Ferrero non si vende. Anzi sarà il gruppo italiano a fare shopping. Lo ha detto chiaro ieri Giovanni Ferrero, amministratore delegato del gruppo dolciario di Alba, in occasione dell’inaugurazione del padiglione Ferrero e Kinder+Sport a Expo Milano 2015.
Le ipotesi di possibili interessi da parte di gruppi internazionali e in particolare della svizzera Nestlé e dell’americana Mars erano infatti circolate a partire dallo scorso febbario, dopo la morte di Michele Ferrero, patron della società della Nutella, e padre di Giovanni. Un report di Société Générale, in particolare, sosteneva che Nestlé avrebbe potuto riprovare a fare un’offerta per il gruppo italiano, dopo che in passato aveva già espresso interesse per Ferrero. Secondo SocGen il gruppo di Alba varrebbe attorno ai 20 miliardi di euro. Il gruppo Ferrero nel 2014 ha realizzato ricavi in lieve crescita a 8,85 miliardi e utili netti in aumento del 16% a 636 milioni di euro.
Sui progetti del gruppo Giovanni Ferrero ieri ha detto: «In passato la crescita è stata solo organica. Ogni generazione deve esplorare nuove frontiere del possibile e portarsi oltre le colonne di Ercole. Avremo una visione molto pragmatica di rafforzamento della società: se si presenteranno occasioni adeguate, le valuteremo». Ferrero ha quindi sottolineato che «c’è la volontà forte di scrivere ancora pagine di successo del gruppo nel mondo», ribadendo che l’azienda non è in vendita e non lo sarà nemmeno «di fronte a un’offerta allettante».
MF-Milano Finanza, però, oggi scrive che, dopo aver rilevato il 100% del gruppo turco Oltan (produzione di nocciole) lo scorso luglio, al momento ai piani alti del colosso dolciario di Alba non ci sarebbero dossier specifici.