Il Tribunale di Bologna ha omologato l’accordo di ristrutturazione del debito (sulla base dell’art 57 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, il vecchio art. 182-bis della legge Fallimentare) per Samp spa, la società di ingegneria meccanica del Gruppo Maccaferri, che era stata ammessa al concordato preventivo nel 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’accordo di ristrutturazione è stato firmato dal fondo Arrow Credit Opportunities, che agisce tramite il fondo SGT ACO Umbrella Italy Fund, fondo di investimento gestito da Sagitta sgr con il supporto di Europa Investimenti, advisor del fondo (entrambe società del Gruppo Arrow Global), che è il solo sottoscrittore delle note abs emesse dal veicolo di cartolarizzazione ACO spv srl. Zenith Service (sempre gruppo Arrow Global) è intervenuta come corporate servicer e master servicer della cartolarizzazione (si veda qui il comunicato stampa).
Lo studio legale CDRA ha affiancato Europa Investimenti, mentre lo studio La Croce e lo studio legale Dalla Verità hanno assistito Samp.
Il piano messo a punto da Arrow Global insieme agli altri creditori, si legge nella nota, si propone “di preservare il valore degli asset e la continuità aziendale, evitando la dispersione di valore legata a un’eventuale procedura fallimentare” e prevede la ristrutturazione di un passivo di oltre 132 milioni di euro, principalmente attraverso la subordinazione delle pretese dei creditori finanziari e non finanziari, liberando pertanto risorse in loro favore. e gli altri creditori subordinati, invece, beneficeranno dei proventi derivanti dalla gestione del patrimonio aziendale nell’arco di tempo relativo alla realizzazione del piano.
L’accordo segna quindi un punto di svolta nell’uscita della crisi di Samp. Della vecchia società rimane poco, visto che tre delle sei divisioni sono ora nelle mani di altri investitori: Sampingranaggi è stata rilevata da Bonfiglioli Riduttori, società di Calderara di Reno (Bologna), per 7,158 milioni di euro dopo essere stata messa in asta dal Tribunale di Bologna (si veda altro articolo di BeBeez), mentre Sampsistemi (Samp) srl e Sampsistemi Extrusion srl sono passate nelle mani di HVD Partners, gruppo svizzero specializzato in turnaround di aziende in crisi finanziaria, per una base d’asta indetta dallo stesso palazzo di giustizia di 2,3 milioni di euro con una cauzione d’acquisto di 460 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).
E’ un altro tassello che va a posto quindi nel quadro del dissesto dell’intera galassia Maccaferri, dopo che lo scorso ottobre 2022, lo stesso Tribunale di Bologna ha omologato il concordato preventivo in continuità aziendale di un altro pezzo storico del gruppo come Officine Meccaferri, il cui capitale è stato trasferito alla newco OM Topco sarl, società partecipata dai soci dell’Ad-Hoc Group, il gruppo di investitori composto da Carlyle Global Credit Investment Management, Man GLG e Stellex Capital Management, originariamente i principali sottoscrittori del bond da 190 milioni di euro cedola 5,75% a scadenza 2021 emesso da Maccaferri nel 2014 (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre resta ancora da definire il destino di SECI, la holding con cui la famiglia Maccaferri controllava il gruppo, dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna nel luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) e per la quale lo scorso dicembre 2022 il fondo Apollo Global Management, attraverso il suo advisor esclusivo per l’Italia Apeiron Management, ha depositato un’offerta da 260 milioni di euro.
Tornando all’accordo su Samp, Daniele Patruno, ceo di Europa Investimenti, ha commentato: “Siamo lieti di annunciare una tra le prime esperienze di ristrutturazioni completate a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi, in linea con l’obiettivo di supportare i vari stakeholder nei processi di ristrutturazione finanziaria a conservare e/o liberare valore in situazioni complesse. Fondamentale per la buona riuscita di questa operazione è stato il fronte comune che si è creato con i vari soggetti coinvolti, in particolare gli altri creditori e i professionisti della società, delineando una soluzione in cui il principale creditore finanziario, in qualità di operatore specializzato, ha favorito il rientro immediato degli altri creditori, prendendo posizione sugli asset residui”. E ha continuato Patruno: “Se, da un lato, gli operatori appaiono ancora in una fase di rodaggio rispetto al nuovo contesto normativo, siamo convinti che il Codice della Crisi offra prospettive di intervento molto interessanti per gli operatori esperti di restructuring e special situation”.
Per il gruppo Arrow Global si tratta della seconda operazione in Italia nel 2023. A fine gennaio, il fondo Arrow Credit Opportunities ha acquistato da BCC Bergamasca e Orobica un portafoglio di crediti del valore lordo di circa 15 milioni di euro, di cui oltre il 60% posizioni utp, in gran parte secured, vantate nei confronti di piccole e medie imprese operanti sul territorio locale e nazionale, attive nei settori della logistica, hospitality e costruzioni (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio 2022, invece, SGT ACO Umbrella Italy Fund aveva rilevato il controllo del gruppo edile D’Andrea & D’Andrea, che da 50 anni fa capo alla famiglia D’Andrea, nell’ambito di un’operazione più ampia di risanamento del debito sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare, che ha riguardato 70 milioni di euro di debiti ristrutturati, di cui il 90% circa verso il sistema bancario, e 12 piani di risanamento per altrettante società del gruppo edile, mentre il fondo ha acquisito le quote di 10 società del gruppo (si veda altro articolo di BeBeez). A fine 2021, invece, Sagitta sgr aveva avviato il fondo immobiliare SGT Sansedoni risultante dall’attuazione del piano di ristrutturazione finanziaria previsto dal concordato preventivo della società, dopo l’omologa da parte del Tribunale di Siena per Sansedoni, storica società immobiliare senese partecipata da Fondazione Mps (67%), Banca Mps (21,8%) e dalla cooperativa emiliana Unieco (11,2%) (si veda altro articolo di BeBeez).