Next Re, la Siiq quotata a Piazza Affari, ha annunciato ieri che, non essendosi realizzati entro le tempistiche preventivate i presupposti per l’esecuzione parziale dell’aumento di capitale deliberato fino a un importo di un miliardo di euro nell’aprile 2021, sarà posticipato il termine di domani 30 giugno per il verificarsi delle condizioni sospensive e per l’adempimento degli impegni in relazione all’aumento di capitale in questione, assunti dalla società, dall’azionista di controllo CPI Property Group sa e dal gruppo DeA Capital. E nel frattempo le parti lavoreranno a una nuova versione dell’accordo (framework agreement) siglato appunto inizialmente nell’aprile 2021 e poi modificato il successivo settembre (si veda qui il comunicato stampa).
Tutto questo, spiega la società, “in considerazione della sfavorevole congiuntura di mercato dovuta, da un lato, alle incertezze legate alla coda della crisi pandemica e, dall’altro lato, al mutato quadro geopolitico, macroeconomico e finanziario derivante dallo scoppio del conflitto in Ucraina”.
Ricordiamo che la Siiq, guidata dal consigliere delegato Stefano Cervone e controllata al 77% da CPI Property Group sa, gruppo internazionale con sede in Lussemburgo e azioni quotate alla Borsa di Francoforte, che fa capo all’imprenditore ceco Radovan Vítek, nell’aprile 2021 aveva deliberato un aumento di capitale per massimi 2 miliardi di euro da attuarsi in due tranche da un miliardo ciascuna entro la data di approvazione assembleare del bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023. Una prima tranche da un miliardo era stata prevista per quest’anno, ma poi la situazione di instabilità sui mercati ha portato il cda a rinviare tutto al 2023, limitandosi a una ben più modesta operazione da 80 milioni di euro. da completarsi entro il 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’aumento di capitale rientrava nel quadro dell’alleanza strategica stretta nel 2021 con Dea Capital spa, i cui termini prevedevano appunto da parte dell’allora Nova RE il varo di una prima tranche da massimo un miliardo di euro dell’aumento di capitale e la sottoscrizione di una parte di questa prima tranche da parte del controllante CPI Property Group e di una o più società del Gruppo DeA, al fine di dotare Nova RE dei capitali necessari per acquisire immobili sul mercato in linea con il Nuovo Piano Strategico che dovrà essere approvato entro domani 30 giugno. L’accordo con Dea Capital aveva previsto anche il cambio del nome appunto in Next Re, e l’ingresso di Dea Capital nell’azionariato di Next Re, cosa puntualmente avvenuta a settembre del 2021 con una quota del 4,99% (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre ieri Next RE ha anche annunciato di aver sottoscritto un accordo transattivo relativo al trasferimento dei titoli obbligazionari emessi dal comparto euro del fondo di diritto lussemburghese Historic & Trophy Building Fund (Fondo HTBF- €), gestito da Main Source sa, che Next RE aveva sottoscritto per una tranche da 6 milioni di euro. La vicenda risale al febbraio 2020, quando la società aveva informato il mercato del mancato pagamento della cedola degli interessi al 31 dicembre 2019 relativa al bond e della presa d’atto dell’avviso della sospensione delle negoziazioni sui titoli alla Borsa del Lussemburgo motivata da un evento di default. Da allora la società ha posto in essere varie azioni giudiziarie ai fini del recupero del proprio credito, nei confronti di Main Source e del Fondo HTBF-€ oltre che del garante Fondo Donatello – Comparto Tulipano. Con l’accordo appena firmato, le parti si sono reciprocamente impegnate a rinunciare alla prosecuzione dei giudizi, ordinari ed esecutivi, pendenti innanzi alla Corte d’Appello di Milano, al Tribunale di Roma e al Tribunale di Belluno, definendo bonariamente le controversie in corso. Nell’ambito dell’accordo, Next RE ha ceduto il bond e tutti i crediti, diritti e accessori ad esso connessi, per un corrispettivo complessivo di 2,85 milioni.