IVS Group sa ha prezzato ieri altri 50 milioni di euro di bond high yield analoghi a quelli emessi a fine marzo 2013 (si veda altro articolo di BeBeez) per 200 milioni a scadenza 2020 e cedola 7,125% (scarica qui il comunicato). I bond sono stati emessi al prezzo di 106 centesimi per un rendimento a scadenza quindi del 5,9%. A seguito dell’operazione, il gruppo leader italiano e terzo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack. ha così ridotto il costo precentuale del proprio finanziamento e i 250 milioni di euro dell’emissione avranno un costo medio ponderato per la società sino a scadenza al di sotto del 7%. Sole bookrunner del collocamento delle obbligazioni aggiuntive è Bnp Paribas.
I proventi dell’emissione, condotta dalla controllata IVS Finance spa, spiega la nota dell’azienda quotata a Piazza Affari (dopo la fusione con la Spac Italy 1 Investments, si veda altro articolo di BeBeez), «verranno principalmente utilizzati per le generali esigenze di operatività, incluso il finanziamento per circa 35 milioni delle acquisizioni già annunciate al mercato e in corso di perfezionamento e di ulteriori potenziali acquisizioni in corso di negoziazione».
In particolare, da inizio anno IVS Group ha annunciato tre operazioni condotte attraverso la controllata IVS Italia spa. Con il gruppo Liomatic, controllato dalla famiglia Caporali e leader nella distribuzione automatica nel Centro e Sud Italia, IVS ha siglato due accordi, Il primo, annunciato a fine gennaio, riguarda lo scambio di rami d’azienda su diverse aree territoriali in Puglia e Basilicata, al fine di aumentare i livelli di concentrazione ed efficienza di entrambi i gruppi. In particolare, Liomatic acquisirà le attività di IVS nella provincia di Foggia, che generano circa 1 milione di erogazioni all’anno. IVS riceverà in cambio le attività della controllata pugliese del gruppo Liomatic (Liomatic Puglia), che generano circa 12 milioni di consumazioni all’anno. E’ inoltre previsto un conguaglio a favore di Liomatic Puglia di circa 6 milioni di euro, soggetto a possibili aggiustamenti all’esito delle verifiche sulle performance relative dei rami d’azienda scambiati (scarica qui il comunicato).
Il secondo accordo con Liomatic, annunciato a metà marzo, prevede invece l’acquisto, da parte di IVS Italia, delle attività di Liomatic e dalla sua controllata Nova Service srl nelle regioni Lazio e Calabria (scarica qui il comunicato), che generano un fatturato annuo di circa 16,2 milioni di euro per un prezzo provvisorio complessivo di 16,9 milioni, soggetto a possibili aggiustamenti in funzione dell’effettiva marginalità dei rami d’azienda oggetto dell’accordo. L’accordo prevede inoltre la definitiva permuta, per un pari valore di 0,5 milioni, del ramo d’azienda di IVS in Umbria a Liomatic, e del ramo d’azienda di Liomatic in Liguria a IVS.
Lo scorso 7 marzo, infine, IVS Group ha annunciato l’acquisizione delle attività nel campo della distribuzione automatica della spagnola Delvira slu, attraverso la propria controllata spagnola DAV-Distribuidores Automaticos Vending sa (scarica qui il comunicato). Le attività oggetto dell’accordo, localizzate nelle aree di Barcellona, Saragozza, Majorca, Tarragona e Ibiza, generano circa 9 milioni di consumazioni annue, corrispondenti a un fatturato di circa 3,7 milioni di euro. Il valore delle attività acquisite è di circa 1,6 milioni.
Queste ultime tre operazioni si aggiungono a quelle condotte nel corso del 2013. L’anno scorso, infatti, IVS Group ha acquisito il controllo di due società italiane (Liguria Caffè Automatico srl e IVS Sicilia srl) e di sette rami d’azienda e ha realizzato due combinazioni societarie con imprenditori locali, in Sicilia e in Svizzera-Canton Ticino, controllate a maggioranza assoluta da IVS (scarica qui il comunicato).
IVS Group ha chiuso il 2013 con 312,6 milioni di euro di ricavi (+5% dai 297,8 milioni del 2012), un ebitda rettificato di 64 milioni (+5,3% da 60,7 milioni) e un utile netto di 5,7 milioni (da una perdita di 15,4 milioni nel 2012, legata agli oneri straordinari contabili relativi alla fusione con Italy1 Investment sa). L’utile netto rettificato, escludendo cioé gli oneri non ricorrenti (costi per passaggio listing a MTA, collocamento bond e variazione fair-value su opzioni acquisto di minority interests), ammonta invece a 11,1 milioni. Il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto di 186,4 milioni (da 168,5 milioni), dopo pagamenti netti per investimenti tecnici e acquisizioni per 51,8 milioni (di cui 34,0 per investimenti fissi netti e 17,8 per acquisizioni),