Vetrerie Riunite (VR Group), azienda veronese leader mondiale negli oblò in vetro per lavatrici, controllata dal fondo di private equity americano Sun European Partners, ha siglato il closing dell’acquisizione del 70% del capitale della concorrente cinese Suizhong, Ming Hui Industrial Technology Co. annunciata lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez), con la novità che nell’operazione è entrata anche Simest, che nella società cinese ha investito 7 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, che ha beneficiato anche dell’intervento del Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, consentirà a Vetrerie Riunite di conquistare nuove quote sul mercato mondiale, passando dall’attuale 40% a oltre il 50%.
Fondato nel 2009, Minghui è infatti uno dei più grandi produttori cinesi di vetro per elettrodomestici, ed è leader nazionale negli oblò per lavatrici, servendo i principali produttori del Paese. La società gode di un’ottima reputazione sul mercato grazie alle solide e costanti prestazioni in termini di qualità dei suoi prodotti.
Davide Vassena, ceo di Vetrerie Riunite, ha commentato: “L’acquisizione di Minghui consolida la posizione di Vetrerie Riunite come leader mondiale nella produzione di oblò in vetro per lavatrici, con una forte presenza nel mondo e, in particolare, nei mercati con i maggiori tassi di crescita. Questo obiettivo non sarebbe stato raggiunto senza il continuo supporto di Simest e degli altri investitori alla nostra strategia di crescita globale e di rafforzamento della leadership.”
Mauro Alfonso, ceo di Simest, ha aggiunto: “L’obiettivo di Simest è supportare il successo internazionale dei prodotti del Made in Italy, sinonimo di qualità nel mondo. Lo abbiamo fatto con Vetrerie Riunite, una società che è riuscita ad acquisire una posizione di leadership mondiale proprio grazie alla capacità di investire costantemente in aree ad elevato tasso di sviluppo. La Cina è di certo il mercato più grande e dinamico e quest’operazione permetterà all’azienda veneta di migliorare il posizionamento globale, accompagnando i propri clienti in tutto il mondo.”
E l’m&a di Vetrerie Riunite non finirà qui. Massimo Vendramini, vicepresidente di Sun European Partners, lo scorso giugno, in occasione dell’annuncio dell’operazione, aveva detto: “VR Group è un leader a livello mondiale nel contesto di mercati molto attraenti. Continueremo a considerare ulteriori acquisizioni in questo settore dinamico e in rapida crescita”.
Vetrerie Riunite, fondata nel 1905 e con sede a Colognola ai Colli (Verona), opera in tre settori chiave: elettrodomestici, vetroceramica e vetri per auto. Tra i suoi clienti rientra la maggior parte dei principali produttori mondiali di elettrodomestici. Al gruppo appartengono Vetrerie Riunite spa, Novaref spa e Borromini srl, acquisite entrambe negli anni Ottanta.
Nell’ottobre 2019 Sun Capital aveva comprato Vetrerie Riunite per 110 milioni di euro, cioè circa quanto il fatturato 2018 che è stato di 109 milioni. Il fondo Usa peraltro era dato sin dall’inizio favorito nella gara che vedeva coinvolti anche l’italiana Vam Investments, il private equity Usa Opengate Capital e il britannico Abbeydale Partners (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere erano stati Opera sgr e Style Capital sgr.
Nel 2008, con un’operazione da 112,5 milioni di euro, tramite la newco Vetrerie Holding, il fondo Opera Italia, gestito da Opera sgr, aveva comprato infatti il 52% del capitale insieme al fondo Dgpa Capital (24%), gestito allora da Dgpa sgr (oggi Style Capital sgr), mentre Finanziaria Del Vetro (Finvetro), che prima controllava la società, aveva reinvestito per il resto (si veda qui MF di allora). Nel 2017 il gruppo aveva aumentato del 30% la capacità produttiva e quest’anno si appresta a realizzare un aumento della produzione dei forni fusori accompagnato da una serie di investimenti dedicati alla automazione dell’intero processo produttivo, che permetteranno di rafforzarne ulteriormente la leadership.
A questo fine, la società ha chiesto e ottenuto nel febbraio 2019 un finanziamento da 77 milioni di euro da Unicredit e Banco Bpm ed è un cliente di Credimi, la piattaforma di invoice financing fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula (si veda altro articolo di BeBeez).