Bisognerà attendere il prossimo 7 marzo per conoscere la decisione del giudice sullo sfratto intimato dai proprietari di Portopiccolo, ovvero dal fondo Hig e dal Gruppo Rizzani de Eccher tramite Rilke srl (si veda altro articolo di BeBeez), a PPN srl, società che gestisce le attività turistiche nella Portofino dell’Adriatico che ricade nel comune triestino di Duino-Aurisina.
PPN srl fa capo al 100% a PPN Holding srl, società romana dei fratelli Filippo e Carlo Cavandoli, nel cui capitale è entrata all’inizio dell’anno Equity Hotel, società del gruppo padovano LMH spa guidato da Oliviero Bonato (ex direttore generale di Risanamento), che ora detiene il 40% del capitale. “L’ingresso del gruppo LMH nel capitale di PPN Hospitality è il risultato della condivisione di un nuovo e ambizioso piano di espansione della società, che la vedrà focalizzata prevalentemente sul territorio italiano operando inizialmente in regioni come Puglia, Sardegna, Sicilia senza tralasciare città quali Milano, Cortina, Roma e Napoli, con una previsione di dieci nuove aperture nei prossimi tre anni”, ha spiegato Ciro Liccardi, co-fondatore del gruppo LMH, ad Affaritaliani.
Secondo indiscrezioni raccolte da BeBeez, PPN srl nel frattempo si è trasformata in Trieste 2040 srl (la denominazione sociale è diversa, ma la partita Iva è uguale), che ha preso in carico i circa 50 dipendenti e una situazione debitoria a sei zeri, mentre i manager, a partire dall’amministratore delegato Filippo Cavandoli, sono passati in blocco in PPN Holding. Non è ancora noto, visto che per la trasformazione societaria sono necessari trenta giorni per l’iscrizione presso il Registro delle imprese, se è già cambiata o cambierà a breve la proprietà di Trieste 2040 e a chi, quindi, spetterà ripianare i debiti e rilanciare l’area turistica.
L’ormai ex PPN srl gestisce dall’anno scorso anche la vicina spiaggia libera di Castelreggio, la cui concessione è stata rinnovata alla fine del 2022 per la stagione estiva del 2023 (si veda qui Il Piccolo), e, dallo scorso mese di giugno, l’Hotel Dolomiti a Cortina d’Ampezzo. Secondo quanto riportato da Pambianco, il gruppo fondato dai fratelli Cavandoli si occuperà del restyling e del rilancio dell’albergo che riaprirà alla fine del 2024 sotto l’egida della catena Marriott International. La ristrutturazione verrà condotta sotto la guida tecnica e progettuale degli architetti dello Studio Gris e Dainese.
Filippo Cavandoli aveva commentato l’operazione dicendosi “felice di poter guidare il nuovo corso di una delle realtà alberghiere più storiche e importanti di Cortina d’Ampezzo. Siamo pronti quindi a raccogliere questa nuova sfida con la certezza che il nuovo hotel diventerà una cornice ideale per un turismo d’élite anche in occasione delle Olimpiadi che si svolgeranno a Cortina nel 2026”.
PPN, come spiega Cavandoli sul suo profilo Linkedin, è l’acronimo di Portopiccolo “Nomad”, brand nato nel 2016 e con il quale sono state allestite strutture ricettive in diverse località sia in Italia che all’estero, e con questa società è stata siglata la partnership con Marriott per aprire diversi hotel con i marchi della multinazionale statunitense: dalla collezione Luxury agli Sheraton 4 Points, business hotel situati in punti strategici delle città dove il gruppo è presente, fino ai Moxy Hotels, un nuovo concept che reinterpreta il mondo dell’hospitality in chiave giovane e moderna.
A Portopiccolo l’imprenditore-manager romano, che per la rivista Forbes è stato uno del “100 top manager più influenti in Italia per il 2022”, come riportato sempre da Pambianco, ha preso in gestione l’albergo a cinque stelle de-luxe con l’annesso ristorante, la spa, la parte più esclusiva della spiaggia, gli appartamenti in locazione e ulteriori servizi complementari. L’hub turistico si sviluppa su una superficie di 350mila metri quadrati e rappresenta un modello virtuoso di riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’ex cava calcarea di Sistiana, in cui come detto ha investito all’inizio del 2020, prima del lockdown, il fondo Hig attraverso la divisione Hig Realty Partners, che per l’occasione aveva sottoscritto interamente un nuovo fondo di diritto italiano gestito da InvestiRe sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Tutti gli immobili, con ventilazione meccanica controllata, dispongono di classificazione energetica A e A+, garantendo il massimo livello di comfort e il minimo livello di emissioni.
La settimana scorsa, Cavandoli ha disertato un colloquio chiarificatore con il sindaco di Duino Aurisina, Igor Gabrovec, preoccupato per la sorte dei lavoratori e per la situazione del comprensorio di Portopiccolo. La notizia poi dello sfratto ha alimentato la tensione sul territorio, come riportato da Il Piccolo.
Ma ieri è arrivato un messaggio di cautela e di attesa per l’udienza del 7 marzo al termine della riunione del tavolo tecnico con l’Ufficio conflitti della Regione Friuli-Venezia Giulia, la società Trieste 2040 che sta subentrando a PPN, il fondo proprietario di Portopiccolo e i rappresentanti UilTucs Friuli-Venezia Giulia, Matteo Calabrò (segretario regionale) e Lorenzo Urbani per la parte dei lavoratori, che comunque hanno ricevuto lo stipendio di gennaio. Cautela dovuta, spiega Urbani, a una situazione in costante modifica, in cui si cerca di capire con più certezza quali attori e in quali posizioni sono coinvolti nella crisi dopo la decisione di sfratto del fondo proprietario, conclude il sindacalista (si veda qui CafèTv24).