
Tuttavia, la raccolta di fondi di private equity in Europa ha subito un’accelerazione nel primo trimestre a 26,4 miliardi di euro spalmati su 16 fondi ed è sulla buona strada per essere superiore a quella del 2022, anno in cui la raccolta ha raggiunto in totale i 26,9 miliardi di euro, spalmata su 105 fondi, ma resta ben lontano il record segnato nel 2021 a 115,7 miliardi per 216 fondi. E’ interessante comunque notare che si sono tornati a vedere sul mercato dei mega-fondi, come l’ultimo raccolto da Permira da 16,7 miliardi di euro, oltre il target di 15 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Nella classifica di Pitchbook, a seguire per maggior contributo apportato in termini di raccolta nel primo trimestre 2023 c’è Waterland, la società di private equity con sede nei Paesi Bassi che ha chiuso il suo nono fondo di punta istituzionale, Waterland Private Equity Fund IX a 3,5 miliardi di euro insieme a Waterland Partnership Fund I a 500 milioni di euro. I fondi hanno chiuso ai rispettivi hard cap quattro mesi dopo il lancio iniziale (si veda altro articolo di BeBeez).