Reno de’ Medici spa (RDM), gruppo quotato a Piazza Affari, produttore di cartoncino, ha siglato l’accordo vincolante per cedere alla holding di investimento Mutares, quotata a Francoforte, l’intero capitale della sua controllata francese La Rochette, attiva nella produzione di cartoncino da fibre vergini (FBB – Folding Box Board), per concentrarsi nella produzione da materia riciclata (si veda qui il comunicato stampa). Advisor dell’operazione per RDM sono Unicredit sul fronte finanziario e Jones Day su quello legale.
Mutares condurrà l’investimento attraverso la società veicolo Bonaparte Holding sas. Mutares è stata fondata nel 2008 a Monaco, dove ha sede tuttora, da Robin Laik e Axel Geuer. La società è focalizzata sulla crescita dei settori: auto e mobilità; ingegneria e tecnologia; beni e servizi. Mira ad acquisire piccole e medie imprese con un fatturato tra i 50 e i 500 milioni di euro, che si trovano in situazioni di difficoltà o grande cambiamento, per poi farle crescere.
Con sede e impianto produttivo a La Rochette, Francia, a 140 km da Lione, la società francese ha una capacità teorica di 165.000 tonnellate di cartoncino da fibra vergine. L’impianto, che opera con due macchine continue, è in grado di produrre un’ampia gamma di prodotti su diverse grammature. Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 La Rochette ha registrato ricavi netti per 111,9 milioni di euro, un ebitda di 5,8 milioni e una perdita netta di 6,7 milioni, a fronte di un debito finanziario netto di 12,9 milioni.
La Rochette, che fa capo a RDM indirettamente, attraverso la sua controllata RDM Blendecques sas, è stata valutata 28,8 milioni di euro ed è previsto un earnout del 25% sull’ammontare di ebitda che dovesse eccedere i 7,2 milioni di euro in ciascuno degli esercizi 2021, 2022 e 2023. Nel caso in cui anche in uno solo dei tre esercizi sopra indicati non venisse superata la soglia di 7,2 milioni, la clausola di earnout si estenderebbe all’esercizio 2024. A parziale finanziamento dell’operazione, è prevista l’erogazione di un vendor loan di 6,5 milioni di euro, con scadenza a tre anni dal perfezionamento dell’acquisizione e rimborso in quote annuali costanti.
L’offerta prevede che al closing verrà pagato un importo iniziale di 5 milioni, calcolato sull’Enterprise Value di 28,8 milioni dedotti (i) una PFN di 13,8 milioni consuntivata a fine giugno 2020, (ii) ulteriori aggiustamenti per 3,5 milioni e (iii) 6,5 milioni relativi al vendor loan erogato da RDM Blendecques a Bonaparte Holding, con scadenza a tre anni dal perfezionamento dell’operazione e rimborso in quote annuali costanti, comprensive di interessi del 2% annuo. L’offerta irrevocabile prevede altresì che il prezzo sia soggetto ad aggiustamenti conseguenti al livello della PFN e del capitale circolante.
Michele Bianchi, amministratore delegato del Gruppo RDM, ha commentato: “Accettando l’offerta irrevocabile per l’acquisto di La Rochette, il gruppo RDM coglie l’opportunità di uscire dal business FBB, il segmento della produzione di cartoncino basato sulla fibra vergine. Rispetto al momento dell’acquisizione da parte di RDM nel 2016, lo stabilimento di La Rochette ha conquistato un migliore profilo di redditività, grazie anche alle efficienze operative raggiunte in questi anni e all’impegno gestionale messo in atto dal nostro team. Raggiungere un livello di marginalità operativa in linea con quello medio degli altri asset che abbiamo in portafoglio richiederebbe tuttavia ulteriori importanti investimenti. Con l’uscita da questo segmento, il gruppo RDM potrà liberare di fatto risorse ed energie manageriali per aumentare il focus sul percorso di crescita in atto. Attraverso il processo di integrazione delle ultime acquisizioni di Barcelona Cartonboard e di Paprinsa, il cui closing è atteso nelle prossime settimane, stiamo infatti lavorando per rendere sempre più solida la nostra leadership nel mercato WLC”.
Sempre ieri RDM ha annunciato i risultati del bilancio 2020, che ha visto ricavi netti consolidati per 679,5 (-3,2% dai 701,6 milioni del 2019), un ebitda di 83,8 milioni (+15,8% da 72,4 milioni) e un utile netto di 33,6 milioni in grande crescita (+115,1% da 15,6 milioni), a fronte di un indebitamento finanziario netto in deciso calo a 8,9 milioni dai 52 milioni di fine 2019 (si veda qui il comunicato stampa).
Si tratta della seconda acquisizione in Italia quest’anno per Mutares, dopo quella del provider di servizi ICT Ericsson Services Italia spa da Ericsson Telecomunicazioni spa, annunciata a inizio mese (si veda altro articolo di BeBeez). A fine gennaio, invece, Mutares ha siglato il closing della cessione a Poste Italiane di Nexive, un operatore postale attivo in Italia con una quota di mercato di circa il 12% nella corrispondenza, annunciata lo scorso novembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Mutares aveva acquisito da Postnl European Mail l’80% di Nexive soltanto nel febbraio 2020, con l’operatore postale olandese che aveva mantenuto il 20% (si veda altro articolo di BeBeez).
Quella di Nexive era stata la seconda acquisizione del 2020 per Mutares. A inizio febbraio Mutares, infatti, attraverso la controllata Balcke-Duerr, società che realizza soluzioni per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni per le utilities e l’industria chimica, aveva rilevato Loterios, azienda italiana che progetta e produce attrezzature a pressione in materiali speciali, in particolare il titanio, per diversi settori industriali (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2019 Mutares aveva invece rilevato Tekfor spa, la controllata italiana del gruppo tedesco Tekfor attiva nella produzione di componenti ad alte prestazioni per il settore auto e a peso ridotto e nella ricerca di prodotti innovativi per il futuro (si veda altro articolo di BeBeez).