Tikedo spa, gruppo produttore di etichette autoadesive, ha trovato un investitore, con Mediobanca come advisor finanziario. Si tratta di White Bridge Investments II, holding dedicata agli investimenti private equity che ne ha acquisito la maggioranza da Mistral Holding, holding costituita dal search fund Maestrale Capital. L’attuale management, in un’ottica di continuità, manterrà una partecipazione rilevante nella società (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è stata finanziata da un pool composto da Banco BPM (team Financial Sponsor), BPER Banca Corporate & Investment Banking, e Banca Ifis. Lo studio legale coinvolto nel finanziamento dell’operazione è stato Simmons & Simmons. Nel contesto della transazione, White Bridge è stata assistita da Vitale.
Tikedo e Mistral Holding sono state assistite dallo studio legale Giliberti Triscornia E Associati, in collaborazione con DWF per tutti gli aspetti legali relativi al finanziamento. EY si è occupata della due diligence finanziaria e fiscale del venditore. WePartner ha assistito Mistral Holding come consulente strategico. Jamieson Corporate Finance ha assistito il top management team di Tikedo nella negoziazione dell’accordo di gestione. Mistral Holding è stata inoltre assistita da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici per la struttura dell’operazione e gli aspetti fiscali. Alma – Società tra Avvocati ha assistito Tikedo durante l’esecuzione dell’operazione.
White Bridge è stata assistita da Giovannelli e Associati per gli aspetti legali. Ethica Group ha agito come advisor per il debito. Bain & Company ha eseguito la due diligence commerciale. New Deal Advisors si è occupata della due diligence finanziaria e fiscale. Proj.Eco si è occupata della due diligence HSE. WTW ha fornito consulenza sulle questioni assicurative attraverso Willis Italia.
Il dossier da mesi era in visione dai fondi di private equity, (si veda altro articolo di BeBeez), visto che Tikedo è una realtà giovane ma già molto redditizia, attiva in Italia e Spagna. L’ingresso di WBI sosterrà lo sviluppo di Tikedo sia tramite crescita organica che con attività di M&A ad hoc, sfruttando la comprovata esperienza di WBI in strategie di buy-and-build.
La società, con 5 siti produttivi, è focalizzata principalmente nella produzione di etichette autoadesive, sleeve e non adesive dedicate ai mercati finali del food&beverage e della cura della casa e della persona. Nel 2021 ha chiuso il bilancio con 20,9 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 6,3 milioni e 18,2 milioni di indebitamento netto (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Nel 2022, grazie alle ultime acquisizioni, il fatturato è arrivato verso i 50 milioni di euro con circa 10 milioni di ebitda.
Tikedo ha avuto origine nel novembre 2019, quando Tarì, la holding dell’imprenditore Riccardo Zannoni, aveva ceduto Etichettificio LGL a Mistral Holding, costituita dal search fund Maestrale Capital, lanciato nel febbraio 2017 da Vito Giurazza, già executive director in JP Morgan, nel dipartimento m&a, e consulente per Bain & Company. A scommettere sul fondo era stato un club deal di investitori privati che comprendeva Paolo Ainio (Banzai), Francesco Rossi Ferrini (JP Morgan), Sandro Mina (Relay Investments) e l’investitore tedesco in search fund Jürgen Rillin. Etichettificio LGL da allora è guidata da Vito Giurazza, nominato amministratore delegato (si veda altro articolo di BeBeez).
Successivamente, Etichettificio LGL aveva comprato la concorrente Prisma nel dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi nell’ottobre 2021 altre tre società del settore (le italiane, Sefran e Alfa, e la spagnola Adhegrafic), dando di fatto vita a un gruppo, appunto Tikedo, con sede a Santarcangelo di Romagna (Rimini), che oggi produce circa 4 miliardi di etichette all’anno (si veda altro articolo di BeBeez).