Invimit ha avviato oggi la procedura per la vendita di un importante complesso immobiliare a Milano, costituito da un ex deposito con magazzini ad uso militare completamente in disuso denominato «Magazzini di Baggio» e da un’area incolta denominata «Piazza d’Armi». Si tratta di un passaggio da considerarsi necessario nell’ottica dell’Inter (ci riferiamo alla squadra di calcio) che vorrebbe utilizzarla per la nuova sede sociale e per i campi di allenamento. Si tratta di due compendi con una superficie complessiva di circa 38,7 ettari con un potenziale edificatorio di circa 270 mila mq che sono state conferite nel Fondo i3-Sviluppo Italia Comparto 8-quater nel luglio del 2016. La procedura di vendita avviata si svolge completamente online attraverso la Vetrina Immobili presente sul sito di Invimitr e prevede, dopo la registrazione, l’acceso ad una Data Room dove sarà possibile reperire tutte le informazioni utili all’identificazione ed alla conoscenza dei beni immobili in vendita nonché i termini, le condizioni e le modalità di presentazione delle offerte. A maggio del 2017 negli uffici del Comune di Milano era arrivato il masterplan di un quartiere “firmato” da Leopoldo Freyrie“: si trattava di realizzare quattromila appartamenti in palazzine perimetrali per mantenere il 67% dell’area a verde pubblico. Si era parlato di abitazioni totalmente ecosostenibili: autosufficienti, con un sistema di recupero dell’acqua piovana e un riciclo di rifiuti intelligente. E, all’interno del parco, avrebbero trovato posto alcuni piccoli edifici tra cui scuole e una biblioteca. Il progetto era stato però avversato da diversi residenti che avevano temuto un impatto pesante dovuto alle nuove 4 mila famiglie. Non era mancata, come sempre in questi casi, la generica contrarietà a “speculazioni immobiliari”. Era poi arrivata l’Inter, che in passato, per un periodo durante la presidenza Moratti, aveva visto in piazza d’Armi la possibile localizzazione del nuovo stadio. Questa volta, però, non per lo stadio ma per farvi i campi di allenamento adesso distribuiti tra la Pinetina di Appiano Gentile (prima squadra e primavera) e Interello a Niguarda (le giovanili) e per la nuova sede della società (ora in corso Vittorio Emanuele in affitto). La proposta dell’Inter limiterebbe forse il verde pubblico rispetto al Piano di Governo del Territorio (che lo fissa al 50%) ma questo dato sarebbe forse superabile “aprendo” la cittadella nerazzurra alla città, con spazi pubblici e magari anche l’opportunità di utilizzare qualche struttura sportiva nei giorni e orari in cui l’Inter non ne necessiterebbe. Tutti dettagli, questi, su cui l’Inter ha avviato una discussione con Palazzo Marino, perché occorrerebbe da una parte capire se e dove “ritoccare” il Pgt, dall’altra stipulare una convenzione proprio sull’utilizzo pubblico di alcuni spazi e strutture. Si veda Milanotoday.