Unicredit fa marcia indietro sul progetto di vendita di Unicredit Leasing, che gestisce oggi un portafoglio crediti di oltre 10 miliardi. Lo scrive oggi MF Milano Finanza.
Il processo di vendita della controllata era stato avviato a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez). Ma ora, viste le incertezze che gravano sui mercati, dall’inflazione ai problemi di supply chain e le tensioni geopolitiche, la valutazione attesa dalla banca non sarebbe più realistica e quindi Unicredit avrebbe deciso si sospendere l’operazione e di procedere per un’altra strada, in particolare di mettere sul mercato una parte dei crediti deteriorati sul bilancio di Unicredit Leasing e una parte degli immobili ripossessati, per un controvalore complessivo di 1-1,5 miliardi in una o più operazioni di dismissione.
A questo proposito, ricordiamo che a fine 2020 proprio Unicredit Leasing aveva cartolarizzato 1,6 miliardi di euro di Npl leasing immobiliari in un’operazione con GACS per la tranche senior delle note abs emesse dal veicolo di cartolarizzazione, la prima operazione di questo tipo con sottostante crediti leasing (si veda altro articolo di BeBeez). I crediti erano stati trasferiti da Unicredit Leasing a una società veicolo (Relais SPV srl) e gli immobili a una lease company, una società subordinata prevista dalla legge italiana sulla cartolarizzazione per la gestione del patrimonio immobiliare (Relais LeaseCo srl). Relais spv aveva poi emesso tre classi di titoli a scadenza legale luglio 2040: 466 milioni di euro di titoli senior con cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più 150 punti base; 91 milioni di titoli mezzanine con cedola variabile pari al tasso euribor 6 mesi più 950 punti base; e 10 milioni di titoli junior.
Proprio a seguito della cartolarizzazione Relais, si legge nella Relazione sulla gestione al bilancio 2020 di Unicredit Leasing, a fine 2020 gli impieghi totali erano scesi a 11,2 miliardi, in calo del 17,6% da fine 2019. Tale diminuzione era stata appunto dovuta principalmente alla riduzione della componente in default, che era scesa in quell’anno del 58,3%, a 1,1 miliardi.
Ora la Relazione sulla gestione al bilancio 2021 indica che nel 2021 Unicredit ha registrato una ripresa del totale stipulato pari a 1,372 miliardi, in crescita anno su anno del 71,2%, grazie a un netto miglioramento dei comparti strumentale (151,7%) e autoveicoli (36,3%), mentre i comparti immobiliare (-3,2%) e aeronautico (-66,9%) hanno registrato una diminuzione. Per effetto dell’aumento dei volumi stipulati, superiore a quanto registrato dai competitor, è aumentata la quota di mercato di UniCredit Leasing rispetto aal 2020: al netto del renting, comparto dove la società non è attiva, la quota di mercato si posiziona infatti a fine 2021 al 6,5%, in crescita di 1,7 punti percentuali dal 2020.
Detto questo, a fine 2021 gli impieghi totali si erano attestati a 10,4 miliardi, in calo del 7% dal dato di fine 2020, soprattutto per effetto della riduzione dei crediti in default, che sono diminuiti in un anno del 14,8%, attestandosi a meno di un miliardo. La componente bonis ammonta invece a 9,4 miliardi, in calo di 0,6 miliardi (-6,9%) rispetto al 2020 per effetto del decalage del portafoglio superiore alle nuove erogazioni.