Intesa Sanpaolo procederà a breve allo spin off delle attività di private equity, dando così seguito a quanto annunciato lo scorso marzo nel piano d’impresa 2014-2017(si vedano le pagg. da 46 a 48). Il Consiglio di Gestione della banca ha infatti discusso nei dettagli il tema nei giorni scorsi. Adivsor incaricato da Intesa per la fairness opinion è Rotschild.
Secondo quanto riferito da Mergermarket, l’operazione è gestita dal capo del merchant banking di Intesa, Marco Cerrina-Feroni, dal responsabile delle attività di Fabio Cané e dai manager Michele Quaranta, Marco De Simoni Giacomo Berti, Tommaso de Bustis Figarola e Francesco Moglia.
Il progetto prevede la costituzione di un nuovo fondo da 500-600 milioni in joint venture con l’asset manager newyorkese Neuberger Berman (ex braccio di asset mangement di Lehman Brothers), al quale Intesa apporterà partecipazioni di private equity in varie società per un valore di 200-300 milioni, con il fondo che sarà anche dotato di cash per altri 200-300 milioni da utilizzare per nuovi investimenti. Tra le partecipazioni in via di cessione si parla di quelle in Fila, Stroili Oro, Guala, Yamamay, Esaote, Pavan, Novamont e Rina. Probabilmente quella in Giochi Preziosi resterà in capo a Intesa, così come pare che non verrà ceduta quella in Granarolo.
Sempre Neuberger Berman acquisterà anche quote di fondi di private equity in portafoglio a Intesa Sanpaolo per un valore di 100 milioni di euro, e in particolare quelle nei fondi Clessidra, Cinven, Apax, Carlyle e Apollo, mentre non è ancora chiaro se verranno cedute anche le quote nel fondo Mandarin. Neuberger Berman a sua volta è già investitore in alcuni fondi italiani. Infine andrà stabilito anche lo scorporo di un team di gestione che potrebbe entrare nella nuova struttura. E a chiusura dei due deal con Intesa Sanpaolo aprirà un ufficio in Italia.
A interessarsi all’operazione, prima di Neuberger Berman, sono stati anche Tages, Ardian e Collier Capital.
Il Piano d’impresa di Intesa Sanpaolo prevede la costituzione di una cosiddetta Capital Light Bank, cioé di una nuova business unit per la riduzione delle attività non-core. In particolare la business unit si occuperà della “cessione entro il 2017 dell’intero portafoglio di partecipazioni pari a circa 1,9 miliardi di valore di libro a fine 2013″ e ricorda che”n”ll’ultimo trimestre 2013 era già stata dismessa la partecipazione in Generali (valore di libro di circa 360 milioni di euro) e nel primo trimestre 2014 sono già state dismesse le partecipazioni in Pirelli, Sia e Union Life (valori di libro rispettivamente di circa 35, 80 e 145 milioni), per un valore di libro complessivo di circa 620 milioni e una plusvalenza totale di circa 320 milioni”.