Per riuscire a finalizzare la vendita di un immobile all’asta in Italia servono in media 2,2 incanti. Il dato emerge dall’analisi di Immobiliallasta.it, portale autorizzato dal Ministero della Giustizia per la pubblicazione delle aste giudiziarie immobiliari, sviluppato dalla scaleup proptech Reviva, specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari. La scaleup proptech ha esaminato 18 mila procedure e 31 mila lotti aggiudicati in asta in Italia dal 2019 a oggi (si veda qui il comunicato stampa).
Nello specifico si evidenzia che alcuni tipi di proprietà richiedono un maggiore numero di aste per ottenere l’aggiudicazione: i conventi e i convitti o istituti similari richiedono una media di 3.7 aste, mentre i fabbricati per attività agricole e le case di cura e gli ospedali registrano una media di 3.0 aste.
Lo scenario cambia quando si tratta di abitazioni di classe economica e abitazione tipo ville che vengono aggiudicate con una media di 2.0 aste, la media cala invece per le abitazione di tipo signorile che si aggira all’1.9.
L’andamento del numero di aste non varia solo a seconda della tipologia di immobile ma si registrano differenze anche su base regionale. L’indagine di Immobiliallasta.it evidenzia infatti che la media di aste per aggiudicarsi gli immobili residenziali si attesta a 1,6 in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Emilia Romagna, crescono invece con una media di 2,8 aste in Molise, Abruzzo e Basilicata.
“Grazie all’impegno nel processo di estrazione, pulizia e analisi dei dati raccolti durante questi 5 anni, siamo riusciti a raggiungere un nuovo significativo traguardo: la capacità di misurare con precisione i dati relativi alle aste immobiliari, il numero di aste svolte, i ribassi del prezzo e il tempo di vendita degli immobili aggiudicati. Questo ci consente di fornire agli addetti ai lavori una panoramica sempre più accurata dello scenario e offrire contestualmente la possibilità di stimare in maniera più precisa i valori di vendita di questi immobili”, ha detto Giulio Licenza, co-fondatore di Reviva e Immobiliallasta.it.
“Negli ultimi anni le aste hanno attratto un numero crescente di persone a valutare questo tipo di acquisto rispetto al mercato immobiliare tradizionale, tuttavia il mercato delle aste soffre ancora di una cattiva comunicazione e le piattaforme non riflettono le necessità degli acquirenti”, ha commentato Ivano de Natale, ceo e co-fondatore di Immobiliallasta.it. “Con immobiliallasta.it abbiamo l’ambizioso obiettivo di fornire alle persone una piattaforma che finalmente renda questo mercato ancora più accessibile, progettata proprio pensando a chi sta cercando casa. L’acquisto di un immobile all’asta è un’opportunità per chi non avrebbe altrimenti accesso al mercato tradizionale. Migliorare questo servizio è parte dei nostri obiettivi. Se fino all’anno scorso comprare casa all’asta era una nicchia riservata a chi voleva risparmiare o fare l’affare, oggi diventa una vera e propria esigenza per i 370.000 italiani circa che hanno bisogno di comprare la loro abitazione con un mutuo. Per questo motivo abbiamo deciso di investire per migliorare sempre di più il nostro prodotto digitale”, ha concluso.
Ricordiamo che lo scorso novembre Immobiliallasta.it ha aperto una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, parte del più ampio round aperto nel dicembre 2022, che ha target complessivo di 2,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Di questo totale, Reviva alla fine dello scorso anno aveva già raccolto 500 mila euro dagli attuali soci che avevano reinvestito e da Invitalia (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi la campagna di equity crowdfunding ha raccolto 631.516 mila euro su un target massimo di un milione e sulla base di una valutazione pre-money di 10,4 milioni. La campagna di fundraising su Mamacrowd partita il 30 novembre proseguirà fino al 30 gennaio.
Fondata nel 2017 da Ivano De Natale e Giulio Licenza, Reviva ha già raccolto in precedenza capitali da business angel: 250 mila euro a marzo 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e poi altri 300 mila euro a luglio dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez), in un round seed da 550 mila euro complessivi.
Tra gli investitori si contano già vari noti imprenditori e manager come Giampiero Pelle, ceo Hard Rock Café Italy, imprenditore seriale con un passato in Fininvest come executive assistant di Silvio Berlusconi; Clemente Reale, presidente Essegibi Service ed ex country manager di Hoist Finance Italia; Fabio Brigante, founder di IPOCoach, ex Head of Mid & Small Caps Origination, Equity Primary Markets di Borsa italiana; e Stefano Scopigli, già founder e presidente di YARD Credit & Asset Management e YARD RE.
I dati dell’Agenzia delle Entrate dicono infatti che il 48% degli italiani compra casa con mutuo, ma ora che i tassi medi dei mutui sono al 4,5% si sta riducendo di ben il 40% il potere di acquisto della casa degli italiani. Reviva calcola infatti che, se l’anno scorso una famiglia per comprare casa accendeva un mutuo di 300 mila euro, pagando una rata di 800 euro, quest’anno la stessa famiglia potrebbe avere concesso un mutuo di soli 180 mila euro. Da qui l’aumento di attrattività di una piattaforma come Immobiliallasta.it, che dall’avvio dell’attività ha fatturato complessivamente 4,4 milioni di euro, di cui 1,25 milioni nel 2022, con una crescita del 247% negli ultimi 3 bilanci. Tra gennaio 2021 e giugno 2023 sono stati gestiti dalla piattaforma 8.184 immobili in asta, per un valore del transato di 200 milioni. Nei successivi 3 mesi il numero di immobili è cresciuto del 40x grazie all’AI.
Le nuove risorse che raccoglierà grazie alla campagna di equity crowdfunding saranno utilizzate da Immobiliallasta.it a supporto dello sviluppo tecnologico per migliorare sempre di più la ricerca degli immobili in asta e la qualità di annunci, foto e informazioni e a supporto delle attività di marketing per potenziare la notorietà del brand, con campagne online a performance e mainstream, fino alla televisione.