Il 30 novembre scorso Snam ha concluso l’emissione di un transition bond, del valore di 600 milioni di euro. Il bond è uno zero coupon a scadenza dicembre 2028 ed è stato collocato a un rendimento pari allo spread di 38 punti base sul mid swap di riferimento.
Nel collocamento, Snam è stata supportata dal team legale interno, dallo studio legale Orrick, dagli istituti finanziari joint bookrunner Bnp Paribas, Crédit Agricole, ING, Intesa Sanpaolo, Mizuho, Mediobanca, MUFG, Société Générale, SMBC Nikko e UniCredit. Linklaters ha assistito i joint lead manager (si vedano qui il comunicato stampa di Snam e qui quello dei consulenti).
Si tratta della seconda emissione di questo tipo da parte di Snam dopo quella da 500 milioni del 10 giugno scorso, i cui proventi saranno utilizzati per finanziare progetti nella transizione energetica, come definiti nel Transition Bond Framework pubblicato lo scorso giugno.
Snam ha infatti previsto un incremento degli investimenti di quasi un miliardo di euro rispetto ai 6,5 miliardi del piano 2019-2023, portandoli a circa 7,4 miliardi nel periodo 2020-2024 coperto dal nuovo Piano industriale presentato lo scorso 25 novembre (si veda qui il comunicato stampa). Rispetto al piano precedente, la crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 700 milioni di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano). Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato a sostituzioni e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”. E per allineare la strategia di finanziamento con i propri target di sostenibilità e di ampliare la base di investitori, Snam accrescerà il peso della finanza sostenibile dall’attuale 40% a oltre il 60% del funding disponibile in arco di piano, grazie all’emissione di nuovi sustainable bond e di ESG-labelled Commercial Paper (si veda qui il comunicato stampa).
Tornando all’emissione del nuovo transition bond, l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, ha commentato: “Il successo del nostro secondo transition bond, il più lungo zero coupon mai emesso finora da una corporate italiana, è un segnale di fiducia del mercato nei confronti delle nostre iniziative nella transizione energetica, che avranno un ruolo chiave nel piano 2020-2024. Con questa emissione rafforziamo ulteriormente il nostro impegno nella finanza sostenibile, che è un pilastro della strategia ESG di Snam per supportare lo sviluppo delle attività per la decarbonizzazione del sistema, come l’idrogeno, il biometano, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile”.
Le obbligazioni rientrano nell’ambito del Programma EMTN (Euro Medium Term Note) di Snam da 11 miliardi di euro, deliberato dal Consiglio di amministrazione del 12 ottobre 2020. L’emissione, rivolta agli investitori istituzionali, ha raggiunto un picco di domanda superiore a 2,6 miliardi di euro. I bond saranno quotati alla Borsa del Lussemburgo.