Aumento di capitale in vista per Gromart, la società che gestisce il network di gelaterie a marchio Grom con 50 punti vendita in Italia dislocati in 33 città e un fatturato consolidato di 24,45 milioni nell’esercizio chiuso il 30 settembre 2012.
Lo ha rivelato MF-Milano Finanza il 25 settembre, precisando che al momento non c’è ancora nulla di definito, ma che i soci stanno ragionando sulla ricapitalizzazione per poter continuare a finanziare la politica di sviluppo nazionale e internazionale (negozi Grom sono già presenti a New York, Tokyo, Parigi, Osaka e Malibù), una volta messa in sicurezza la struttura finanziaria, dopo che l’anno scorso si è registrata la prima perdita netta di bilancio dopo dieci anni di attività (-911 mila euro a fronte di un ebitda positivo di 602 mila euro).
La perdita è da ascriversi soprattutto agli alti oneri finanziari pagati a servizio degli 11 milioni di euro di linee di credito bancarie (l’indebitamento finanziario netto è di 7,4 milioni). Quanto all’esercizio 2012-2013, la stima è di un incremento del giro d’affari del 9% a 26,65 milioni, nonostante la contrazione dei consumi generalizzati.
Contestualmente all’aumento di capitale, anche il peso degli azionisti potrebbe cambiare. Al momento il controllo è, con il 45.24% ciascuno, nelle mani dei soci fondatori Federico Grom e Guido Martinetti, affiancati dagli alleati industriali, ossia il gruppo Illy (5%) e la giapponese Kabushikigaisha Lemongas Fukuoka (4,25%).
Secondo quanto riferito da MF-Milano Finanza lo scorso 25 giugno, la relazione al bilancio consolidato dello scorso anno indica che nei piani di crescita di Grom c’è la diversificazione industriale (prodotti da forno, coni gelato e rivisitazione delle ricette tradizionali), l’apertura di cinque nuovi punti vendita, il debutto nei centri commerciali e l’ulteriore espansione internazionale, in particolare in Cina, Thailandia, Indonesia e al golfo arabo.