Sono cinque gli interessati a Ivri che sono stati ammessi alla dataroom. Lo ha rivelato ieri MF-Milano Finanza, precisando nelle prossime ore l’advisor Rothschild permetterà l’accesso alla consultazione dei documenti relativi al gruppo specializzato in vigilanza privata, messo in vendita nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione dei debiti (art. 182-bis della Legge Fallimentare) della holding Accadiesse, controllata da 21 Partners, Banca Leonardo, la spagnola Prosegur e dalla famiglia Zanè (si veda altro articolo di BeBeez).
Ad aver passato la prima selezione, su un totale di nove offerte non vincolanti, sono stati La Patria (controllata da PM&partners e dal Fondo Italiano d’Investimento), Coopservice, Sicuritalia, Axitea (ex Sicurglobal, controllata da Stirling Square Capital) e All System (partecipata da Private Equity Partners), con quest’ultima, però, che ancora deve comunicare la volontà di accedere alla data room. Entro metà giugno si procederà a un’ulteriore scrematura delle offerte in gara, che scenderanno soltanto a due.
A gestire il processo di m&a sul fronte legale è Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, mentre la vendor due diligence è stata confezionata da Accuracy, che ha anche validato il nuovo piano industriale alla base dell’accordo di ristrutturazione dei debiti proposto dagli azionisti alle banche creditrici (Banca Popolare di Milano e Unicredit) e omologato dal Tribunale di Milano.
Come noto, per rendere attraente Ivri agli occhi degli acquirenti, gli azionisti e le banche ricapitalizzeranno la società operativa con 20 milioni (12 milioni di finanziamenti senior dalle banche e 8 milioni dagli azionisti). Non solo: se Ivri dovesse incorrere in perdite rilevanti, le banche si sono impegnate a convertire i crediti in strumenti partecipativi del capitale fino a 70 milioni.