Il terzo fondo di F2i e il fondo Asterion Capital Partners, guidato e fondato dall’ex numero uno di Endesa Europa, Jesu’s Olmos, hanno vinto l’asta per Sorgenia. Il Consiglio di amministrazione di Nuova Sorgenia Holding, la società che controlla il capitale di Sorgenia e i cui azionisti sono Banco BPM (33,2%), Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca e Unicredit (16,67% a testa), ha infatti accettato il 23 dicembre l’offerta dei due fondi (si veda qui il comunicato stampa). Il contratto preliminare di compravendita verrà sottoscritto non appena possibile e, al più tardi, entro fine mese. Il valore dell’operazione non è stato reso noto, ma da mesi si parla di una valutazione da circa un miliardo di euro.
Fin dall’ottobre scorso era noto che F2i e Asterion stavano definendo un’offerta di acquisito per la società, inserendosi a sorpresa nella partita che aveva sollevato gli interessi di fondi di private equity come Blackstone, Riverstone, Cvc ed Energy Capital e di soggetti industriali come Iren, Acea, la britannica Contourglobal e la cordata tra l’italiana A2A e la ceca Eph (si veda altro articolo di BeBeez). Il 20 dicembre erano arrivate sul tavolo degli advisor quattro proposte: da F2i-Asterion, A2A-Eph, Iren e Contourglobal. L’asta competitiva si è svolta con l’ausilio degli advisor finanziari Lazard e Colombo&Associati, nonché del consulente legale Molinari e Associati.
Il progetto di F2i-Asterion, che punta a creare un polo energetico apportando impianti eolici e centrali a biomasse, si è rivelato quello vincente. Sorgenia ha centrali elettriche per oltre 3.000 mw di potenza installata e più di 275.000 utenti retail nella vendita di elettricità e gas. Il gruppo è uno dei primi produttori di energia elettrica attraverso il suo parco impianti a ciclo combinato a gas naturale, tra i più moderni ed efficienti in Italia, cruciali per sostenere il processo di decarbonizzazione in corso. Grazie al conferimento di oltre 400 MW di asset eolici e a biomassa, l’ingresso di F2i-Asterion consentirà infatti di fare fin da subito di Sorgenia uno dei principali protagonisti anche nel campo delle rinnovabili, accelerando così il piano di sviluppo già previsto dalla società.
Gianfilippo Mancini, amministratore delegato di Sorgenia, artefice del rilancio del gruppo energetico dopo il passaggio quattro anni fa della società da CIR e Verbund alle principali banche creditrici, ha commentato: “Questa è una storia di successo di cui, insieme a Sorgenia, è protagonista il sistema bancario italiano. L’accordo raggiunto oggi premia il coraggio di sostenere un progetto di rilancio il cui esito non era per nulla scontato. Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno di una squadra di persone straordinarie che con la loro competenza e passione lo hanno reso possibile”. La nota di Sorgenia precissa che “il grande lavoro svolto negli ultimi anni ha permesso al gruppo di tornare a generare utili importanti (46 milioni nel 2018) e di rimborsare alle banche oltre 650 milioni di euro”.
Nuova Sorgenia Holding a ha chiuso il 2018 con 1,4 miliardi di euro di ricavi consolidati, un ebitda di 46 milioni e un debito finanziario netto di 654 milioni (fonte Leanus).