Alla fine Esselunga andrà in Borsa. Nella notte tra martedì 20 e mercoledi 21 giugno i due rami della famiglia Caprotti hanno infatti trovato l’accordo definitivo sulla spartizione dell’impero dei supermercati.
I due fratelli Giuseppe e Violetta, figli del primo matrimonio del defunto Bernardo Caprotti e assistiti entrambi dell’avvocato Sergio Erede dello studio BonelliErede, hanno infatti accettato l’offerta per l’acquisto delle quote di minoranza della cassaforte immobiliare La Villata, di cui possiedono il 45%. La Villata ha in portafoglio 83 immobili e un patirmonio netto di 416,6 milioni ed è stata valutata circa 2 miliardi.
Nel dettaglio, il gruppo della gdo (assistito dallo studio Lombardi Segni e Associati), sostenuto finanziariamente da Citigroup, rileverà il 67,5% della società immobiliare, investendo in totale 1,3 miliardi dal momento che comprerà anche una parte (22,5%) della quota di maggioranza (55%) detenuta da Giuliana Albera e Marina Sylvia Caprotti, ovvero seconda moglie e terza figlia di Bernardo.
Dopodiché si passerà alla seconda fase e cioé appunto alla quotazione di Esselunga a Piazza Affari, per permettere l’uscita definitiva di scena, salvo ripensamenti dell’ultima ora, di Giuseppe e Violetta. Il dossier borsa, secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza, è in mano a Mediobanca, che dovrebbe svolgere il doppio ruolo di advisor e di regista dell’ipo.
Lo sbarco sul listino milanese avverrà nell’arco di 18-24 mesi. Il flottante oscillerà tra il 30% (la quota totale in mano a Giuseppe e Violetta Caprotti) e il 38%. Lo scorso novembre MF Milano Finanza aveva avanzato l’ipotesi che la Cdp stesse lavorando all’ipotesi di costituire un nocciolo duro di soci che oltre ai Caprotti includesse la stessa Cdp e un altro alleato, magari un gruppo industriale italiano dell’alimentare o della gdo (si veda altro articolo di BeBeez).
In base agli attuali numeri di Esselunga (fatturato di 7,54 miliardi, ebitda di 661 milioni, utile di 262 milioni e debiti di 55 milioni), il gruppo ha un enterprise value di 6-6,5 miliardi.
L’annuncio dell’operazione arriva dopo l’ultima superofferta arrivata sul tavolo della famiglia da parte dei cinesi di Yida International Investment che avrebbero messo sul piatto 7,5 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e che segue le offerte dei fondi di private equity e dei colossi internazionali della gdo.