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di Sergio Governale
Sarà lanciata entro l’estate l’attesa opa su Sebino spa, azienda che progetta, sviluppa e installa sistemi antincendio e di security in Italia e in Romania quotata sull’Euronext Growth Milan. Si è conclusa infatti nei giorni scorsi l’acquisizione dell’85,33% del capitale da parte di Sebino Holding, veicolo di investimento interamente partecipato da Madone Holding srl, società a sua volta controllata da Seta Holding sa. Quest’ultima è la piattaforma di investimento lussemburghese di cui è advisor esclusivo per l’Italia J Hirsch srl (si veda qui il comunicato stampa).
Secondo quanto risulta a BeBeez, l‘operazione, che era stata annunciata lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez), sarà finanziata da Intesa Sanpaolo e Unicredit.
L’operazione ha fatto come detto scattare l’obbligo di opa. L’offerta sarà lanciata al prezzo di 7,2 euro per azione cum dividendo sulle restanti azioni di Sebino in circolazione e su quelle che dovessero essere eventualmente emesse e sottoscritte da parte dei titolari dei warrant Sebino spa 2020-2023 ancora in circolazione. Entro due settimane Sebino Holding dovrebbe depositare il relativo prospetto presso la Consob, ipotizzando la partenza dell’opa totalitaria appunto in estate. Intanto ieri il titolo a Piazza Affari ha chiuso invariato a 7,1 euro per una capitalizzazione di circa 95,7 milioni.
Sebino Holding e Seta Holding sono stati assistiti nell’operazione dagli advisor finanziari Mediobanca e LF Advisory, oltre che da J Hirsch, e da Molinari Agostinelli Studio Legale quale consulente legale. Nexus I, la famiglia Cadei e Romagnoni sono assistiti da Belluzzo International Partners (advisor finanziario) e da BonelliErede (consulente legale).
Prima dell’operazione Sebino spa faceva capo a Nexus I srl (società interamente controllata dall’amministratore delegato Gianluigi Mussinelli tramite Leo Holding), che ne deteneva il 53%. Il restante era suddiviso tra Giacomina Cadei, Lucia Cadei, Elena Cadei e Maria Luisa Cadei, ciascuna con il 10,5% del capitale, e Giovanni Romagnoni, con il rimanente 5%.
La famiglia Cadei e Romagnoni con l’operazione sono usciti da Sebino spa, mentre Seta Holding è andata ad affiancare Nexus I, confermando Mussinelli alla guida della società. Nel dettaglio, la famiglia Cadei ha ceduto a Sebino Holding l’intera partecipazione a 5,5 euro per azione, mentre i Romagnoni hanno venduto le loro quote a 7,2 euro per azione. Anche Nexus I ha venduto parte delle sue quote a 7,2 euro per azione e ha inoltre sottoscritto un aumento di capitale di Sebino Holding conferendo il 15,46% del capitale sociale di Sebino spa, arrivando a detenere il 31,25% di Sebino Holding. Il restante 68,75% continua a essere di proprietà di Madone Holding. Il tutto sulla base di una valutazione complessiva dell’azienda pari a circa 90 milioni di euro.
Sebino spa ha chiuso il 2022 con un valore della produzione di 73 milioni di euro (in crescita del 25,1% rispetto ai 58,3 milioni del 2021), un ebitda di 10,7 milioni (da 10,9 milioni) e liquidità netta di 12,6 milioni (da 4,9 milioni), a fronte di un patrimonio netto di 32,5 milioni (da 25,3 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). Le proiezioni per il 2023 sono di un fatturato di 75 milioni e un ebitda di 13 milioni. Il piano industriale prevede la crescita anche mediante piccole acquisizioni locali, principalmente sul fronte della manutenzione degli impianti.
Seta Holding, piattaforma di investimento multistrategy lussemburghese, ha un NAV delle attività in gestione pari a circa 150 milioni di euro e raccoglie capitali italiani ed esteri deal by deal nel mid-market con un’ottica generalista e opportunistica e con un ticket di investimento compreso tra i 50 e i 100 milioni, per una valutazione d’impresa tra i 100 e i 250 milioni, intervenendo con eventuali co-investitori nel caso di operazioni di taglia superiore.
Nei giorni scorsi Seta Holding ha annunciato anche l’acquisizione del controllo di Silca, azienda specializzata nella produzione di particolari per il macchinario movimento terra, per la meccanizzazione agricola, per la trasmissione e per ricambi di tipologia diversa, mediante stampaggio a caldo dell’acciaio (si veda altro articolo di BeBeez). Considerando anche Sebino, quindi, a oggi le partecipazioni in portafoglio a Seta Holding sono sei. Di queste soltanto due sono di minoranza: nell’istituto Usa Genesis Bank e nell’azienda di moda australiana Zimmermann, la cui maggioranza appartiene al fondo Style Capital (si veda altro articolo di BeBeez). La holding possiede inoltre partecipazioni di maggioranza in Panini (si veda altro articolo di BeBeez) e in Golmar (si veda altro articolo di BeBeez). La prima operazione, finanziata da Stoneweg, risale alla fine del 2019 e ha riguardato l’acquisizione dell’azienda fondata nel 1945 inizialmente per distribuire macchine e attrezzature per ufficio, poi specializzata in soluzioni di acquisizione e trasformazione digitale di assegni e dall’anno scorso attiva anche nel campo della “secure identity” attraverso la biometria non solo in ambito bancario, ma anche assicurativo e sanitario in Europa e nelle Americhe, con un fatturato di 45 milioni di euro e un ebitda di 10 milioni. L’acquisizione di Golmar, fondata nel 1972 da Mario Golè e attiva nella distribuzione di prodotti per la sanificazione a marchio proprio, risale invece a quasi due anni fa e nel corso del 2022 ha realizzato un fatturato di circa 70 milioni, con un ebitda di 12 milioni.