di Alessandro Albano
Kryalos sgr, in qualità di gestore del fondo Minerva, ha acquisito il complesso industriale di Telgate, in provincia di Bergamo, che fino a qualche mese fa ospitava la sede della società titolare del marchio di prodotti per la prima infanzia Brevi, che è fallita.
A vendere è stata San Giustino srl, società immobiliare facente capo alla stessa famiglia Brevi, la precedente proprietaria del complesso, assistita dallo studio Giovanardi, mentre in qualità di agente Molinari Agostinelli ha assistito i creditori finanziari di Brevi, cioè Banco BPM, AMCO, BPER Banca, Crédit Agricole Italia, Illimity, Banca Popolare di Sondrio e Intesa Sanpaolo, supportati da Loan Agency Services (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, che prevede la costituzione di un trust di scopo al quale ha prestato la propria consulenza anche il prof. Angelo Contrino dell’Università Bocconi, si colloca nel più ampio contesto del piano di risanamento di Brevi ex art. 67 legge fallimentare, società specializzata in prodotti per la prima infanzia, come lettini, seggioloni e passeggini che è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Bergamo lo scorso febbraio (si veda qui la sentenza) dopo che la controllante, il fondo Phi 2 del private equity spagnolo Phi Industrial aveva presentato la relativa istanza nel dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo spagnolo, specializzato nelle special situation aziendali, in Italia controlla anche la Mascioni, produttrice di biancheria per la casa, rilevata nel 2015 dalla Zucchi, allora già in crisi (si veda altro articolo di BeBeez); e la Boglioli, acquisita nel 2017 nel quadro di una procedura di concordato in continuità e ora sostanzialmente risanata (si veda altro articolo di BeBeez).
Phi Industrial, che controllava Brevi dal 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), aveva chiarito, all’epoca dell’istanza, di avere “sostenuto la società con ingenti risorse finanziarie e di averla accompagnata con successo all’omologazione di un piano di risanamento tramite concordato preventivo, presentato a settembre 2020 (si veda qui il Decreto del Tribunale), e approvato dalla stragrande maggioranza dei creditori ad aprile 2021, il tutto con l’obiettivo di rilanciare la società preservandone la continuità aziendale e l’occupazione”. Si tratta della seconda crisi per Brevi Milano dopo quella del giugno 2018, conclusasi con la firma di un accordo di risanamento del debito sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare, proprio grazie all’intervento di Phi Industrial (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 1954 da Giuliano Brevi, con la collaborazione dei fratelli Attilio e Romano, Brevi Milano aveva chiuso il 2020 (l’ultimo bilancio disponibile) con 6 milioni di euro di ricavi, un ebitda negativo di 3,2 milioni e una perdita netta di identico importo, a fronte di un debito netto di 2,4 milioni (si veda qui l‘analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Ora, come detto, l’ex sede di Brevi passerà nelle mani di Minerva, fondo chiuso lanciato da Kryalos a marzo del 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) specializzato in logistica last mile, che è stato interamente sottoscritto da veicoli di investimento in real estate riconducibili a Blackstone, che dal maggio 2019 controlla il 35% dello stessa Kryalos.
Ricordiamo infine che lo scorso marzo, il fondo, dal profilo di rischio/rendimento di tipo opportunistico, ha perfezionato l’acquisto di un primo portafoglio composto di due asset localizzati a meno di 20 km dal centro delle città di Padova e di Bologna, per una superficie complessiva di 29.000 metri quadri e 128 baie di carico (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere gli asset è stata GDN spa, società milanese specializzata nella costruzione e gestione di immobili industriali e in particolare logistici, guidata dall’amministratore Alessio Ghidini. Nell’occasione GDN è stata affiancata nell’operazione dall’advisor World Capital (si veda qui il comunicato stampa).