Acquistare immobili non utilizzati dei Comuni e trasformarli in residenze per studenti, almeno 5 mila posti letto come primo obiettivo, aprendo anche a possibilità di investimento.
Punta a questo il progetto Opa, lanciato da Invimit sgr, società interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze (si veda qui il comunicato stampa). Il Governo, in altre parole, sta cercando di affrontare (e risolvere) la spinosa questione degli immobili per gli studenti, che oggi hanno raggiunto quotazioni non sostenibili dai diretti interessati. Da mercoledì 7 giugno è operativa la piattaforma attraverso cui si potranno candidare gli immobili e le candidature dovranno pervenire attraverso la piattaforma entro le ore 23.59 del 4 agosto 2023.
Il progetto ideato da Invimit, che si ispira nelle sue caratteristiche principali al meccanismo dell’offerta pubblica di acquisto, consentirà di concentrare in un unico fondo immobiliare un numero consistente di asset pubblici, superando il tema della frammentazione del patrimonio che ne limita la scalabilità da parte degli investitori istituzionali. Un’unica regia, quindi, che, nelle intenzioni, permetterà di strutturare operazioni più appetibili per il mercato e di velocizzarne la valorizzazione.
“La prima asset class target dell’opa sarà lo studentato, con un obiettivo iniziale di 5 mila posti letto, fermo restando che in base alle adesioni il numero di posti letto potrà essere incrementato per soddisfare quante più adesioni perverranno”, fa sapere la sgr.
L’adesione al progetto consentirà la creazione, nell’ambito di un Fondo immobiliare (FIA), di un portafoglio di futuri studentati da candidare per l’ottenimento delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in sinergia con le azioni che il Governo sta mettendo in atto per garantire almeno 52.500 posti letto previsti dal PNRR.
Dopo la pubblicazione dell’avviso, gli enti territoriali e le amministrazioni centrali dello Stato saranno invitati a manifestare il proprio interesse a vendere al fondo gli immobili di loro proprietà. Questi ultimi dovranno essere localizzati sul territorio nazionale e dovranno essere subito disponibili per la vendita in trattativa privata diretta, quindi già oggetto di aste pubbliche conclusesi senza aggiudicazione. A differenza delle tradizionali opa, la proposta di acquisto sarà vincolante soltanto dopo la fase di due diligence. Invimit, a tal fine, metterà a disposizione una piattaforma online per offrire l’immobile, un video tutorial che spieghi le modalità di adesione al progetto e un call center al quale rivolgersi per maggiori informazioni.
“È una novità assoluta che può rappresentare un modello replicabile anche per altre esigenze nazionali e che ha potenzialità importanti”, ha dichiarato Giovanna Della Posta, ad di Invimit. “Ci permette, da un lato, di dare una risposta al problema della mancanza di posti letto per studenti in Italia, mentre, dall’altra, di mettere in campo uno strumento per concentrare immobili pubblici in un unico veicolo, una porta di ingresso su un segmento del mercato immobiliare per tanti ancora invisibile, nonostante da ultimo censimento MEF valga almeno 70 miliardi, valore che esclude gli asset delle partecipate pubbliche e i terreni. Una risposta anche agli investitori istituzionali che vogliono investire sul mattone pubblico, ora con questo strumento quella che è sempre stata un’intuizione può diventare realtà”.
“Siamo pronti a realizzare una prima tranche di 5000 posti letto per studenti e giovani lavoratori in immobili pubblici non più utilizzati dalle pubbliche amministrazioni”, ha dichiarato il presidente di Invimit Nuccio Altieri. “Con questo progetto offriamo alle città universitarie la possibilità di vendere direttamente a Invimit gli immobili adeguati a questa finalità che, grazie alle capacità e specifiche professionalità della sgr di Stato, potranno essere trasformati in tempi più rapidi in nuovi studentati, senza far gravare quest’ulteriore impegno sugli uffici comunali e soprattutto riportando in vita e a “reddito” immobili che finalmente possono diventare una risorsa per l’Ente e per il territorio”. L’accesso alla piattaforma avverrà dall’apposita sezione del sito.
Ricordiamo che lo scorso febbraio Invimit sgr ha avviato le attività idonee alla pre-commercializzazione di Piazza D’Armi a Milano, proprietà di circa 388mila metri quadrati del Comparto 8 quater del Fondo i3-Sviluppo Italia gestito dalla stessa Invimit, nella parte ovest del capoluogo lombardo (si veda altro articolo di BeBeez).
Fra le ultime operazioni, a giugno 2022 Invimit sgr aveva messo in vendita 320 immobili tra abitazioni e uffici, di cui 20 asset cielo terra, per un controvalore di circa 123 milioni di euro. La società inoltre proponeva in locazione anche 110 unità a destinazione terziaria-commerciale e direzionale, con contratti di sei anni, rinnovabili (si veda altro articolo di BeBeez). In quell’occasione Della Posta aveva detto: “Siamo un ponte tra i soggetti pubblici e il mercato del real estate, grazie al nostro approccio basato su trasparenza, semplicità e affidabilità. Il successo della strategia che abbiamo sviluppato con l’intera squadra di Invimit è confermato anche dall’aumento del numero di città coinvolte nella procedura e dalla varietà delle modalità di offerta degli asset in gestione, che quest’anno prevede anche più di cento immobili offerti in locazione ad investitori e clienti”.
Sempre Invimit, ad ottobre 2021 aveva messo in vendita circa 474 unità immobiliari tra abitazioni, negozi e uffici, di cui 21 asset cielo terra, per un controvalore di oltre 155 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e, nel mese di maggio, aveva pubblicato un avviso di consultazione preliminare di mercato per una nuova iniziativa nel campo delle residenze per anziani a cui erano state invitate a partecipare le compagnie di assicurazione operanti nei rami infortuni, malattia, altri danni ai beni, rc generale e assistenza (si veda altro articolo di BeBeez). Ad aprile 2021, l’sgr aveva messo in vendita tre palazzi storici di Padova, per un valore di 31 milioni di euro: Palazzo delle Debite, Palazzo Rinaldi e Palazzo Dondi Dall’Orologio (si veda altro articolo di BeBeez). Di questi, Palazzo delle Debite faceva parte del fondo i3 Dante, finalizzato alla riduzione del debito pubblico attraverso il trasferimento e la valorizzazione di portafogli di asset pre-identificati dalla sgr all’interno dei patrimoni in gestione e l’individuazione di soggetti terzi interessati all’investimento nelle quote del fondo medesimo.A gennaio 2021, Invimit aveva anche avviato la rigenerazione dell’ex Manifattura Tabacchi di Bari, di proprietà del Fondo i3 Università (si veda altro articolo di BeBeez).