Investi Re spa, Realhouse srl e Immobiliare Casati srl hanno concluso la prima operazione immobiliare tramite la blockchain (nello specifico, Ethereum), avente oggetto due palazzine a Roma, che costituivano la garanzia di un credito deteriorato vantato da Unicredit (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta della prima operazione di questo tipo in Italia.
Per realizzarla, Investi Re e Realhouse hanno costituito l’infrastruttura tecnologica, ossia il “passaporto digitale” dell’operazione, dal credito deteriorato originato da banca Unicredit, fino ai dettagli dell’immobile e del veicolo che condurrà l’operazione. Immobiliare Casati ha emesso un equity token, denominato RHC1, in favore dei soci, legato al sottostante immobiliare e a tutte le altre informazioni e programmato secondo gli accordi previsti nei patti parasociali. Investi Re e Realhouse sono state assistite nell’operazione dallo studio legale Elled-Scordino De Bellis.
Sul sito di Realhouse si legge che con l’operazione sono stati raccolti 3 milioni di euro da due investitori e che gli immobili sottostanti si trovano a Roma, uno in via F. Grispini e l’altro in Piazza Casati. Il credito originario era di 4 milioni di euro lordi e il Roe atteso per gli investitori è del 15%.
Fondata dal ceo Lorenzo Rigatti, Davide Baldi, Alfredo Malgrati, Fabio Pacchioni e Rossano Petrucci, Realhouse è una startup fintech che ha sviluppato una tecnologia in grado di “tokenizzare” gli immobili, cioé di frazionare gli immobili in un certo numero di unità di identico valore e di incorporare quelle unità in security token da offrire agli investitori.
Ricordiamo che nel dicembre scorso Trusters, piattaforma di crowdfunding immobiliare italiana, ha lanciato il real estate crowdfunding certificato in blockchain. L’innovazione tecnologica, attraverso la certificazione in blockchain e grazie alla partnership con Swiss Crowd, azienda svizzera specializzata in blockchain, consente una maggiore garanzia di trasparenza sulla gestione dei dati relativi agli asset immobiliari delle proposte presentate in piattaforma (si veda altro articolo di CrowdfundingBuzz).
Nel 2019 in Italia sono stati investiti 30 milioni di euro dalle aziende per progetti basati sulla blockchain: ancora pochi, ma sono il doppio del 2018. Inoltre, il nostro paese è anche nella top-10 dei paesi più attivi in questi progetti, ha rilevato una ricerca dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger del Politecnico di Milano- Secondo lo studio, i settori agroalimentare, finanziario e assicurativo sono i più attivi nell’utilizzo di questa nuova tecnologia (si veda altro articolo di BeBeez).
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