
Unidata, operatore tlc quotato sul segmento Euronext Growth di Borsa Italiana, ha sottoscritto un accordo di investimento in forza del quale il Fondo Infrastrutture per la Crescita–Esg, (IPC) gestito da Azimut Libera Impresa Sgr. investirà 51,3 milioni di euro nella costruzione, tramite una società di scopo denominata UniCenter in cui Unidata investirà 5,7 mlioni, di un green e neutral data center di livello Tier IV, destinato a un bacino di clienti nazionali ed esteri (si veda qui la nota stampa). Lo studio legale Chiomenti ha assistito Unidata, mentre GOP ha assistito il Fondo.
Più nello specifico, la struttura con sede a Roma disporrà di una potenza di circa 16 Mw e di una capacità di 3.200 rack, per una superficie totale di 20 mila mq, con possibilità di raddoppio, e punterà a utilizzare al meglio fonti di energia rinnovabile. L’investimento iniziale atteso per la creazione del green data center sarà effettuato mediante conferimenti in equity, strumenti finanziari partecipativi o di simil-equity.
UniCenter, di cui Unidata avrà la gestione operativa e sarà partner industriale, sarà partecipata al 75% dal Fondo e al 25% da Unidata e opererà in modalità wholesale only in favore di clienti nazionali e internazionali che richiedano di usufruire di servizi di data center (cloud e storage) con una potenza superiore a 30kw. Il mercato ha reagito bene alla notizia, spingendo al rialzo il titolo del 2,98%.
Fonfata nel 1985 da Renato Brunetti (attuale presidente e ad), Unidata ha definito nuovi standard di innovazione, sicurezza, velocità e affidabilità. Leader nel settore delle telecomunicazioni, è specializzata nell’offerta di servizi internet. Dopo aver iniziato a servire clienti residenziali, imprese e pubblica amministrazione, progettando e realizzando installazioni complesse anche per medie e grandi strutture, nel 2002 ha iniziato la realizzazione dell’infrastruttura proprietaria in fibra ottica e del Data Center (diventato operativo un anno dopo). Nel settembre 2020, l’azienda di tlc ha siglato una joint venture con il fondo europeo Connecting Europe Broadband Fund (CEBF), dedicato agli investimenti in progetti di infrastrutture a banda larga sottoscritto da Cdp, Caisse des Depots, KFW, Bei, Commissione Ue e altri investitori istituzionali privati e gestito da Cube Infrastructure Management (si veda qui altro articolo di BeBeez).
In merito alla partnership con Azimut, Brunetti ha dichiarato: “Unicenter sarà uno dei primi green data center del Paese, un progetto ambizioso che rinnova il nostro impegno verso la sostenibilità, permettendo ai clienti nazionali ed iesteri che lo utilizzeranno di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Vorrei sottolineare come il nostro ruolo in questo progetto, possibile grazie alla collaborazione con il Fondo, è quello di partner industriale e abilitatore della tecnologia alla base del data center, occupandoci in prima persona della parte di gestione operativa e dello sviluppo del piano industriale”.
Unidata ha chiuso il primo trimestre del 2022 con una crescita del 49% del fatturato, a 11,3 milioni di euro, contro 7,6 milioni nello stesso periodo del 2021, anno che si era chiuso con ricavi per 37 milioni, in crescita del 58% sul 2020, e una crescita del 63% dell’ebitda a 14 milioni. (si veda qui il comunicato stampa)
Azimut ha lanciato IPC nel maggio 2020. Si trattava del primo fondo di investimento ad impatto nelle infrastrutture che hanno ricadute positive sull’economia e l’ambiente e che rispettano elevati standard ESG. Lo scorso novembre, Harmonic Innovation Hub eAzimut Libera Impresa che hanno agito rispettivamente in nome e per conto di Harmonic Innovation Group e di IPC, hanno chiuso un accordo vincolante volto alla realizzazione nel sud Italia del più grande hub per l’innovazione del Sud d’Italia, volto a favorire il progresso tecnologico e imprenditoriale di tutta l’area del Mediterraneo (si veda qui altro articolo di BeBeez). Più in dettaglio, IPC ha investito oltre 35 milioni di euro per la realizzazione dell’Harmonic Innovation Hub. Non molto tempo prima, Azimut e la piattaforma di sviluppo dell’innovazione nel mondo B2B Gellify hanno lanciato ufficialmente un fondo di venture capital da 50 milioni di dollari riservato agli investimenti nelle startup che sviluppano software B2B ubicate in Nord Africa e Medio Oriente, a esclusione di Abu Dhabi (si veda altro articolo di BeBeez).
Quello dei data center è un comparto in sempre magggiore fermento. Lo scorso novembre Supernap Italia, società leader nella costruzione e gestione di datacenter, controllata dal fondo IPI Partners, ha aperto il secondo impianto del campus di Milano, ubicato a Siziano in provincia di Pavia (si veda qui il comunicato stampa) e il cui primo lotto è operativo dal 2016. La nuova struttura, costituita da due data hall indipendenti, ha portato il campus della società ad 42 mila a 100 mila mq per 40 MW di potenza (si veda altro articolo di BeBeez). Un mese prima Castello sgr ha ceduto un terreno agricolo (greenfield) nel comune di Melegnano (Milano) a una multinazionale americana leader del settore (si veda qui il comunicato stampa) che intende edificare sul terreno un data center di circa 60 mila mq (si veda altro articolo di BeBeez) per un investimento che la stampa laocale ha riportato essere di 110 milioni di euro.