Il gruppo elettrochimico milanese De Nora, che fa capo all’omonima famiglia, ha firmato ieri il closing della joint venture con ThyssenKrupp Industrial Solutions per unificare le rispettive attività di servizi di progettazione, fornitura, costruzione e messa in marcia (attività note come EPC – Engineering Procurement Construction) degli impianti di elettrolisi cloro-soda (si veda qui il comunicato stampa). Lo scrive oggi MF-Milano Finanza.
La joint venture con la controllata del colosso tedesco, specializzata nella progettazione e costruzione di impianti industriali chiavi in mano, era stata annunciata nel novembre 2013, ma ad allungare i tempi è stata l’attesa del via libera di tutte le autorità Antitrust al progetto, che è arrivato soltanto di recente.
Più nel dettaglio, la joint venture, battezzata ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers consoliderà il business dell’impiantistica dei due gruppi sotto il controllo gestionale dell’azionista di maggioranza ThyssenKrupp, con De Nora che quindi non inserirà i numeri della jv nel bilancio consolidato, ma avrà tre posti in consiglio di amministrazione. La jv partirà con un fatturato di poco meno di 400 milioni di euro e avrà sede in Germania a Dortmund, con basi operative in Giappone, Germania, Cina, Italia e Stati Uniti.
La collaborazione tra i due gruppi, comunque, non è certo nuova ed è già stata ben rodata in un rapporto decennale con la joint venture Uhdenora, che diventerà ThyssenKrupp Uhde Clorine Engineers Italia
De Nora è leader nella fornitura di tecnologie elettrochimiche per la produzione di cloro, soda caustica e derivati, oltre che per il trattamento delle acque, l’elettronica, la protezione catodica e la produzione dei metalli non ferrosi. Il gruppo non produce direttamente sostanze chimiche, ma fornisce la tecnologia necessaria ai giganti del settore, tecnologie che possono essere utilizzate anche per la pulizia delle piscine o per l’elettronica. Basti pensare che in ogni iPhone è presente De Nora, che vende ai fornitori di Apple la tecnologia per rivestire elettrochimicamente i circuiti stampati.
Parallelamente all’operazione con ThyssenKrupp, De Nora procede spedita nell’implementazione delle linee guida del piano industriale a 10 anni che fissa come target di raddoppiare il fatturato consolidato rispetto ai 330 milioni del 2014, mantenendo un ebitda di circa il 20% con una posizione finanziaria netta inferiore ai 50 milioni. Il 2013 si era chiuso con un fatturato consolidato di 383 milioni e un ebitda di 81 milioni.
“Abbiamo individuato quattro settori ai quali l’elettrochimica potrà contribuire con nuove soluzioni tecnologiche efficienti e sostenibili nei prossimi anni: stoccaggio di energia, trattamento delle acque, produzione di materiali non ferrosi, sanificazione agroalimentare”, ha spiegato a MF-Milano Finanza Luca Buonerba, chief marketing & business development officer, che ha continuato: “Sul primo fronte abbiamo già stretto parecchi accordi con importanti gruppi esteri che, grazie alle nostre tecnologie, potranno offrire sistemi di stoccaggio di energia tramite processi elettrolitici. In particolare abbiamo appena firmato un accordo con Electro Power Systems sa (EPS), azienda italo-francese che si quoterà a Parigi nelle prossime settimane”,
Sempre sul fronte dello stoccaggio di energia, altri accordi sono stati firmati nei mesi scorsi con la Società francese McPhy Energy (quotata a Parigi Euronext) e con la statunitense Primus Power, mentre in Giappone tramite la nuova joint venture con ThyssenKrupp, De Nora lavorerà con Toshiba, Kawasaki e soprattutto con il consorzio NEDO (New Energy & Industrial Technology Development Organization), promosso dal governo giapponese e al quale partecipano tutte le principali aziende del Paese del settore.
Quanto al trattamento delle acque, ha spiegato ancora Buonerba, “qui l’obiettivo è ampliare il portafoglio prodotti, anche tramite acquisizioni. Le anticipo che subito dopo Pasqua annunceremo la prima”.
In tema di trattamento dei metalli, invece, il processo di punta di De Nora riguarda un’innovazione nell’estrazione dei metalli da miniera. L’innovazione consiste nel fatto che De Nora sostituisce i tradizionali anodi di piombo, con i suoi particolari anodi metallici DSA®, con la conseguenza di rendere il processo più efficiente e quindi meno costoso (con risparmi energetici di circa il 15%), oltre che meno inquinante “In questo settore abbiamo siglato un importante accordo con Anglo American Sur, che sta testando le nostre soluzioni”, ha concluso Buonerba.