Nel 2022 la base d’asta media degli immobili messi in vendita è ammontata a 162 mila euro, con il Lazio che è risultata essere la regione con il valore di partenza più alto su scala nazionale, pari a 241 mila euro, e il Piemonte quella con il valore più basso a 97 mila euro. Sono questi i numeri mostrati dall’ultima analisi di Cherry Brick, braccio operativo nell’immobiliare dell’universo tecnologico di Cherry srl, a sua volta startup fintech di cui l’ex ad di Banca Ifis, Giovanni Bossi, è cofondatore (si veda qui il comunicato stampa).
La base d’asta media quindi scivolata al ribasso nel corso dell’anno, dopo un dato di 166 mila euro nel primo trimestre, comunicato per la prima volta nell’aprile 2022 da Cherry Brick, acronimo di Bright RealEstate Investment Credit KnowHow, nata nel gennaio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez): “Partendo dalla nostra esperienza nel settore del credito, in particolare di quello distressed, maturata in due anni di attività, abbiamo sviluppato una soluzione, Cherry Brick appunto, che consente di monitorare gli immobili all’asta di maggior interesse secondo specifici parametri indicati dall’investitore”, aveva spiegato a gennaio 2022 Antonello Fodde, tech lead di Cherry.
Durante lo scorso anno, il valore medio di base d’asta degli immobili industriali si è attestato a 639 mila euro, in lieve rialzo nel terzo quadrimestre dopo una contrazione nel secondo, mentre il valore annuale degli immobili residenziali si è assestato a 133 mila (con una diminuzione dell’8% tra il terzo e il primo quadrimestre). Stabili invece gli immobili commerciali a circa 178 mila euro.
Secondo l’analisi, lo scorso anno sono stati circa 192 mila gli immobili andati in asta giudiziaria, con il terzo quadrimestre che ha segnato un aumento del 7% rispetto al secondo (si veda altro articolo di BeBeez), ma un calo dell’8% rispetto al primo (si veda altro articolo di BeBeez), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a poco più di 31 miliardi di euro.
La Lombardia è la regione italiana dove si è tenuto il maggior numero di aste con una media di circa 9.000 immobili a quadrimestre, cui seguono la Sicilia, con una media di 7.300 aste quadrimestrali (22.000 in tutto l’anno) ed il Lazio con 6.700 (20.000 in totale), mentre a fondo classifica si trova la Valle d’Aosta con 130 aste di media a quadrimestre (390 complessive). Il 71% delle aste si è svolto tra nord ovest, sud e centro Italia, con quest’ultimo che concentra il 26% dei lotti messi in vendita in tutta la penisola, mentre il 13% e il 16% si trovano rispettivamente nel nordest e nelle isole, circa 16.000 aste mensili avvenute al mese e 15.000 censite.
Tra le città, Roma con oltre 4.800 tentativi d’asta (2,5% del totale nazionale) è la prima in Italia nella relativa graduatoria, con numeri quasi tre volte superiori a quelli di Napoli (seconda con 1.532) e quasi tre volte e mezzo a quelli di Catania (terza con 1.394).
Quanto ai tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste, quelli di Roma sono stati quelli più oberati (6.350 pari quasi al 3% del totale), Milano (5.270 per il 2,7%), Catania (4.671) e Bergamo (4.477). La capitale, in particolare, nel terzo quadrimestre dell’anno ha registrato un aumento delle vendite pubbliche del 34% rispetto al secondo quadrimestre, unico caso in cui nell’ultimo quadrimestre si è verificato un aumento del numero di aste avvenute.
Luca Bonacina, co-founder e head of technology di Cherry, ha commentato: “Nel momento storico decisamente complesso in cui viviamo, strumenti come ‘Cherry Brick’ possono supportare gli investitori in scelte difficili. La crisi energetica, ad esempio, ha reso ulteriormente interessanti quei terreni e fabbricati adatti alla costruzione di impianti fotovoltaici e il settore npe, anche tramite le aste, può essere un’ottima fonte di ‘approvvigionamento’ di tali superfici. In tal senso, i dati offerti dall’osservatorio di ‘Cherry Brick’ sono certamente un valido mezzo di scouting proattivo”.
I numeri di Cherry Brick trovano riscontro anche in altre ricerche di settore: per il recente studio di Reviva, prima startup in Italia specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari, fondata da Ivano De Natale e Giulio Licenza, nel 2022 in Italia sono stati 191.253 gli immobili andati in asta giudiziaria (si veda altro articolo di BeBeez). Un dato in crescita dalle 185.555 aste dell’intero 2021, ma inferiore del 25% rispetto al 2019, anno in cui tutte le operazioni si sono potute svolgere a pieno regime prima del biennio pandemico e del rallentamento delle procedure da parte dei tribunali. Decisamente più basso per Reviva, rispetto a Cherry Brick, il valore medio degli immobili andati in asta pari soltanto a 106 mila euro nel 2022.