White Bridge Investments ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di CEI – Costruzione Emiliana Ingranaggi spa, attiva nella produzione di parti di ricambio per camion, autobus e veicoli commerciali perfettamente intercambiabili con quelli originali. Banca Akros ha assistito White Bridge Investments in qualità di advisor finanziario esclusivo, mentre Banco BPM ha finanziato l’operazione (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere è Spare Partners srl, holding del settore ricambi per automotive, costituita dal fondo Alto Capital IV, gestito da Alto Capital IV, che reinvestirà nel progetto per una minoranza.
Alto Partners nell’aprile 2020 aveva infatti lanciato un club deal per investire in ricambi per autocarri, trattori e macchine movimento terra, costituendo appunto la newco Spare Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Al capitale di Spare Partners, oltre che Alto Capital IV, partecipano all’1,6% il principe Vitaliano Borromeo Arese; al 2,4% da Francesco Baggi Sisini (l’editore della Settimana Enigmistica); al 3,2% dalla holding Gbh del fondatore di Banca Leonardo Gerardo Braggiotti (che è anche socio di Alto Partners sgr, si veda altro articolo di BeBeez); e al 9,5% da Investitori Truck. Quest’ultima è una emanazione del produttore di raccordi per circuiti oleodinamici Hydro Holding, a sua volta controllato dal dicembre 2018 dal fondo NB Renaissance (si veda altro articolo di BeBeez).
Spare Partners aveva acquistato la maggioranza di CEI nel maggio 2020 dalla famiglia Boni, storica azionista della società, che aveva mantenuto circa il 20% del capitale e la gestione operativa dell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, nell’aprile 2021, CEI aveva rilevato il 100% di Le.Ma srl, specializzata in ricambi per veicoli industriali e autobus. A vendere erano state la famiglia Zauli e la famiglia Poci, che avevano reinvestito in CEI per una minoranza con Spare Partners che era sceso a circa il 73% del capitale, (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 1969, CEI ha sede ad Anzola dell’Emilia (Bologna). Dopo un inizio improntato esclusivamente sulla costruzione di ingranaggi per cambi e differenziali, Cei ha allargato la gamma di prodotti introducendo parti di ricambio per i principali gruppi funzionali dell’autocarro, come impianto sterzante e frenante, sospensioni e motore. La società ha chiuso il 2020 con 61,4 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 15,4 milioni e liquidità netta per 13,4 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). In occasione dell’operazione su Le.Ma, CEI aveva previsto di raggiungere nel 2021 ricavi intorno agli 87 milioni di euro. Oggi CEI dispone di un catalogo formato da oltre 20.000 articoli che trovano applicazione in oltre 90 paesi nel mondo.