A fine settembre 2022 i volumi di crediti netti verso la clientela della Divisione Distressed Credit
di illimity bank sono ammontati a 1,3 miliardi di euro, in leggero calo (-4%) rispetto a fine giugno 2022 anche per effetto del significativo flusso di incassi e cessioni osservato nel trimestre, e in aumento di circa il 5% rispetto al valore di fine settembre 2021 (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
D’altra parte nel corso del secondo trimestre erano state effettuate le acquisizioni di importanti portafogli di Npe, come gli 1,3 miliardi di euro rilevati da Unicredit a fine giugno (si veda altro articolo d BeBeez), e l’acquisto di un portafoglio di UTP secured del valore di oltre 340 milioni di euro dal gruppo MPS come parte di un’operazione più ampia che vede coinvolti come servicer anche Intrum e AMCO (si veda altro articolo di BeBeez). Nessuna meraviglia quindi che nel terzo trimestre l’attività di investimento in crediti deteriorati si sia ridotta a circa 10 milioni di euro, portando così il totale dei crediti acquisiti nei primi nove mesi 2022 a circa 205 milioni di euro, una crescita di circa il 4% rispetto ai volumi originati nei nove mesi del 2021, in linea con la stagionalità che caratterizza il comparto nel periodo estivo. Tuttavia l’attività di origination ha ripreso vigore in ottobre, in cui si sono registrati nuovi investimenti per circa 107 milioni di euro e circa 78 milioni di ulteriori investimenti non ancora contabilizzati ma già siglati. E la pipeline per l’ultima parte dell’anno supera i 200 milioni di euro.
Per quanto riguarda il Senior Financing, nel terzo trimestre sono stati erogati crediti per
21 milioni di euro confermando un’attività di origination che nel corso dei primi nove mesi del 2022
ha già abbondantemente superato quella dell’intero anno 2021, pur mantenendo ferma l’attenzione
sulle opportunità ad alto rendimento. Ricordiamo che le nuove operazioni sono il risultato di un processo selettivo volto a cogliere opportunità di rendimenti elevati e garantendo quindi un maggior ritorno sul capitale anche grazie all’ esperienza acquisita nel mercato immobiliare. L’ammontare di crediti erogati nei primi nove mesi del 2022 raggiunge 99 milioni di euro, in crescita del 330% rispetto allo stesso periodo del 2021. La pipeline per l’ultima parte dell’anno riflette potenziali opportunità per circa 253 milioni di euro
Quanto all’attività di servicing, le masse in gestione presso neprix, società del gruppo specializzata nella gestione dei crediti deteriorati verso aziende, si sono attestati a circa 9,8 miliardi di euro lordi, in lieve calo rispetto ai 10,3 miliardi di euro riportati a giugno 2022 per effetto delle cessioni avvenute nel corso del trimestre. Il saldo di fine giugno peraltro incorpora il già citato acquisto del portafoglio di UTP immobiliari da MPS, operazione che ha evidenziato i primi effetti della sinergia tra la stessa neprix e AREC (acronimo di Aurora Recovery Capital), uno dei principali servicer di crediti distressed garantiti di origine immobiliare di grossa taglia, acquisita lo scorso maggio (si veda altro articolo di BeBeez) e fusa a fine giugno in neprix.
Procede intanto lo sviluppo di Quimmo, piattaforma creata per coprire l’intera catena del valore (dalla pubblicazione degli annunci immobiliari ai servizi di agenzia) della compravendita di immobili a garanzia di crediti disressed, sia sul mercato immobiliare giudiziale, che su quelloi libero.
Grazie a queste attività la Divisione Distressed Credit si è confermata anche nei tre trimestri del 2022 il principale contributore ai risultati economici consolidati del gruppo. I ricavi, pari a 155 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, registrano una buona crescita su base annua (+6% a/a) e rappresentano il 66% dei ricavi consolidati di Gruppo. Le attività operative hanno mostrato elevata efficienza, con un cost income ratio in marginale aumento al 38% a seguito degli investimenti nella proptech Quimmo. L’utile ante imposte si è attestato a 93 milioni di euro, in leggero calo (-3% a/a) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per effetto dei suddetti investimenti.
Adiacente all business della divizione Distressed Credit c’è quella di illimity sgr, guidata da Paola Tondelli, che gestisce il fondo illimity Credit & Corporate Turnaround, il cui patrimonio di UTP in gestione nel terzo trimestre ha raggiunto circa 165 milioni di euro. Nel corso del mese di ottobre è stato portato a termine il quarto closing per un contributo addizionale di circa 30 milioni di euro. Al primo fondo UTP se ne è affiancato un altro, iREC (illimity Real Estate Credit), focalizzato su NPE con sottostante immobiliare, che vede neprix nel ruolo di special servicer, e che ha raggiunto nel trimestre un patrimonio totale in gestione di quasi 90 milioni di euro. (si veda altro articolo di BeBeez). Sono intanto in fase di sviluppo da parte di illimity sgr due nuovi fondi di investimento, che verranno lanciati nei prossimi mesi, di cui uno, secondo quanto risulta a BeBeez, è candidato a raccogliere le risorse del Fondo Nazionale Ristrutturazione Imprese, promosso dal ministero dell’Economia e gestito operativamente dalla CDP. Nei nove mesi del 2022 illimity sgrper la prima volta ha chiuso i conti in pareggio.
Quanto alla Divisione Growth Credit, è proseguita la crescita anche nel terzo trimestre con un contributo crescente ai risultati del Gruppo. La generazione di nuovi volumi di business si conferma su buoni livelli nel trimestre, e ha proseguito in ottobre. La qualità degli attivi originati si mantiene su livelli di eccellenza. I crediti netti verso la clientela della divisione risultano pari a circa 1,8 miliardi di euro, in aumento del 4% su base trimestrale e del 54% rispetto al dato di settembre 2021. La crescita, su base annua, è stata trainata da tutti i segmenti di business.
Nel terzo trimestre 2022, il segmento Cross-over & Acquisition Finance ha registrato circa 111 milioni di euro di nuove erogazioni, raggiungendo quindi nel corso dei nove mesi del 2022 circa 310 milioni di euro di erogato, con una crescita rispetto allo stesso periodo 2021 di circa il 48%. Anche nel terzo trimestre 2022 si è confermato il contributo derivante dal rilascio di garanzie pubbliche, uno strumento utilizzato per circa il 54% delle nuove erogazioni e che consente alla banca di ottenere una elevata redditività sul capitale in ragione del basso profilo di rischio e del limitato assorbimento di capitale. Le nuove erogazioni effettuate nel mese di ottobre 2022, insieme ai crediti non erogati ma con accordi già firmati, si attestano a circa 104 milioni di
euro. La pipeline per i prossimi mesi assomma a circa 140 milioni di euro.
Il segmento Turnaround nel terzo trimestre 2022 ha generato nuovi volumi di business per circa 21 milioni di euro, portando così a 270 milioni di euro il totale dei nuovi volumi di business nei primi nove mesi del 2022, valore in crescita dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il percorso di crescita del segmento è proseguito anche nel mese di ottobre 2022, con generazione di nuovo business per circa 24 milioni di euro. La pipeline dei prossimi mesi si rivela promettente e pari a circa 200 milioni di euro, con un particolare focus su operazioni di ristrutturazione. Complessivamente circa il 61% dei volumi originati del Cross-over & Acquisition Finance e del Turnaround nel terzo trimestre 2022 sono assistiti da garanzia pubblica.
In crescita anche il segmento del Factoring, con oltre 470 milioni di euro di turnover nel terzo trimestre 2022 e circa 1.25 miliardi di euro di turnover cumulato nei nove mesi del 2022, in progresso di circa l’84% rispetto al turnover cumulato dei nove mesi 2021, mentre i volumi di crediti al 30 settembre, 379 milioni di euro, sono aumentati dell’80% rispetto al 30 settembre 2021.
La Divisione Growth Credit ha chiuso i nove mesi del 2022 con circa 49,5 milioni di euro di
margine di intermediazione, in crescita del 57% rispetto allo stesso periodo dell’anno
2021. Questo risultato è trainato dal significativo aumento dei volumi di business realizzato nel
periodo, durante il quale i costi operativi della Divisione registrano un lieve calo. Il Cost/income ratio dei nove mesi del 2022 si è ridotto pertanto a circa il 28%, in netto miglioramento rispetto al dato dei primi nove mesi 2021 (45%), confermando l’elevata espandibilità della struttura operativa della Divisione. L’utile prima delle imposte nei nove mesi del 2022 raggiunge 32,1 milioni di euro, in progresso dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Infine, la Divisione Direct Banking che include la piattaforma di banca diretta retail illimitybank.com, la piattaforma digitale dedicata alla PMI b–ilty e la fintech Hype ha riportato un risultato economico pre–tasse negativo per 11,2 milioni di euro nei nove mesi 2022, in lieve peggioramento rispetto ai 10,6 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Al 30 settembre 2022 illimitybank.com ha generato una raccolta diretta da clientela retail di 1,5 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto a fine giugno 2022. In ottobre è stata lanciata una campagna di raccolta finalizzata a sostenere gli investimenti in pipeline nell’ultima parte dell’anno.
Nel terzo trimestre b–ilty ha concluso la fase di test “beta” registrando un interesse crescente da parte del mercato target. Nel corso dei primi nove mesi del 2022 sono stati analizzati crediti per un valore complessivo di 310 milioni di euro ed è stato dato seguito all’erogazione di 52 milioni di euro, seguendo in questa prima fase un approccio selettivo per consentire la messa a punto del motore di credito automatico. I crediti erogati presentano una copertura di garanzia su circa l’80%. In parallelo rispetto alla chiusura della fase “beta”, è stata completata l’offerta di servizi grazie a nuove partnership, come quella con Nexi e Microsoft. Infine, a partire da fine novembre 2022, b–ilty darà la possibilità di sottoscrivere Green Loan appositamente pensati per supportare le piccole imprese nel percorso di transizione ecologica.
Quanto a HYPE, la Joint Venture tra illimity e Fabrick – Gruppo Sella,si conferma la sua posizione di leadership anche per il terzo trimestre 2022 con una base clienti di 1,7 milioni (crescita a/a di oltre 160 mila clienti). Sono in crescita il numero di transazioni a 28 milioni nel terzo trimestre 2022 (+38% a/a) e i ricavi lordi, che superano i 14 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022 (+51% a/a). La società chiude il terzo trimestre con un risultato netto negativo pro–quota di 1,8 milioni di euro, portando il risultato dei primi nove mesi del 2022 a 5,5 milioni di euro di perdita netta pro–quota.
Nei risultati della Divisione del terzo trimestre 2022 sono inclusi 3,5 milioni di euro
relativi all’accordo di licenza d’uso tra illimity e il Gruppo ION della piattaforma IT sviluppata da
illimity. La restante parte, rispetto alla componente di ricavo complessiva di 4,25 milioni di euro
contabilizzata nel trimestre, è connessa ad attività di manutenzione della piattaforma informatica e
pertanto contabilizzata nel segmento Corporate Centre. Complessivamente, la Divisione ha chiuso i nove mesi del 2022 con un risultato economico
negativo prima delle imposte pari a 11,2 milioni di euro.
La atttività sopra descritte hanno fruttato nei nove mesi del 2022 un risultato di gestione di circa 93,2 milioni di euro, con un aumento di circa il 15% rispetto ai nove mesi del 2021 e un utile netto di 19,1 milioni di euro (+21% t/t), per un totale di 50,6 milioni di euro nei nove mesi del 2022, in crescita del 10% rispetto al corrispondente periodo del 2021. La crescita è attesa in accelerazione nel quarto trimestre del 2022, portando a un utile netto almeno pari a 75 milioni di euro per l’anno 2022 con un ROE di circa il 10%.
Nel terzo trimestre 2022, il patrimonio di vigilanza primario phased–in (CET1 Capital) è aumentato a circa 660 milioni di euro, per effetto dell’utile generato nel trimestre e della conversione delle azioni speciali in azioni ordinarie, avvenuta il 20 settembre. Si segnala che il CET1 Capital fully loaded, ottenuto non considerando l’effetto dei filtri prudenziali temporanei sui titoli governativi e sulle perdite attese sui crediti (c.d. Banking package), si è attestato a circa 643 milioni di euro.