L’obiettivo di portare in Borsa Valvitalia il suo fondatore Salvarore Ruggeri e il socio Fondo Strategico italiano (con il 49,5%) l’hanno avuto da sempre, ma ora pare che i tempi siano quasi maturi.
Secondo quanto riferisce il Sole 24 Ore, infatti, il gruppo leader italiano nel settore delle valvole e impianti per l’industria energetica, si sta preparando a lanciare un’offerta pubblica di vendita e di sottoscrizione entro i sei primi mesi del 2016, il che permetterebbe sia di raccogliere capitali freschi per un ulteriore sviluppo internazionale sia al FSI, guidato dall’ad Maurizio Tamagnini, di vendere parte della sua quota, realizzando così il suo primo disinvestimento.
Lo scorso agosto Mergermarket aveva scritto che per la quotazione Valvitalia ha nominato advisor legale Gianni Origoni Grippo Cappelli, mentre attualmente è incorso il beauty contest per la scelta degli advisor finanziari.
Forte dei suoi 11 stabilimenti produttivi e dei suoi 1130 dipendenti, nel solo mese di febbraio Valvitalia aveva raccolto ben 70 milioni di euro di ordini, dopo aver chiuso il 2014 con ricavi in crescita a 421 milioni di euro (dai 416 milioni del 2013), di cui il 95% all’estero in 105 Paesi, e con un ebitda in aumento a 77 milioni (da 73 milioni) (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso maggio il gruppo ha acquisito Eusebi (si veda altro articolo di BeBeez), produttore di impianti antincendio destinati al settore navale, civile, ferroviario e petrolifero. Con sede ad Ancona, Eusebi possiede quattro stabilimenti in Italia, Russia, Polonia e Kazakistan, occupa 250 dipendenti e nel 2014 ha fatturato 60 milioni di euro.
Nel dicembre 2014 Valvitalia aveva acquisto la comasca Silvani srl, sino a quel momento controllata dal gruppo Usa quotato al Nyse United Technologies Corporation (si veda altro articolo di BeBeez).