L’opa su Atlantia lanciata dal fondo Usa Blackstone Infrastructure Partners e dalla famiglia Benetton lo scorso 10 ottobre attraverso il veicolo Schema Alfa spa (si veda altro articolo di BeBeez) si è chiusa venerdì 11 novembre con un’adesione di poco meno di 448 milioni di azioni, pari al 54,249% del capitale sociale dell’emittente. Il che porta il consorzio a detenere complessivamente circa 721 milioni di azioni, rappresentative del 87,350% del capitale sociale di Atlantia (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Schema Alfa è interamente controllata da Schemaquarantadue spa (Holdco), che a sua volta fa capo per il 65% a Sintonia spa (controllata al 100% da Edizione spa, la holding della famiglia Benetton) e per il resto da Blackstone Infrastrucuture Partners, attraverso BIP-V Hogan (LUX) SCS (5,25%) e BIP Hogan (LUX) SCSp (29,75%). Sintonia spa a sua volta già prima dell’opa possedeva il 33,1% del capitale di Atlantia e l’87,35% calcolato da Intesa Sanpaolo, in qualità di intermediario incaricato del coordinamento, sulla base dei dati provvisori, include appunto anche quella quota.
Il risultato provvisorio dell’opa, però, non porta a raggiungere la soglia del 90% che era stata indicata come necessaria per l’efficacia dell’opa stessa nel Documento di offerta. Tuttavia, Schema Alfa, nella sua nota diffusa nella serata di venerdì 11 novembre, ha dichiarato di rinunciare alla condizione sulla soglia e ha riaperto i termini per aderire all’offerta per un ulteriore periodo di cinque giorni di Borsa aperta dal 21 al 25 novembre alle medesime condizioni dell’opa appena conclusa. Ricordiamo che l’offerta, che riguarda il 66,9% flottante sul mercato, si basa su un prezzo per azione di 23 euro al netto del dividendo e riconosce al gruppo delle infrastrutture un equity value complessivo di poco inferiore a 19 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Visto poi che l’obiettivo dell’offerta è il delisting, se all’esito della riapertura dei termini non si verificassero i presupposti per procedere al delisting attraverso l’adempimento dell’obbligo di acquisto, procedura che può scattare una volta raggiunta quota 95%, allora Schema Alfa, s legge ancora nella nota, “si riserva di proporre ai competenti organi dell’emittente e dell’offerente di conseguire il delisting mediante la fusione per incorporazione dell’emittente nell’offerente (o in un’altra società non quotata, inclusa una società di nuova costituzione, appartenente al medesimo gruppo dell’offerente”.