Sogefi, leader mondiale nella componentistica originale per l’industria automobilistica, con oltre 40 anni di storia e quotato a Piazza Affari, ha siglato un accordo con il fondo Usa Pacific Avenue Capital Partners, specializzato in investimenti carve-out, per la vendita delle controllate Sogefi Filtration sa e Sogefi USA Inc, che costituiscono la divisione Filtrazione del gruppo, sulla base di un enterprise value di 374 milioni di euro. L’accordo è strutturato nella forma di opzione put a favore di Sogefi. In caso quindi di esercizio dell’opzione put da parte di Sogefi, il fondo acquisirà le due controllate attraverso i due veicoli Carta Acquisition France sas e Carta Acquisition US. Al completamento dell’operazione le due società acquisite opereranno con il nome di Purflux Group (si veda qui il comunicato stampa).
Sogefi ha concesso a Pacific Avenue un periodo di esclusiva di sei mesi per il completamento dell’operazione. L’operazione potrà concludersi soltanto una volta chiusa la procedura di consultazione con le rappresentanze sindacali, prevista dalla normativa francese, e dopo l’ottenimento dell’autorizzazione FDI (Foreign Direct Investment) in Slovenia e dell’autorizzazione antitrust in Marocco. Tutto il processo dovrebbe comunque concludersi entro sei mesi.
Per l’operazione, Sogefi si è avvalsa della collaborazione dell’advisor Houlihan Lokey, dello studio Clifford Chance per la parte legale, mentre BNP Paribas ha formulato la fairness opinion.
La business unit Filtrazione produce una gamma completa di filtri per i mercati Primo Equipaggiamento (OE), Ricambio Originale Costruttori (OES) e Aftermarket Indipendente (IAM). In particolare, l’Aftermarket serve tutti i canali del mercato del ricambio distribuendo prodotti con marchi del Gruppo: CoopersFiaam, Tecnocar, FRAM e Purflux destinati a veicoli leggeri, Sogefi Pro dedicato alle applicazioni per veicoli commerciali. La divisione, con sede centrale a Parigi, è un importante operatore del settore, con attività in Europa, Stati Uniti e India, dispone di 11 siti produttivi, e nel 2023 ha registrato ricavi per 573,6 milioni, pari al 35% del fatturato del gruppo Sogefi.
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Nella relazione sui 9 mesi al 30 settembre del gruppo Sogefi si leggeva che la business unit filtrazione aveva conseguito ricavi per 435 milioni (+7,9% dai 9 mesi 2022), con un’evoluzione positiva in tutte le aree geografiche e in particolare in India e nel canale Aftermarket in Europa, con un ebitda di 80 milioni (da 60,8 milioni) e 1.979 dipendenti.
L’enterprise value di 374 milioni assegnato alla divisione, corrisponde a un equity value, da regolarsi interamente in cash, di circa 330 milioni, che verrà determinato al closing in funzione di un bridge to equity, che tiene conto di aggiustamenti basati sul working capital e sulla posizione finanziaria netta.
L’EV alla base dell’operazione implica un multiplo di 0,65 volte il fatturato 2023 (a fronte di 0,41 per la media dei peers mid cap e di 0,31 per Sogefi) e di 3,6 volte l’ebitda (in linea con la media dei multipli dei peers mid cap e nettamente superiore al multiplo spot di Sogefi stimato in 2,3 volte l’ebitda). Considerando il fatto che nel 2023 la divisione ha conseguito un ebitda record, in aumento del 24% rispetto al 2022, sottolinea la nota di Sogefi, “il corrispettivo per la prospettata cessione implica una sostanziale generazione di valore rispetto all’attuale valore di borsa”. In particolare, in base all’equity value stimato, l’operazione darebbe luogo a una plusvalenza che, rispetto ai valori di bilancio al 31 dicembre 2023, ammonterebbe a circa 130 milioni di euro.
I 330 milioni di euro di proventi derivanti dalla cessione potranno essere per almeno il 50% da destinarsi a riduzione del debito del gruppo Sogefi (266,1 milioni al 31 dicembre 2023 o 200,7 milioni senza considerare i debiti IFRS 16) mentre, per la parte restante, il Consiglio di amministrazione valuterà di proporne la distribuzione.