E’ partito ieri in sera il filing di domanda di ammissione a quotazione a Borsa Italiana relativo all’ipo di Intercos (scarica qui il comunicato stampa), il gruppo produttore di cosmetici in conto terzi fondato e controllato da Dario e Arabella Ferrari e partecipato al 7,4% da Tamburi Investment Partners (Tip possiede il 17,94% di Dafe 4000 srl, uno dei veicoli attraverso i quali Ferrari possiede Intercos, veicolo che a sua volta controlla il 41,17% di Intercos ).
MF Fashion oggi scrive che lo scorso 5 settembre l’assemblea straordinaria di Intercos ha deliberato l’aumento di capitale al servizio della quotazione e i soci attuali hanno rinunciato al loro diritto di opzione in modo tale da permettere la sottoscrizione delle nuove azioni a nuovi soci.
Più nel dettaglio, l’aumento di capitale, unitamente alla vendita di azioni da parte di alcuni degli attuali azionisti della società, permetterà a Intercos di raggiungere il flottante necessario per ottenere l’ammissione alla quotazione delle azioni della società sull’Mta e per ottenere la qualifica di Star, ossia almeno il 35% del capitale sociale post-quotazione. L’offerta sarà tutta dedicata agli investitori istituzionali italiani ed esteri.
In attesa dei dati precisi, sulla base di quanto deliberato dall’assemblea, l’Ipo dovrebbe consistere in una offerta pubblica di vendita e sottoscrizione, composta per il 50% circa da azioni di nuova emissione (il cui ricavato andrà a finanziare lo sviluppo della società e a rafforzare patrimonialmente e finanziariamente il gruppo, con un conseguente miglioramento dell’indebitamento) e per il 50% in titoli posseduti da alcuni degli attuali azionisti.
L’aumento di capitale consisterà nell’emissione di un massimo di 20 milioni di nuove azioni, che si aggiungeranno ai 91,3 milioni di titoli che compongono l’attuale capitale sociale. «Il prezzo minimo di sottoscrizione per ciascuna nuova azione dovrà essere determinato in misura non inferiore al valore della corrispondente frazione per azione del patrimonio netto contabile della società, come risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2013 e dunque pari a 0,7651 euro per azione, inclusivo di sovrapprezzo», per un valore complessivo minimo di 15,3 milioni di euro. Un valore, questo, puramente formale, dato che le valutazioni che circolano per il gruppo, debito compreso, sono superiori ai 600 milioni di euro. Intercos ha chiuso infatti il 2013 con ricavi consolidati per 329,8 milioni di euro (da 296,1 milioni nel 2012), un ebitda di 48,3 milioni (da 46,9 milioni) e un debito finanziario netto di 188 milioni (da 195.9 milioni).
Dunque il capitale società sarà composto di 111 milioni di azioni: il 18% circa è rappresentato dai 20 milioni di azioni di nuova emissione e dunque, considerando che l’obiettivo di Intercos è quello di ottenere l’ammissione alla quotazione con la qualifica qualifica di Star (ossia con un flottante pari almeno al 35% del capitale) gli attuali azionisti venderanno a loro volta una quota nell’ordine del 18%.
Lo scorso marzo Eurazeo ha siglato un accordo per cedere a Dario Ferrari l’intera sua quota del 32,4% nel capitale di Intercos per un totale di 26,6 milioni di euro da pagarsi in tre tranche sino al marzo 2016 con un meccanismo di aggiustamento del prezzo (earn-out) sta stabilirsi sulla base de numeri della società a fine dicembre 2015 (si veda qui il bilancio 2014 di Eurazeo e qui il comunicato stampa). Eurazeo aveva investito in Intercos nel settembre 2007 (si veda qui il comunicato stampa), acquistando inizialmente il 40% del capitale e si era poi diluito nel 2010 a seguito di una ricapitalizzazione del gruppo cosmetico contestuale a una ristrutturazione del debito, alla quale era poi seguito l’ingresso di Tamburi nel capitale. Eurazeo a sua volta aveva comprato la sua quota da Equinox, che aveva investito in Intercos nel 2003.
Tornando alla quotazione, advisor finanziario dell’operazione è Rotschild, mentre i coordinatori dell’offerta sono Banca Imi, Bank of America Merrill Lynch e Ubs, tutte anche bookrunner insieme a Bnp Paribas. Banca Imi svolge inoltre il ruolo di sponsor. Sul fronte legale Intercos sarà supportata dallo studio Lombardi Molinari Segni e da Dla Piper, mentre le banche saranno affiancate da Linklaters.
Il gruppo produce in Italia, America, Svizzera e Cina e ha come principale mercato di sbocco gli Stati uniti. con un peso del 41,5% a 136 milioni di eur (in blanda crescita dal 2012, +0,6%). L’area Emea (esclusa la Francia) ha invece registrato un balzo del 22,5% sul 2012 a 114,48 milioni, per il 34,7% del fatturato complessivo. E la Francia ha registrato un incremento del 12,7% a 41,9 milioni. Ma l’incremento maggiore in termini di fatturato è arrivato dai mercati asiatici che hanno raggiunto quota 36,45 milioni (+42,2% dal 2012) con un peso dell’11,1% sulle vendite.