
Il Consiglio di amministrazione di Next Re Siiq spa (ex Nova RE SIIQ) quotata a Piazza Affari, ha deciso di mettere per ora in stand by il programmato aumento di capitale da un miliardo di euro a causa dell’attuale instabilità geopolitica, macroeconomica e dei mercati finanziari derivante dal sopravvenuto conflitto fra la Russia e l’Ucraina, oltre che del perdurare della pandemia da Covid 19.
Lo si legge nella nota diffusa dalla società alla fine della scorsa settimana e relativa ai numeri di bilancio 2021 (si veda qui pag. 4 del comunicato stampa), che si sono chiusi con un utile netto di 400 mila euro (da una perdita di 9,3 milioni nel 2020), un ebitda negativo per 1,7 milioni (da uno positivo per 300 mila euro), un patrimonio netto di 85,5 milioni (in linea con quello a fine 2020) e un debito finanziario netto di 61,04 milioni (da 41,79 milioni), per un Net Loan to Value del 44% (dal 33%).
L’aumento di capitale era stato comunicato al mercato lo scorso 5 agosto (si veda altro articolo di BeBeez) e in esecuzione parziale della delega conferita dall’assemblea degli azionisti il 26 aprile 2021 (si veda qui il comunicato stampa di allora). Stante la perdurante situazione di instabilità sui mercati, lo stesso cda ha deliberato di rinviare al 2023 il maxiaumento di capitale, limitandosi a una ben più modesta operazione da 80 milioni di euro. da completarsi entro il 2022.
Ricordiamo che la Siiq, guidata dal consigliere delegato Stefano Cervone e controllata al 77% da CPI Property Group sa, gruppo internazionale con sede in Lussemburgo e azioni quotate alla Borsa di Francoforte, che fa capo all’imprenditore ceco Radovan Vítek, nell’aprile dello scorso anno aveva deliberato un aumento di capitale per massimi 2 miliardi di euro da attuarsi in due tranche da 1 miliardo ciascuna entro la data di approvazione assembleare del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023. Tale operazione rientrava nel quadro dell’alleanza strategica stretta nel 2021 con Dea Capital spa, i cui termini prevedevano appunto da parte dell’allora Nova RE il varo di una prima tranche da massimo un miliardo di euro dell’aumento di capitale e la sottoscrizione di una parte di questa prima tranche da parte del controllante CPI Property Group e di una o più società del Gruppo DeA, al fine di dotare Nova RE dei capitali necessari per acquisire immobili sul mercato in linea con il Nuovo Piano Strategico che dovrà essere approvato entro il 30 giugno 2022. L’accordo con Dea Capital prevedeva anche il cambio del nome appunto in Next Re, e l’ingresso di Dea Capital nell’azionariato di Next Re, cosa puntualmente avvenuta a settembre del 2021 con una quota del 4,99% (si veda altro articolo di BeBeez).
L’aumento di capitale consentirebbe a Next Re un deciso salto dimensionale. Infatti il portafoglio della società immobiliare quotata a Piazza Affari era valutato al 31 dicembre 2020 circa 120 milioni di euro e 138 milioni alla fine dell’anno successivo, chiuso dalla Siiq con ricavi per 3,3 milioni di euro e un reddito operativo di 2,7 milioni, un risultato peraltro ottenuto grazie a rivalutazioni di immobili per poco più di 6 milioni di euro.
CPI Property Group controlla Next RE Siiq spa dal dicembre 2020 a seguito di un’opa lanciata al prezzo di 2,36 euro per azione (si veda qui il comunicato stampa di allora). L’offerta era stata lanciata a seguito della sottoscrizione di azioni di nuova emissione di Nova RE al prezzo di 2,36 euro per azione per un totale di 26 milioni di euro, che aveva portato CPIPG a detenere più del 50% della Siiq (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa si era poi chiusa con successo il 13 gennaio successivo, con CPIPG salito al 90,35% (si veda qui il comunicato stampa). Pochi giorno dopo sempre CPIPG aveva erogato a Nova RE un finanziamento da 54,6 milioni di euro per rimborsare in anticipo il contratto di finanziamento ipotecario sottoscritto nel dicembre 2017 con Unicredit. (si veda altro articolo di BeBeez).
L’acquisto di Nova Re, il cui capitale in precedenza era in maggioranza controllato da fondi immobiliari gestiti da Sorgente sgr (per la quale Banca d’Italia ha dichiarato lo scorso 8 gennaio conclusa l’amministrazione straordinaria, dopo che la stessa sgr ha ceduto 17 fondi immobiliari a Castello sgr, controllata da Oaktree, si veda altro articolo di BeBeez) affiancati da alcuni fondi pensione e casse professionali, era motivato dal desiderio di creare una piattaforma di investimento sull’Italia fiscalmente efficiente. In ogni caso CPI era già presente a sud delle Alpi, e aveva acquisito una certa notiorietà per essere stata in trattativa per i terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma, ma poi il nuovo patron del club calcistico Dan Friedkin ha cambiato i programmi e l’area è stata poi effettivamente rilevata nell’estate 2021 dal gruppo Parnasi (si veda altro articolo di BeBeez) Con oltre 10 miliardi di euro di patrimonio, CPI PG è tra i principali operatori immobiliari sulla piazza di Berlino e nella Repubblica Ceca.