
Grande exit in poco più di nove mesi per Investindustrial sul suo investimento in Knoll, il gruppo dell’arredamento per interni quotato al NYSE sul quale il fondo VII aveva puntato 164 milioni di dollari lo scorso giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), comprando un pacchetto di azioni privilegiate convertibili di nuova emissione. Per quel pacchetto ora Investindustrial riceverà 253 milioni di dollari, nell’ambito della fusione con il gruppo di design Herman Miller quotato al Nasdaq annunciata a inizio settimana (si veda qui il comunicato stampa di Hermann Miller e qui quello di Investindustrial).
L’annuncio dell’operazione su Knoll arriva in un momento di particolare attività di Investindustrial, che in Europa ha appena offerto 200 milioni di euro agli azionisti del FC Barcellona per l’acquisto del 49% del Barça Corporate, la controllata del club che raccoglie le attività nel merchandising, nelle academy e altre attività digitali (si veda qui El Confidential).
Nel dettaglio, sul fronte americano, Herman Miller acquisirà Knoll in un’operazione mista in contanti e carta contro carta, sulla base di una valutazione di Knoll di 1,8 miliardi di dollari. L’operazione, già approvata all’unanimità dai board di entrambi i gruppi, si dovrebbe concludere entro il terzo trimestre di quest’anno. Gli azionisti di Knoll riceveranno 11 dollari per azione ordinaria Knoll in contanti e 0,32 azioni ordinarie Herman Miller. Al termine dell’operazione, gli azionisti di Herman Miller possiederanno circa il 78% del nuovo gruppo e quelli di Knoll il restante 22%. Appunto in questa operazione si innesta la vendita di azioni privilegiate da parte di Investindustrial: Herman Miller, infatti, acquisirà l’intero pacchetto in mano al fondo Investindustrial VII in contanti al prezzo di 253 milioni di dollari, corrispondenti al prezzo equivalente di 25,06 dollari per azione ordinaria sottostante. Investindustrial si è già impegnato a votare a favore dell’operazione in occasione dell’assemblea straordinaria degli azionisti di Knoll. Ricordiamo che le azioni privilegiate acquistate da Investindustrial erano convertibili a un prezzo di conversione di 16,75 dollari per azione. Inoltre Investindustrial possiede anche 2,4 milioni di azioni ordinarie con le quali potrà aderire all’offerta. Andrea C. Bonomi, presidente dell’Industrial Advisory Board di Investindustrial, ha commentato: “Siamo felici che il nostro supporto abbia facilitato la logica combinazione tra Herman Miller e Knoll per dar vita a un futuro comune alle società e ai loro dipendenti. Questa è un’industria nella quale il consolidamento di produzione e distribuzione può portare benefici sostanziali agli azionisti e ai clienti” (si veda qui il comunicato stampa. di Investindustrial).
E, mentre Investindustrial esce da Knoll, non perde certo la presa sul fronte del design negli Usa. Ricordiamo che nei giorni scorsi, infatti, il gruppo ha annunciato l’accordo per l’acquisizione di YDesign Group LLC, società di e-commerce statunitense con sede a Walnut Creek, in California, da parte di International Design Holding, il polo di aziende di mobili di alta gamma controllato da Investindustrial insieme a Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto all’operazione in Spagna, l’offerta di Investindustrial per la quota del Barça Corporate, che riunisce la Barça Academy, il Barça Innovation Hub, Barça Licensing and Merchandising e i Barça Studios, risponde alla ricerca da parte del Barcellona di una soluzione per riequilibrare la situazione finanziaria, appesantita da un debito lordo che a fine giugno 2020 era arrivato a poco meno di 1,2 miliardi di euro (debito netto a quota 488
milioni) e in vista di un esercizio 2020-21 che potrebbe vedere perdite sino a 350 milioni di euro, cioé quasi 4 volte i 97 milioni persi nella stagione 2019-20 (si veda qui la presentazione dei risultati 2019-20).
Per non parlare poi del prestito complessivo da 815 milioni di euro a 30 anni che Goldman Sachs ha concesso lo scorso ottobre 2020 al club per realizzare il progetto del nuovo stadio Espai Barça (si veda qui FCBarcelonanoticias).
Proprio a questo fine sul tavolo del Barcellona lo scorso marzo sono arrivate anche altre tre proposte di investimento, da altrettanti potenziali investitori. Lo aveva detto in un’intervista televisiva Carles Tusquets, che è stato il presidente della commissione di gestione che ha tenuto le redini del club sino all’elezione del nuovo presidente Joan Laporta, avvenuta appunto a metà marzo. Tusquets aveva precisato che le quattro offerte erano “da 200 milioni di euro in su, a seconda delle variabili” (si veda qui FCBarcelonanoticias).
Delle quattro business unit che compongono Barça Corporate, la più produttiva è il Barça Licensing & Merchandising, che da luglio 2018 gestisce i negozi dove vengono venduti i prodotti del club, dopo aver recuperato la gestione che fino a quel momento era nelle mani della Nike. Ma proprio Barça Licensing & Merchandising funge da garanzia per la prima tranche del prestito da 90 milioni erogata da Goldman. Non solo. La stessa Barça Licensing & Merchandising funge da garanzia anche delle obbligazioni emesse dal club tra il 2018 e il 2019, per un totale di 200 milioni di euro.
Investindustrial ha già un lungo track record di investimenti in Spagna, dove le attività sono dirette da Carlo Umberto Bonomi, fratello del fondatore Andrea Bonomi. Oggi in portafoglio a Investindustrial ci sono varie partecipate spagnole: il gruppo di parchi a tema PortAventura; Health Transportation Group, il gruppo di ambulanze nato nel 2017 dalla fusione tra Ambuibérica e EmerU. (Ambuibérica faceva capo dal 2011 allo spagnolo Proa Capital, mentre EmerU era in portafoglio dal 2010 a Investindustrial); Natra, leader a livello europeo nel settore del cioccolato a marca del distributore (private label) e come copacker per altre società del settore); Neolith, società attiva nel settore della pietra tecnica, fondata nel 2009 con l’obiettivo di ideare e produrre superfici sinterizzate di grande formato; e GeneraLife, uno dei più grandi gruppi di cliniche per la fertilità in Europa.
In passato i fondi di Investindustrial hanno avuto partecipazioni nel gruppo di autonoleggio Goldcar, nel gruppo di satelliti Euskaltel e in Applus, leader nei test e certificazioni industriali, in origine controllata da Carlyle e partecipata al 5% da Investindustrial e poi quotata nel maggio 2014.