Amundi RE Italia SGR spa, la controllata dell’omonimo asset management francese che gestisce i portafogli di beni immobili non residenziali a sud delle Alpi, ha lanciato il nuovo fondo di tipo chiuso Nexus 4, che dall’avvio della commercializzazione ha già raccolto un primo commitment di 100 milioni di euro, interamente sottoscritto da Crédit Agricole Vita spa, che permetterà di effettuare subito i primi investimenti (si veda qui il comunicato stampa).
Il Fondo continuerà ad accettare nuove sottoscrizioni, attuate tramite successive emissioni di quote, dando diritto per i soggetti coinvolti a entrare nella sua governance attraverso il Comitato Consultivo nominato dall’Assemblea dei Partecipanti e formato da un numero compreso tra i 3 e i 9 membri, di cui uno designato dalla SGR e gli altri dai partecipanti al fondo.
Gli aspetti legali per il lancio del fondo sono stati seguiti per i vari mercati di riferimento da BonelliErede (Italia), da Gide Leoyrette Nouel (Francia) e da Arendt & Medernach (Lussemburgo). La SGR è stata assistita per gli aspetti fiscali dai team locali di KPMG.
Con una durata di 15 anni, oltre a una possibile estensione di ulteriori 10 anni e all’ordinario periodo di grazia triennale previsto dalla normativa, Nexus 4 ha un NAV trimestrale (basato sulle perizie di esperti indipendenti) e potrà essere oggetto di riaperture in cui sarà possibile raccogliere nuove sottoscrizioni sia per cassa sia mediante apporto di beni immobili.
Il fondo è riservato a investitori professionali focalizzati sul mercato europeo. Infatti investirà, oltre che in Italia, anche in Germania e Francia e la politica d’investimento sarà qualificabile come “core”, escludendo la partecipazione a progetti di valorizzazione o sviluppo ed altresì un utilizzo della leva finanziaria tendenzialmente contenuto, prossimo al 40%.
Potendo contare su un portafoglio diversificato attraverso investimenti in una pluralità di settori quali uffici, hotel, immobili sanitari, residenzialità temporanea e non, logistica, il fondo sarà gestito sfruttando tutte le competenze fornite da Amundi in ambito immobiliare a livello europeo e attuerà la propria politica di investimento attraverso veicoli di investimento dedicati e geograficamente specializzati.
Le commissioni di gestione applicate sono pari allo 0,70% del NAV del fondo, oltre a una commissione di performance pari al 15% dell’extra-rendimento rispetto a un hurdle rate del 6% riconosciuta alla scadenza del termine di durata. La commissione di sottoscrizione può raggiungere un massimo del 2% dell’ammontare sottoscritto.
Giovanni Di Corato, CEO di Amundi RE Italia SGR, ha commentato: “Con Nexus 4 cogliamo un’importante opportunità commerciale e gestionale relativa alla crescente domanda di diversificazione internazionale degli investimenti immobiliari proveniente dagli investitori istituzionali a fronte della quale l’offerta di fondi di diritto italiano era molto limitata. Il fondo è caratterizzato da una governance che risponde alle esigenze dei clienti istituzionali domestici e permette loro di avere accesso alle diverse competenze locali del gruppo Amundi in campo immobiliare mantenendo al tempo stesso un profilo rischio rendimento contenuto sia sul fronte immobiliare sia su quello finanziario, requisito caro a molti investitori.”
Ricordiamo che Amundi RE Italia è operativa da oltre 30 anni ed è partecipata al 70% da Amundi Immobilier e al 30% da Amundi Asset Management. Dopo aver gestito per diverso tempo i due fondi Amundi RE Italia, specializzato sul mercato nazionale, e Amundi RE Europa, focalizzato sul mercato europeo, fino alla loro messa in liquidazione con il termine di cessazione al 31 dicembre scorso, attualmente gestisce i fondi riservati a investitori professionali Nexus 1, 2 e 3. In particolare, Nexus 1 è aperto a nuove sottoscrizioni, segue una politica d’investimento orientata all’acquisto di immobili localizzati in Italia con un stile di gestione core. Nell’ambito del processo di liquidazione appena ricordato, Amundi RE Italia sgr ha ceduto a fine anno a DeA Capital Real Estate sgr un portafoglio di immobili valutato circa 44 milioni comprendente anche il Santo Stefano Resort nell’Arcipelago della Maddalena in Sardegna oltre a quattro immobili a uso uffici (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso aprile Amundi RE Italia ha rinnovato gli organi sociali per il prossimo triennio, nominando Silvia Rovere quale amministratore indipendente, tuttora presidente di Confindustria Assoimmobiliare e in precedenza esponente di spicco di primari asset manager immobiliari, anche internazionali uffici (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare, per sei anni e fino all’aprile 2020 Rovere ha ricoperto la carica di ceo di Morgan Stanley sgr.
Tra le più recenti operazioni, ai fondi attualmente in gestione si è aggiunto dalla scorsa primavera quello di Salute Italia, fondo riservato a investitori professionali e specializzato in residenze sanitarie localizzate in Italia e partecipato da cinque investitori istituzionali francesi tra cui Icade SA, specializzata in uffici e appunto strutture sanitarie. Il fondo, in precedenza gestito da Numeria sgr, ha in portafoglio sette residenze sanitarie in Piemonte, Lombardia e Veneto, valutate circa 112 milioni di euro, la cui realizzazione è partita a fine 2019 e dovrebbe essere stata appena ultimata (si veda il comunicato stampa di allora). Ricordiamo che la stessa Icade nl maggio dello scorso anno ha rilevato due RSA e una casa di cura psichiatrica da KOS, il gruppo socio-sanitario controllato da CIR (la holding di Carlo De Benedetti quotata a Piazza Affari) e partecipato daF2i Healthcare (si veda altro articolo di BeBeez). Nello scorso mese di febbraio, Amundi ha lanciato l’Eltif Private Investment Capital Opportunity (Epico), distribuito in esclusiva dal Gruppo Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo, sottoscrivibile fino al 14 marzo 2022 presso le filiali UniCredit (che nel 2016 aveva ceduto ad Amundi le gestioni di Pioneer per 3,5 miliardi di euro), ha un ciclo di vita di 7 anni dalla prima data di chiusura delle sottoscrizioni (30 marzo 2022) ed è suddiviso in diverse classi di azioni, di cui la A e la E presentano soglie minime di ingresso rispettivamente di 11 mila e 100 mila euro. Lo strumento, costituito all’interno della sicav PI Solutions, è concepito per ottimizzare l’investimento nei mercati non quotati grazie a un portafoglio diversificato di co-investimenti in strumenti rappresentativi di equity, quasi-equity e debito, emessi da società non quotate.
Con un’operazione che ha riguardato invece l’Italia, nel luglio del 2021 il fondo Amundi Private Debt ha messo 41,8 milioni di euro a disposizione di Trophaeum, fondo immobiliare londinese fondato nel 2012 e specializzato negli investimenti in zone di alto pregio, per rifinanziare un portafoglio di immobili, occupati prevalentemente da società del gruppo LVMH e situati all’interno del Quadrilatero della Moda di Milano. L’operazione ha inoltre riguardato l’acquisto di ulteriori stabili (si veda altro articolo di BeBeez).
A gennaio 2021, invece, Amundi sgr aveva lanciato il fondo Amundi Eltif AgrItaly PIR, dedicato agli investitori retail con un taglio di investimento mnimo di 10 mila euro, per investire in minibond emessi principalmente da pmi italiane del settore agroalimentare, quali i produttori di specialità a denominazione di origine protetta o controllata (si veda qui il comunicato stampa). Il fondo ha poi chiuso la raccolta nel giugno 2021 a quota 70 milioni di euro. Giusto un anno prima si erano diffuse voci sul fatto che Amundi stava studiando il lancio di un fondo da 100 milioni di euro dedicato al debito di produttori di vino italiano (si veda altro articolo di BeBeez).