Intertrust, leader globale nelle soluzioni aziendali e di fondi rivolte alla tecnologia, ha annunciato oggi la firma di un accordo strategico con Round Hill Capital, una delle principali società di investimento immobiliare globale, sviluppo e gestione patrimoniale (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo prevede che Intertrust acquisisca il team dei servizi legali, societari e contabili di una consociata della società globale. Pur continuando a fornire supporto continuo dedicato a Round Hill Capital, l’accordo aumenterà anche le competenze del settore immobiliare di Intertrust e sosterrà ambiziosi piani di crescita in questo spazio. Il ceo di Intertrust, Stephanie Miller, ha dichiarato: “Sono lieta di poter annunciare questa mossa innovativa per Intertrust che aiuta a supportare i piani di espansione di Round Hill Capital e si basa sulla nostra reputazione per un servizio clienti di alta qualità. Stiamo capitalizzando il nostro impegno a proporre soluzioni tecnologiche avanzate che automatizzano e accelerano il servizio clienti e consentono la crescita della nostra linea di servizi di fondi, dove il settore immobiliare presenta attualmente una particolare opportunità. L’accordo non ha un impatto significativo sulla posizione finanziaria o sui risultati dell’Intertrust.
Sares Regis ha effettuato il closing finale del Sares Regis Multifamily Value-Add Fund III, raccogliendo oltre 328 milioni di dollari (si veda qui propertyfundsworld). Utilizzando la leva finanziaria, il Comparto cercherà di acquisire circa 1 miliardo di USD di attività nei mercati target. “Apprezziamo molto il costante supporto e la fiducia dei nostri partner di investimento esistenti e accogliamo con favore diversi nuovi investitori istituzionali che hanno partecipato con noi a questa chiusura entusiasmante”, ha affermato il presidente di Sares Regis, Ken Gladstein. La diversificata base di investitori per il Fondo comprende compagnie assicurative, fondi pensione pubblici e gestori patrimoniali, oltre a fondazioni e entità quasi governative, principalmente dagli Stati Uniti e dall’Asia. Circa i due terzi degli investitori del fondo avevano già investito in precedenti fondi Sares Regis. “La nostra strategia di creazione di valore continua a offrire interessanti rendimenti adeguati al rischio, soprattutto in questa fase del ciclo immobiliare”, ha aggiunto. Il Comparto si rivolge ad attività nella California settentrionale e meridionale e nelle aree metropolitane di Seattle, Portland, Denver e Phoenix. A oggi, il fondo ha acquisito sei asset che, complessivamente, rappresentano circa il 44% degli impegni totali del fondo. Accord Capital Partners LLC è stato consulente finanziario esclusivo di Sares Regis.
I data center, storicamente considerati una nicchia dove investire e un asset non flessibile per multinazionali, sono oggi un pilastro dell’economia dell’informazione. Secondo il report “Data Center Market Comparison” di Cushman & Wakefield, nell’ultimo decennio sono stati investiti in questa asset class 100 miliardi di dollari. Questo significativo afflusso di capitale è avvenuto contemporaneamente a un cambiamento tecnico altrettanto importante, nel momento in cui le aziende hanno scelto di decentralizzare i carichi di lavoro, dapprima verso strutture di colocation e, più recentemente, verso un mix di colocation e cloud pubblici e privati. Questo cambiamento ha fatto sì che i più importanti provider di piattaforme cloud ( Amazon, Google e Microsoft) diventassero i protagonisti più influenti in molti mercati, modificando le dimensioni dei data center di un fattore di 10. Il data center da 10 megawatt (MW) che 10 anni fa impressionava, ora impallidisce rispetto ai contratti di energia da 30 MW in su, sottoscritti con sempre maggiore frequenza, con opzioni fino a 80MW. Lo studio di Cushman & Wakefield ha valutato 1.162 data center in 38 mercati globali sulla base di 12 criteri, ponderati. Per ciascun mercato, il peso più elevato è stato attribuito alla disponibilità del cloud, alla connettività in fibra e alle dimensioni del mercato; il peso medio alla pipeline di sviluppo e agli incentivi governativi, al tasso di vacancy sul mercato, alla stabilità politica e alla sostenibilità; il peso basso, a fattori quali rischio ambientale, prezzi dei terreni, costi energetici e tasse. I 10 mercati principali si confermano Virginia settentrionale, Silicon Valley, Dallas, Chicago, New York/New Jersey, Singapore, Amsterdam, Los Angeles, Seattle e Londra. Tuttavia, anche mercati emergenti come Atlanta, Denver, Dublino, Las Vegas, Phoenix, Portland, Salt Lake City, Sydney e Vancouver offrono valide alternative. Alessandro Mancini e Marzio Granata, Co-Heads della divisione Industrial&Logistics Italy, evidenziano come Milano si stia configurando una location emergente puntando a medio termine a far parte dei moderni mercati Europei quali Amsterdam, Francoforte, Londra, Parigi e Zurigo, oggetto di continuo interesse da parte degli operatori internazionali in quanto il continente è percepito come un nuovo target hyperscale, dove sono disponibili infrastrutture e service providers. “La velocità con cui il settore sta cambiando rende la creazione di una strategia per i data center un compito complesso e che intimorisce”, ha in particolar modo sottolineato Alessandro Mancini, responsabile del Data Center Advisory Group di Cushman & Wakefield in Italia. “Le aziende devono stabilire che cosa fare delle proprie strutture interne, quali carichi di lavoro trasferire nel cloud e come implementare una strategia IT ibrida. Gli sviluppatori e operatori richiedono solida connettività in fibra e accesso all’energia, oltre a una conoscenza approfondita del processo autorizzativo e di tutti i fattori di rischio. E’ altrettanto importante per gli investitori poter inoltre valutare la potenziale capacità a lungo termine di un data center di mantenere il proprio valore e la facilità con cui può essere aggiornato”. Sebbene i primi tre mercati classificati abbiano ottenuto punteggi notevolmente superiori rispetto alla quarta posizione, gli altri 12 mercati sono separati da uno scarto inferiore al 10%. Questo posizionamento ravvicinato indica uno spostamento verso aree chiave secondarie che stanno rapidamente diventando mercati di primo livello in tutto il mondo. “I principali mercati offrono il maggior numero di opzioni al più ampio numero di potenziali clienti”, ha dichiarato Kevin Imboden, Director of Research del Data Center Advisory Group di Cushman & Wakefield. “Sebbene a volte esistano soluzioni idonee per tutti, in alcuni casi è importante analizzare e comprendere i fattori più significativi per la richiesta specifica e fissare gli obiettivi di conseguenza. Riteniamo che, anche nei mercati minori, esista un grande potenziale di sviluppo”.